capitolo 11

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Passò qualche giorno, e Salvador era sempre più tormentato dalla presenza di Aurora. Ne era quasi ossessionato, il modo in cui assomigliava alla sua amata era impressionante. Non sapeva cosa fare: se licenziarla e non vederla mai più o tenerla con sé. Ma, non sapeva perché, sentiva un legame speciale con quella ragazza. I suoi grandi occhi verdi erano capaci di penetrare nel suo animo, e inoltre era così carismatica da aver già  conquistato la simpatia e l'affetto delle sue colleghe. Dall'episodio della cena, aveva deciso di darle direttamente lui gli ordini, in modo da evitare che sua moglie e la sua futura nuora la umiliassero ulteriormente. Vederla in quello stato, inginocchiato davanti a Rosana,  aveva spezzato il cuore persino ad uno come lui. Suo figlio Juan guardava frequentemente, anche troppo, quella ragazza e la cosa lo preoccupava: un matrimonio con Rosana era indispensabile per mantenere il controllo su tutta la provincia. Sbuffò. Improvvisamente qualcuno aprì la porta del suo studio: era Aurora.

"Mi scusi signore, pensavo non ci fosse nessuno.."

"Non importa. Pulisci bene questa stanza e dopo vai al villaggio. Hai delle commissioni da svolgere"

Alla parola villaggio gli occhi di Aurora si illuminarono: ora ormai passata una settimana da quando lavorava nella tenuta e non aveva mai avuto la possibilità di uscire. Sorrise e si mise subito al lavoro.

José mise anche l'ultima camicia nella valigia. Nella notte sarebbe ripartito, e il senso di colpa per non aver passato più tempo con Aurora lo divorava. Qualcuno bussò alla sua porta.

"Avanti" disse ricomponendosi. Mary entrò nella stanza.

"Ti disturbo?" chiese timidamente.

"No.. stavo finendo di fare la valigia"

Mary gli si avvicinò e lo guardò.  Nonostante non fossero più giovani, l'attrazione tra loro era palpabile.

"E così partirai. . Di nuovo" disse Mary trattenendo l'emozione.

"Possibile che dopo trent'anni che ci conosciamo non ti sia ancora abituata ai miei viaggi?" la canzonò José. Mary abbassò lo sguardo.

"Fa male ogni volta"

José la guardò nella sua tristezza ed ebbe l'impulso di stringerla a sé, ma non ne aveva il coraggio.

"Non dire così, sono solo un vecchio burbero" disse lui non guardandola e facendo finta di prendere qualcosa per il viaggio.

"Sei il mio vecchio burbero" rispose lei accarezzandogli la schiena.

"Mary, ti prego..."

"Non dire niente, ti prego" rispose Lei stringendosi alla schiena di José e cominciando a piangere. Era distrutta: lo amava, lo aveva sempre amato, ma qualcosa lo divideva sempre. E poi lui era sempre così freddo, impassibile...
José si voltò e le asciugò le lacrime con i pollici. Nonostante Mary avesse cinquant'anni, sembrava molto più giovane. Il suo corpo faceva invidia anche  alle ragazzine, i suoi capelli rosso fuoco erano coperti da qualche capello bianco e sul suo viso vi era qualche ruga, che però era così sottile che  non si notava. Era bellissima e piangeva solo per lui.. sempre per lui.
"Ti prego, smettila di piangere.." disse lui duro con la voce però inclinata dall'emozione.
"Non voglio che tu vada via.. voglio che tu resti con me!" confessò Mary tutto d'un fiato. Aveva trattenuto i suoi sentimenti per troppo, troppo tempo ed adesso si sentiva più leggera. Non le importava se José l'avrebbe derisa o non creduta, voleva solo dirglielo.
"Mary.. non abbiamo più l'età per.."
"No! Ti prego non dirlo! Basta dire queste cavolate! L'amore non ha età, non l'hai ancora capito? Può darsi che tu non provi più ciò che sentivi un tempo, può darsi che non ti piaccio più, ma io ti ho sempre amato! Sempre! Anche quando mi hai lasciata, anche quando mi sono sposata con un'altro uomo,  anche quando sono rimasta vedova, io ho sempre e solo amato te! Io ti amo!" urlò Mary piangendo.
José posò la fronte su quella di Mary.
"Non dire così..." sussurrò non convinto.
"Perché non dovrei? Anche tu mi ami in fondo... lo so."

José prese un profondo respiro.

"Sì. Ti amo. " disse prima di afferrare il viso della donna e baciarla, come non faceva da molto tempo.
Il suo sapore era dolce, non era cambiato con il passare degli anni. José si staccò improvvisamente.

"Adesso vai.. devo finire la mia valigia"

"Ma..tu.. noi "

"È stato un'errore,  Mary. L'ennesimo."

Mary, offesa, diede un sonoro schiaffo a José, che rimase impassibile, ed uscì dalla stanza in lacrime.

"Ti amo" sussurrò lui prima di chiudere la sua valigia.

Salve ragazzi! Scusate, ma solo ora mi sono accorta che mancava un pezzo.  Adesso è intero.

Baci
Adry

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