Otto postazioni. Sette sedie occupate. Valeria riflette sulla spazialità che li circonda, sedendo tra Mattia e Diego. Ad ogni azione, la presenza soffocante di entrambi invade il suo spazio, in un imposizione intrinseca data dal loro portamento formale a tavola. Valeria registra la mano destra di Mattia quando questi, alla sua sinistra, afferra con le lunghe dita una delle proprie posate per poter iniziare il pranzo, ruotando appena la spalla nel corso del gesto e creando, così, una stesura di piccole pieghe nella sua giacchetta verde scura. L'acqua di colonia che indossa la raggiunge persino rimanendo con la schiena contro la sedia, a debita distanza.
Diego non è da meno: seduto alla sua destra, afferra il proprio tovagliolo e lo apre, accarezzandole con una punta della stoffa la pelle della gamba scoperta e accavallata.Vale si sente soffocare. A malapena mangia, tentando però di dimostrarsi impassibile agli occhi della cognata. Farlo non è semplice. Seduta composta alla propria postazione, distanziata dalla tavola, vede il profilo identico delle spalle dei gemelli, intrappolati in eleganti giacche, assieme alla loro gestualità. La presenza conturbante di Mattia quando questi volge appena la testa all'indietro per poterla fissare, in un cenno leggero del tutto trascurabile nel gioco di sguardi che ha coinvolto l'intero gruppo, così come la distanza calda ma sentita di Diego, non appena il marito compie piccoli gesti irrequieti per la tensione con la quale convive.
Manila, invece, dinanzi a Valeria scorre veloce lo sguardo sui tre, valutandone l'impassibilità: Diego sembra una statua di ghiaccio dalla quale è impossibile ricavare dei pensieri, mentre mastica lento la mollica del pane raffermo ricavato da uno dei cestini del tavolo, mentre Valeria ha lo sguardo concentrato ma fisso sul piatto quasi del tutto intoccato sulla tavola ed è bellissima.
Sconvolta dal suo fascino femminile, Manila valuta la bellezza dello scuro trucco attorno agli occhi, affilato nel valorizzarne la forma e congiungerla al termine delle arcuate sopracciglia, per poi notare la lucentezza dei suoi neri capelli sciolti, liberi oltre lo schienale della sedia, e scendere lungo la trasparenza dei suoi abiti neri, pieni di pizzo.
Stretto attorno al collo, l'abito le copre le spalle e le maniche in una sorta di stola filigranata ma trasparente, in grado di lasciarla nuda se non fosse per la presenza di una sottoveste nera in seta, alquanto audace: i lacci di questa, infatti, risultano tanto spessi da coprirle le spalle e scendere in una linea verticale fino ai suoi seni, lasciandole scoperta la linea centrale del corpo e facendo intravedere il principio delle mammelle.
Manila arrossisce al pensiero di mettere un abito simile, per quanto dignitosamente coprente, specie nella parte inferiore del tutto priva di trasparenze. Molto del fascino si spiega è dovuto alla donna aggressiva che lo indossa e che, senza remore, aveva deciso di lasciare intravedere, tra la sottana e la stola, la segnaletica impronta di uno spinto bacio all'altezza del seno, dal colore violaceo. Non così risaltante ma comunque evidente ad una prima analisi.
Valeria sfoggia la sua femminilità priva di censure, senza mostrare che aggressività a chi la osserva... al contrario di Mattia. Questi, ultimo lato del triangolo, sembra palesemente rilassato ed in pace per l'ottima cena. Avanza persino un sorriso compiaciuto quando sua madre, alla sua sinistra e capotavola, si solleva dalla propria sedia per poter andare a parlare con il personale della cucina.
Libero anche lui dalla presenza opprimente della madre, si accomoda più tranquillamente lungo la sedia, sporgendosi con la testa verso Valeria.
«Complimenti per la collana» le sussurra, al che Manila nota anche il brillante a metà strada tra il colletto e il seno, mostrato al di sopra della stola.
«Grazie» la sente rispondere l'intero tavolo, Diego compreso. Il marito, dopo alcuni istanti, volge con finto disinteresse la testa verso di lei, in modo tale da valutare la collana mentre il fratello, attratto dal ritorno della madre, riassume la compostezza che la matriarca richiede. Diego fissa quel piccolo ma luminoso gioiello, prima di far scendere lo sguardo più in basso, all'impronta di quel bacio.
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Marchiati dal peccato
Romance*Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Italia, 1970, Piemonte. Valeria Greco era sempre stata una ragazza molto forte, combattiva e brillante, finché il suo cuore non era stato traumatizzato dalla malvagità di un uomo e costretto a muta...