Capitolo 22

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Aurora guardò attentamente la signora. Il signor Salvador l'aveva chiamata Eleonora.. Eleonora.. Ma certo! Eleonora era la donna di cui gli aveva parlato Anita!
A quanto si ricordava, è stata l'unico amore del signore e Anita ribadiva più volte che lei e la signora si assomigliavano in maniera impressionante. Adesso ne capiva il motivo: sembrava quasi lei, solo più grande. E come ripeteva la sua coordinatrice, l'unico dettaglio che le differenziava erano gli occhi.
"Salvador.. chi è questa ragazza?" chiese la donna con voce melodiosa.

"Ancora non lo so.. " rispose l'uomo voltandosi verso la ragazza, stessa cosa che fece anche la donna.
Aurora era immobile,  aveva paura. Paura di sapere, scoprire...

Salvador improvvisamente le tolse via il cappello un pò bruscamente e con un fazzoletto,  le pulì il viso.
Massimiliano, che si era momentaneamente ripreso dallo shock,  sussultò rumorosamente.

"O mio Dio.." sussurrò la donna portandosi una mano sulla bocca.

"Già.." disse il ricco signore.

Eleonora si avvicinò lentamente alla ragazza e le accarezzò il volto.

"Come ti chiami, ragazza?" chiese la donna.

"Aurora" rispose la ragazza con espressione fredda. No, quella donna non poteva essere.. no, era impossibile. I suoi ricchi vestiti parlavano da soli, mentre lei era solo una poveraccia. In questo momento avrebbe voluto accanto a sé Juan.

"Aurora.. che bel nome.. ehm. . I tuoi genitori.."

"Non ho dei genitori,  signora."

La donna guardò Salvador, che annuì con il capo. Per lui, la verità era evidente: Eleonora aveva davanti a sé la figlia.. ma un momento. Perché allora non aveva vissuto con lei? Cosa era successo? L'aveva abbandonata?

"Aurora.. una volta ti ho detto che mi ricordavi molto una persona.. adesso ce l'hai davanti agli occhi"

"E cosa volete dire? Eh, signore? Parlate chiaro!" urlò la ragazza innervosita.

"Aurora, calmati.." disse la donna dolcemente.

"E lei cosa vuole? Crede già di conoscermi? "

"Aurora, noi.."

"Non c'è nessuno noi signora. Lasciatemi in pace" disse la ragazza correndo via.
Eleonora cercò di fermarla, ma Salvador la bloccò.

"Non provarci nemmeno a fermarla.  Devi spiegarmi un pò di cose" disse Salvador gelido e la donna non poté fare a meno di annuire e chinare il capo.

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Aurora arrivò alla locanda sconvolta e in lacrime. Gli uomini la guardarono non capendo e dispiaciuti, in fondo Aurora era diventata per tutti come una figlia.
Emilia la guardò e fece un ghigno.

"A quanto pare ultimamente non sai fare altro che frignare e piangerti addosso, carina" disse crudele.

"E tu non sai fare altro che sputare veleno dalla tua bocca, non è vero?"

"Io posso parlare come voglio a casa mia" disse Emilia soffermandosi sulla parola casa.

"Ascolta Emilia, non sono in vena di litigare con te"

"Oh, invece si! La tua presenza è diventata di troppo!" esclamò Emilia alzando il tono della voce ed attirando l'attenzione della madre.

"Che succede qui?" chiese la donna allontanandosi dal bancone.

"Non voglio che Aurora rimanga qui" rispose la figlia non staccando lo sguardo da Aurora.

"Ma cosa dici? Aurora è come se fosse mia.."

"Non dite quella parola! Io sono la vostra unica figlia, io!" disse Emilia.

"sei solo una pazza inviperita" disse Aurora stupendo Mary.

Emilia perse la ragione e si scagliò su Aurora, dandole uno schiaffo. La ragazza mora, dopo un attimo di sbalordimento,  rispose allo schiaffo con un pugno in pieno viso. Le ragazze si buttarono a terra e cominciarono a picchiarsi,  mentre Mary cercava inutilmente di fermarle.

"Ma siete impazzite? Fermatevi!" urlò la donna "aiutatemi!"

Miguel, che era appena entrato in locanda, vide la scena e corse subito verso le ragazze. Tirò Aurora per la vita e la separò da Emilia, che nel frattempo era stata presa da Jack.

"Ma siete impazzite? Cosa vi passa per la mente?" urlò Miguel.
Aurora si guardò intorno ed uscì dalla locanda, seguita da Miguel.

"Aurora! Fermati! Ma che ti prende?" le chiese l'amico.
Aurora si voltò e scoppiò in lacrime.

"Piccola, che succede?" le chiese dolcemente Miguel.

"Mi. . Miguel. . Credo di aver trovato mia madre" disse Aurora in lacrime, sporcando la camicia del ragazzo sia di lacrime, che di sangue.

Salve ragazzi!
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La vostra Adry

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