14 Agosto 1970, Vezza D'Alba (Langhe), Piemonte.
Con il capo reclino verso le venature dell'antico mogano del tavolo sul quale appena mezz'ora prima era stata consumata l'ultima cena della famiglia Agnelli, proprietario come è di un elegante barriera di vetro opacizzato che protegge e sorregge il suo stelo, un girasole riposa in assoluto silenzio.
La causa del suo mutismo non si può che attribuire ad una forma di rispetto, vista la compagnia di cui beneficia, ben sapendo che unicamente gli stolti possano collegare lo sciopero di parole alla sua forma vegetale.
Il girasole, infatti, respirando lo stesso ossigeno della casa aveva imparato ben presto l'importanza di possedere una propria voce, di farsi ascoltare, ma affascinato come era rimasto dai carnevaleschi caratteri dei personaggi che gli volteggiavano intorno ad ogni ora del giorno aveva anche compreso l'importanza della semplice osservazione. Per poco non aveva chinato ancora più verso il basso la sua corolla di petali al dito indirizzato contro della piccola Gaia quando questa aveva deciso, di punto in bianco, un giorno di un freddo Marzo, di attribuirgli un nome, per di più alquanto buffo. Gerardo.
Il capo famiglia, Claudio, padre della piccola, aveva esordito con una grossa risata, che aveva colorato ancora di più le sue gote baffute, al solo ascolto di quella affermazione. Unicamente l'amore mostrato all'interno degli occhi della piccola aveva fatto desistere il girasole dal perdere un petalo, a causa della vergogna.L'amore concede una svolta ad ogni altra emozione, lo aveva compreso quel giorno, il girasole. Per questo motivo il rispetto, rivolto nei confronti del visitatore che ha preso posto da delle ore su una sedia del soggiorno di quella casa, è mescolato ad una sorta di tensione che in un attimo, poco fa, gli aveva fatto risalire dal fondo del vaso tutta l'acqua, fino a raggiungere la corolla e donargli l'ebrezza di una sbronza.
Sarebbe stato complesso altrimenti reggere il confronto con quegli occhi che, di tanto in tanto, si sollevavano verso di lui quasi come una sfida mentre il filo di lana, che volteggiava come un ostaggio tra quelle femminili e sottili mani dell'ospite, veniva fermato nella sua corsa dall'affilata puntura di uno spillo nell'attimo stesso in cui gli occhi si soffermavano su Gerardo. Quasi un'intimidazione. Pareva che quella donna lo stesse mettendo all'erta, eppure non era certo di cosa stesse pensando. Gli verrebbe quasi voglia di chiederglielo. In fondo, nessuno si meraviglierebbe se in una notte come questa un girasole si mettesse a parlare, domandando aspetti celati della vita.
La notte delle Masche. Quella specie di streghe piemontesi che tanto animavano il folklore e che avevano destato, con la loro magia, la piccola Gaia alle luci dell'alba in modo da farle attuare un buongiorno strillante capace di buttare giù, di fretta e furia, tutti i membri della casa.Il filo di lana ancora vortica ma viene di colpo intrappolato dalla caduta di un argenteo spillo. A seguito di questo giudizio, le femminili mani si arrestano. Hanno terminato.
Che cosa accadrebbe se il girasole raccontasse ciò che ha appreso dell'amore a questa donna? Lei lo starebbe ad ascoltare? Recepirebbe l'importanza che può avere il possedere ancora della tenerezza dentro questo crudele mondo? Nessuno dei due protagonisti di questa scena potrebbe essere facilmente incline verso un affermazione, sapendo ciò a cui la vita li ha al contempo costretti ad assistere e sapendo che in un passato, troppo lontano, quelle emozioni erano state provate dalla stessa ragazza che ora le condanna.
Osannate. Amate, vissute, consumate, tanto da non avere più avuto altro da difendere quando la vergogna era venuta a bussare alle porte dell'anima. Altre emozioni smuovono quella che non è più una ragazza ora, ma una donna. Una donna dagli occhi magnetici più del sole d'Agosto, dai quali il girasole fa fatica a staccarsi.Che la magia finisca. Che la notte si assorba le sue parole e lui torni ad essere semplice ed immobile osservatore. Vivere del dolore di lei lo farebbe appassire.
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Marchiati dal peccato
Romance*Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Italia, 1970, Piemonte. Valeria Greco era sempre stata una ragazza molto forte, combattiva e brillante, finché il suo cuore non era stato traumatizzato dalla malvagità di un uomo e costretto a muta...