9 Dicembre 1970, Vezza D'alba (Langhe), Piemonte.
Raramente il grande tavolo del soggiorno, in mogano antico, di villa Grimaldi era stato utilizzato per ricevimenti tanto scarni di invitati eppure c'è da considerare come simili eventi possano risultare estremamente intimi per le persone presenti.
E l'intimità favorisce la conoscenza, la conoscenza potere di imposizione ed è a tutto questo che Sofia pensa.
Studiando con placida calma, regolata persino dalla posa composta con cui erge la schiena rigidamente lungo la scomoda sedia, la padrona di casa attende il regolare ritmo con cui sta per svolgersi la cena.Le era stato insegnato di sedere in quel modo fin da bambina, così da non incurvare le spalle in avanti, mentre era stato solo il rovinoso approccio agli anni a condurla al compiere il ripetitivo gesto di picchiettare i polpastrelli lungo qualsiasi superficie piana, movimentando i pesanti anelli in oro e diamanti posti al medio e all'anulare di ogni mano. Il tavolo presente non fa eccezione. Ad ogni colpetto contro il legno, un nuovo pensiero. Ad ogni risalita, una nuova ipotesi, creando così un insieme di supposizioni ironiche in grado di generare quel mezzo sorriso attualmente dipinto lungo le sue labbra.
Rompe ogni equilibrio di rigidità, quella melodia priva di accordi, conducendo all'ipotesi che ogni regola infantile sia stata alterata da un carattere che negli anni si era imposto con tale autorevolezza da permettersi di sconvolgere obblighi vigenti.
Il braccio disteso lungo il tavolo, infatti, lascia sporgere in avanti una scapola e conduce Sofia ad avere il mento leggermente reclinato all'indietro, in un'autorevolezza che suo padre avrebbe di certo condannato.«Dimmi, Manila, hai qualche tipo di preferenza riguardo la cena?»
Manila solleva gli occhi dalla trappola creata dal lusso che le circonda attraverso la riflessione di materiali lucidi e placcati in oro.
«No, nessuna, signora Grimaldi.»
«Perfetto, allora.»
Il dito impegnato a ticchettare sul tavolo si arresta non appena l'altra mano indica con l'indice il soffitto, il braccio sollevato resta piegato all'altezza della testa così da essere visibile ed i camerieri ricevono il loro via libera, secondo il segnale accordato.
Manila osserva il tutto con palese interesse, non essendo mai sta protagonista di scene tanto autorevoli quanto distaccate. Nella sua famiglia ognuno recuperava il proprio piatto per i pasti e si serviva quanto riteneva fosse sufficiente a sfamarlo e a tenere calme le bocche degli altri, con comunione e amore. Fatica notevolmente a non afferrare uno dei piatti che il cameriere arriva a posare di fronte alla sua postazione, subito dopo aver visto il collega dall'altro capo servire la matriarca della casa, tanto da provocare un breve risolino sulle labbra di Sofia.
«Ti abituerai. Il lusso aderisce bene sulla pelle di chiunque.»
«Temo non sia in grado di farlo, sulla mia.»
«Credimi, tu più di chiunque altro sapresti bene come gestirlo» afferma Sofia, spiando di sottecchi ogni mossa della sua commensale.
Riesce a notare in meno di un attimo i suoi modi educati di servirsi con pazienza e lentezza, volti quasi a non soddisfare la fame quanto un piacere visivo.
Caratteristica posseduta solo dai ricchi quella di avere il tempo e l'incuranza di aspettare mentre la voracità dei più conduce ad uno stato di primitivo animale ingordi ed affamati.
Ancora ricorda la sera, replicante questa stessa cena composta da due sole sfidanti, nella quale vide per la prima volta Valeria approcciarsi al proprio pasto: lei non aveva esitato nel destabilizzare il cameriere, afferrandogli il piatto dalle mani, così come non si era attenuta a nessuna regola di decoro che avrebbe promosso il primo morso alla padrona di casa così da poter iniziare a mangiare. Non si era seduta scomposta e non era stata volgare nel cibarsi eppure quella mancanza di rispetto aveva provocato in Sofia una sorta di sbalordimento e curiosità. Sensazioni simili a quelle scaturite alla vista di un animale affascinante ed esotico, dalle abitudini completamente differenti a quelle conosciute.
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Marchiati dal peccato
عاطفية*Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Italia, 1970, Piemonte. Valeria Greco era sempre stata una ragazza molto forte, combattiva e brillante, finché il suo cuore non era stato traumatizzato dalla malvagità di un uomo e costretto a muta...