Tre paia di occhi si sollevano verso di lei, non appena la pesante porta viene chiusa lasciando tutti loro all'interno.
Poco importa a Valeria dell' ostilità di Maurizio nel trovarla presente ad un incontro tanto formale o della fierezza di Manila nel saperla dalla loro parte. Tutta la concentrazione è rivolta solo a Diego, avendo accettato tutto questo nella speranza di rimanere sola con lui nell'abito che le ha scelto e bearsi del modo con cui l'avrebbe ricompensata con una sola occhiata. Cosa che per altro fa. Tanto accuratamente da far discendere con lentezza gli occhi lungo il corpo di sua moglie per poi concludere l'ispezione con un mezzo sorriso non appena ritorna al suo volto.Dopodiché infrange la propria immobilità andando ad accomodarsi ad una delle postazioni dinanzi ai futuri sposi, pronto ad arrivare al punto della questione.
Lo precede Manila, un attimo prima.«Diego, grazie per aver accolto il cambiamento dell'ultimo minuto. So che avevi invitato sia me che mio marito a raggiungerti alla società per questo incontro ma i preparativi del matrimonio hanno la meglio su ogni altra cosa per cui non riusciamo a staccarci un solo attimo.»
«Spero davvero che non valga per ogni altra cosa» coglie la palla al balzo Diego, mantenendo la bugia di lei dal momento che si è trovato ad essere il primo a volere giocare sporco.
«Sono qui per una questione piuttosto seria, Maurizio. Vorrei che vendessi a me le tue quote di società.»
Maurizio solleva sorpreso le sopracciglia, sgranando gli occhi, prima di essere raggiunto dal disprezzo e dalla provocazione.
«Mattia è un pazzo, ma non sbaglia mai così tanto» commenta, facendo poi per alzarsi.
«Se sai anche tu che mio fratello ha un problema allora dovresti poter capire quanto poco sia prudente lasciarlo a capo di una ditta simile.»
«Certo che lo so, ma ritengo sia ancora più ingiusto mettere te a capo.»
«Maurizio!» Lo riprende Manila con sgomento, ma viene ignorata dai restanti presenti che in uno scambio di sguardi si comunicano più di quanto le parole riescano a fare.
«Io non voglio essere il capo. Una volta tolto Mattia dall'incarico le quote saranno di nuovo ripartite.»
«E perché fare tutto questo? Distruggere gli equilibri e levare ad un Grimaldi la poltrona d'onore mettendo qualcun altro al comando? Solo per lei?» La mano di Maurizio si tende, puntando l'indice verso Valeria. «Se è così non mi basta. Sto per sposarmi e l'unica fonte di denaro che posso garantire a mia moglie proviene dall'azienda di famiglia. Non ci rinuncerò facilmente, specie per la tua di moglie.»
Le affermazioni di Maurizio hanno senso al punto tale da destare la resa di Valeria, mai stata incline ad arrendersi.
Non sa come proteggersi da quel dito che le è stato indirizzato contro e da tutta la rabbia che il cugino di suo marito le riserva, riuscendo a ricordare unicamente il rapporto di reciproca indifferenza avuto in passato.«Valeria ha bisogno di vedere Mattia privato del suo potere come tutti noi, ma questo non è solo per lei. Mattia è una minaccia per gli affari. È distratto, coinvolto nel suo mondo e non sa farcela con i clienti. Sono cose di cui tutti noi siamo consapevoli ma c'è di peggio: questa fretta è nata a causa delle future decisioni di mia madre, non dipende da me. Concedendomi la tua quota non mi lasceresti niente che il tuo valore, Maurizio, lo capisci. Mio fratello detiene il 44% e mia madre il 35%, sommati io e te arriveremo a un misero 21% privo di qualsiasi potere. Otterrà valore solo una volta aggiunto alla quota di mia madre, dal momento che ci garantirebbe la maggioranza e ci concederebbe di avere l'autorità in ambito decisionale. Ho bisogno del tuo 15%, Maurizio, e ne ho bisogno prima che mia madre rinunci alla sua parte come sta già pianificando di fare, abbandonando il suo posto e tutti noi per ritirarsi.»
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Marchiati dal peccato
Romance*Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Italia, 1970, Piemonte. Valeria Greco era sempre stata una ragazza molto forte, combattiva e brillante, finché il suo cuore non era stato traumatizzato dalla malvagità di un uomo e costretto a muta...