Come un condannato a morte scappato dall'impiccagione, Valeria non smette di accarezzarsi il collo, sorridendo per la sensazione di leggerezza che prova.
«Io... non posso crederci di averlo detto.»
«Non riesci a credere a una simile verità oppure non ti ritenevi tanto capace di dirla?» Anche Sanna sta sorridendo, con lo stesso orgoglio che si può provare per le vittorie di una figlia testarda.
Valeria si concentra di nuovo su di lui, arrestando lo scorrere lento della mano ma lasciandola ancora stazionare lungo il proprio collo.
«Forse a entrambe le cose.»
«Non avevi mai pensato di esserti innamorata di Diego fin da allora?»
«Credevo di amare solo Mattia.»
«E sono certo che lo hai amato, ma Diego si era radicato più a fondo da più tempo.»
«Lo hai capito da un semplice racconto di una mezzora?»
«Non sono stato davvero io a capirlo, Valeria, ma tu. Questa è la terapia.»
Valeria lo osserva sorpresa, spalancando appena la bocca nell'espressione di una palese frode.
«Mi hai fatto credere di saperlo.»
«Potevo solo sospettarlo. Le conferme sono solo in te e sei tu a doverle esternare, se vere.»
«Quindi ho tradito Mattia per prima. Gli ho rimproverato un'integrità che nemmeno io detengo.»
«Non ti eri accorta veramente di ciò che provavi per Diego, almeno non prima di guardare le polaroid di te stessa sposa probabilmente, il che non fa di te in alcun modo uno sbaglio. Non lo saresti stata nemmeno se già sposata con Mattia: il cuore è volubile e chi segue l'amore vive dei suoi tormenti. Non ci sono regole se non quelle imposte dal buon senso, ma se il cuore destabilizza la buona condotta, trattandosi d'amore, a mio avviso nessuno può permettersi di giudicare.»
«Ma non è giusto tradire.»
«Non è giusto farlo con un'intenzione malevole, ma ogni tua emozione era inconscia, Valeria. Te ne sei accorta solo sette anni dopo.»
A sentire simili parole, Valeria china lo sguardo a terra e sorride, stringendosi compiaciuta le braccia al petto. Scorre anche indietro con il proprio corpo, accomodandosi più comodamente lungo la poltrona al fine di posare la schiena alla parete contro la quale è accostata e tornare allo psicologo con maggiore buonumore.
«È davvero una bella sensazione.»
Sanna continua a sorriderle. «Spero che tu ti possa sentire ancora meglio una volta che la nostra seduta sarà finita.»
L'idea di una fine conduce il volto di Valeria a incupirsi un poco. «Dovrei andarmene via? Ti ho trattenuto più del dovuto.»
«Non ho nessun altro appuntamento in agenda e inoltre siamo vicini alla vigilia di Natale. Mi sento incline a compiere più di una buona azione, un modo carino per dire che per quanto tu non ti ritenga una compagnia piacevole sono felice di trascorrere questo tempo in tua presenta in modo da conoscerti di più. Era da molto che non avevo del tempo di qualità.»
«"Tempo di qualità"?»
«Un termine preso in prestito per descrivere del tempo trascorso nel migliore dei modi.»
«Mi piace.»
«Sono felice che lo faccia.»
«Dunque per quanto posso restare?»
Sanna si stringe nelle spalle, tornando anche lui con la schiena all'indietro, così da accomodarsi più comodamente lungo la sua seduta.
«Per quanto tempo ritieni ti possa essere utile. Per quanto tempo credi di sopportare una simile terapia. Stiamo procedendo veloci, forse troppo.»
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Marchiati dal peccato
Romance*Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Italia, 1970, Piemonte. Valeria Greco era sempre stata una ragazza molto forte, combattiva e brillante, finché il suo cuore non era stato traumatizzato dalla malvagità di un uomo e costretto a muta...