"Juan! Ti sembra l'ora di tornare a casa? Dov'è Aurora?" tuonò Salvador alla vista del figlio, sconvolto e turbato.
"Lasciatemi stare, padre" rispose Juan superando il padre, ma Salvador lo bloccò per un braccio.
"Assolutamente no! Adesso mi dici cosa è successo! Immediatamente! "
"Aurora non tornerà mai più qui! Vi basta come risposta?" disse infuriato Juan liberandosi dalla stretta di suo padre e chiudendosi in camera sua.
Salvador credette di non aver capito bene: Aurora, una ragazza così diretta e sincera, aveva deciso di non tornare alla villa senza dirgli niente? Doveva assolutamente risolvere questa situazione o almeno informarsi su cosa le stava succedendo.
"Anita! Anita! Vieni subito nel mio studio!" ordinò l'uomo a gran voce, il giorno dopo la notizia del licenziamento di Aurora.
La povera donna, impaurita, si sciacquò le mani e corse velocemente dal suo padrone.
"Mi dica, signore. Ho fatto qualcosa di spiacevole?"
Il signor Martinez si versò un bicchiere di whisky e invitò la donna a sedersi su una delle sue poltrone. La donna obbedì e cominciò a torturarsi le mani, preoccupata. Aveva il sospetto che il signore l'avesse convocata per parlare di Aurora, che non vedeva ormai da un giorno intero.
"Sapevi che Aurora avesse intenzione di lasciare la villa?" cominciò Salvador sedendosi di fronte alla donna.
"Come? No, non lo sapevo.."
"In questi giorni, per caso si era lamentata di qualcosa? "
"No signore.. beh, tranne per.."
"Tranne per cosa, Anita? Puoi dire tutto senza timore"
"Aurora ormai era abituata ai.. diciamo capricci delle signore, ma non riusciva ad accettare le numerose manifestazioni di interesse da parte del signorino Pedro"
"Ed erano veramente così eccessive?"
"Beh signore.. inizialmente credevo che Aurora stesse esagerando ma.. aveva ragione. Il signorino Pedro la guardava in un modo che non mi piaceva affatto"
"Già, l'avevo notato anch'io.. Nient'altro?"
"No signore"
"Bene.. puoi andare Anita, ti ringrazio"
Anita fece un piccolo inchino e lasciò Salvador nella sua stanza, dubbioso e demoralizzato.
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Aurora si aggirava per il villaggio in compagnia di Mary. Da quando Pedro aveva cercato di violentarla, non si spostava mai da sola, neanche per andare al paese per comprare da mangiare.
Era tornata a vivere alla locanda, nonostante Emilia le lanciava spesso e volentieri terribili occhiatacce, soprattutte quando Miguel le ronzava attorno."Aurora, che succede? Hai lo sguardo assente.. qualcosa non va?" domandò dolcemente Mary, mentre Aurora guardava un gruppo di bambini correre e giocare.
"Secondo te potrò mai essere una buona madre?"
"Ma che domande fai? Sei ancora così giovane.."
"Non hai risposto alla mia domanda"
"Certo che saresti una buona madre.. ma perché pensi a questo?"
"Perché per la prima volta nella mia vita anch'io voglio che qualcuno mi ami, mi protegga, mi faccia sentire desiderata.. "
"Lo troverai presto quel qualcuno" le accarezzò il volto Mary.
"E se l'avessi già trovato? Se avessi già qualcuno che può darmi tutto l'amore di cui ho bisogno?"
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Cuore ribelle
RandomSpagna, 1910. Aurora è una ragazza ribelle, spensierata e piena di vita, oltre ad essere bellissima. È stata trovata nella foresta quando era solo una bambina da due marinai, e da allora loro sono il suo mondo, la sua famiglia. Tutto procede normal...