Nonostante fosse ancora inverno, Santa Helena era riscaldata dal dolce tepore che solo il sole di febbraio può offrire. La gente riprendeva i suoi commerci e sorrideva, ma in quel momento, il cuore di Aurora era una lastra di ghiaccio.
Aspettava fuori la sala operatoria dell'ospedale più vicino a Santa Helena, e guardava un punto vuoto del pavimento.
Salvador era stato portato in infermeria per curare le sue ferite fortunatamente superficiali, mentre Juan si stava operando ed era tra la vita e la morte. Miguel era seduto affianco ad Aurora e non fiatava, rispettando quel silenzio di disperazione e paura.
Improvvisamente dall'infermeria uscì Eleonora, che era rimasta affianco a Salvador per tutto il tempo."Come sta il signor Salvador?" chiese Miguel.
"Bene, per fortuna. Con le creme e i trattamenti giusti, tornerà quello di prima" lo informò la donna con voce spenta.
"Come hai fatto a salvarci?" domandò Aurora sollevando finalmente il suo sguardo.
"Era un pò di giorni che passavo per il confine per scopi commerciali, ed ogni volta avevo l'impressione di udire dei lamenti. Inizialmente pensavo fossero degli animali, ma quando oggi ho riconosciuto la tua voce, non ci ho pensato due volte ad entrare in quella cella" spiegò Miguel.
"Ti ringrazio" disse la ragazza prendendogli una mano, mentre lui le porgeva un caldo sorriso.
Dopo un'oretta, Salvador uscì dall'infermeria fasciato e pieno di lividi.
"Novità su mio figlio?" chiese avvicinandosi al piccolo gruppetto.
"No" rispose Eleonora.
"Questa attesa mi uccide" confessò Aurora strofinandosi gli occhi per la stanchezza.
"Vuoi che ti prenda qualcosa? Hai bisogno di un bicchiere d'acqua?" le chiese premuroso Miguel.
Lei si alzò e si appoggiò con la schiena contro il muro, mordendosi il labbro per evitare di piangere.
"Ho bisogno di sapere che Juan sta bene" mormorò, con le guance ormai bagnate dalle lacrime.
Salvador chinò lo sguardo addolorato, mentre Miguel gli si avvicinò ed abbracciò la sua migliore amica.
"Juan uscirà da quella sala operatoria più forte di prima. Non avere paura" la confortò il ragazzo, mentre Aurora gli stropicciava la camicia e la bagnava.
"Non posso vivere senza di lui.. non gli ho detto che lo amo ancora, e che voglio passare l'intera vita con lui!" singhiozzò la ragazza, mentre Miguel le accarezzava lentamente la schiena per calmarla.
Aurora ripensò a tutti i momenti passati con Juan: al loro primo incontro al villaggio; al secondo nel suo posto segreto, vicino al lago; a quando la salvò nella foresta e la accolse in casa sua; quando la portò nel magazzino, in quel posto che conoscevano solo loro due; al primo bacio, agli sguardi, alle notti passate insieme e alle promesse frantumate. E poi c'era Eneas: il piccolo era così felice quando era con il padre, mentre a lui gli brillavano gli occhi.
Salvador si avvicinò ad Aurora e le mise una mano sulla spalla, mentre Miguel li lasciò soli."Juan ce la farà. Sarà lui a seppellirmi, non il contrario" disse Salvador, cercando di non piangere.
"Se lui dovesse.. io.. non ce la farei, morirei con lui" singhiozzò la ragazza, mentre Salvador le strinse la spalla per dargli coraggio.
"Figlia mia, Juan tornerà più forte di prima, e insieme formerete una bellissima famiglia. Voi e il piccolo Eneas" la consolò Eleonora accarezzandole il viso bagnato, mentre Aurora si sentiva sempre peggio.
"Ho paura che non potrei mai più dirgli ti amo.. lui ha bisogno di saperlo.. lui deve sapere che per me, c'è stato sempre lui nella mia vita" pianse Aurora.
"Lui lo sa già. Sa che quel filo che vi univa non si è mai spezzato" disse Salvador.
Finalmente il dottore uscì dalla sala operatoria con il volto stanco e sofferente.
"Dottore! Ci sono notizie? Come sta Juan?" chiese Aurora agitata, mentre tutti si avvicinarono all'uomo.
"Il ragazzo.. ha perso molto sangue.. troppo" cominciò a dire il dottore.
"Non c'è problema, potrei donarglielo io! O anche Salvador.. possiamo aiutarlo!" esclamò la ragazza disperata, mentre il dottore sorrise tristemente.
"Mi dispiace..."
"Perché vi dispiace? Mio figlio è vivo.. non è vero?" chiese Salvador con voce rotta, mentre Eleonora strinse la sua mano.
"Il ragazzo.. non ce l'ha fatta. È morto" disse il dottore "mi dispiace"
Aurora rimase immobile, convinta di non aver capito bene, mentre Salvador afferrò l'uomo per il collo.
"Le dispiace? E di cosa? Di non aver salvato mio figlio? Eh?"urlò Salvador in lacrime, mentre Eleonora cercava di calmarlo.
Aurora si guardava intorno, pallida. Miguel la scosse, e lei lo guardò con sguardo perso.
"Aurora.. ti prego, non fare così.. sii forte" la supplicò il ragazzo.
"Io.. credo di aver capito male.. Juan .."
"È morto, Aurora" disse tristemente il ragazzo.
Aurora si accasciò lentamente a terra.
"Non può essere.. no. .no no!" esclamò la ragazza aumentando sempre di più il volume di voce.
Miguel cercò di sollevarla, ma Aurora cominciò ad urlare."Juan!!!! Juan!!! Non lasciarmi!! Juan!!! Io ti amo!!" gridò disperata la ragazza, sconvolgendo ancora di più Salvador.
"Aurora.. cerca di alzarti" disse sua madre con il dolore nel cuore, ma Aurora si sdraiò completamente a terra e cominciò a dare pugni al pavimento.
"Juan!!! Juan!!! No!! Amore mio, no!!" urlava con dolore e disperazione, afferrando i propri capelli e tirandoseli, in modo da staccare diverse ciocche.
"Aurora, smettila!" disse Miguel in lacrime vedendo la sua migliore amica in quelle condizioni, perciò la prese in braccio a fatica e la appoggiò sulla sedia, mentre Aurora gli colpiva a pugni chiusi il petto.
"Juan non doveva lasciarmi! Non doveva! Voglio morire, voglio morire!" ripeteva Aurora, mentre Salvador picchiava contro il muro in lacrime, facendosi sanguinare le nocche della mano.
Eleonora lo abbracciò e pianse con lui, mentre non riusciva ad avvicinarsi ad Aurora: vedere sua figlia in quello stato la uccideva."Juan!! Juan perché sei andato via?! Juan!!" si disperò Aurora, prima di svenire tra le braccia di Miguel.
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Cuore ribelle
RandomSpagna, 1910. Aurora è una ragazza ribelle, spensierata e piena di vita, oltre ad essere bellissima. È stata trovata nella foresta quando era solo una bambina da due marinai, e da allora loro sono il suo mondo, la sua famiglia. Tutto procede normal...