THE REASON ~ USHITEN

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Canzone di: Hoobstank
Fonte dell'immagine: Pinterest

I'm not a perfect person

- Buongiorno a tutti: mi chiamo Tendou Satori, sono il vostro nuovo compagno di classe!- esclamò Satori, osservando quelli che sarebbero stati i suoi nuovi compagni.

Li vide iniziare a parlottare tra di loro, e riuscí a cogliere qualche parola: "mostro", "brutto", "non lo vogliamo".

Non fece comunque vacillare il suo sorriso, ormai si era abituato.

Succedeva così in ogni scuola in cui andava: le persone non lo capivano, pensavano fosse un mostro solo per il suo aspetto, solo perché aveva delle espressioni un po' strane, solo perché aveva dei comportamenti che agli altri non piacevano.

Ma non avrebbe permesso loro di cambiarlo, gli piaceva com'era, non voleva che gli importasse ciò che pensavano.

Eppure ogni tanto... Gli importava.

Il professore gli indicò il suo banco e lui andò a sedersi.

Osservò il ragazzo che aveva di fianco: era rimasto ad ascoltare la sua presentazione in silenzio, senza parlottare con nessuno, distogliendo lo sguardo quando lui era andato a sedersi.

Lo osservò: gli sembrava un ragazzo piuttosto serio, ma anche gentile.

Fece un sorriso ed allungò la mano verso di lui.

- Mi chiamo Satori Tendou, piacere di conoscerti!- esclamò.

Il ragazzo si voltò e gli strinse la mano: non c'era stata esitazione, ma neanche alcun altro sentimento nei suoi occhi.

- Ushijima Wakatoshi- si presentò.

- Spero andremo d'accordo, Wakatoshi-kun!- esclamò Satori, mentre staccava le loro mani.

Se l'avesse toccato troppo a lungo, probabilmente l'altro ne sarebbe stato disgustato; meglio andarci piano.

Dopotutto, nessuno era perfetto... Ma tutti concordavano sul fatto che lui non meritasse neanche di esistere.



















There's many things I wish I didn't do

Ushijima sentì alcuni rumori provenire da un punto del giardino non molto distante da dove stava camminando lui e si voltò.

Vide Tendou, da poco diventato suo compagno di classe, con la schiena contro il muro e davanti due ragazzi.

Ushijima non era stupido, sapeva bene che dal suo arrivo il ragazzo era stato preso di mira dai bulli; ma non era l'unico, ed Ushijima non era tipo da da prendere le difese di tutte le persone a cui veniva fatto un torto.

Non vedeva perché con lui avrebbe dovuto essere diverso: Ushijima era in una scuola prestigiosa, e voleva concentrarsi solo sullo studio, senza avere guai.

- Ushijima-.

Il rosso si voltò, e vide due ragazzi andare verso di lui.

- Semi, Shirabu- li salutò.

- Cosa stavi facendo? Ti stavamo aspettando per il pranzo- gli chiese Eita.

SONG FOR 2DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora