ASSENZIO ~ USHITEN

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Canzone: J-Ax e Fedez feat. Levante e Stash
Fonte dell'immagine: Pinterest

Una storia è una salita

Tendou osservò le scale di fronte a lui. Non erano tanto alte, e sapeva bene dove conducessero, eppure... Gli sembrava una salita davvero insormontabile.

Lo sapeva bene: qualsiasi cosa, in realtà, era una salita; tutto era difficile, da un rapporto, qualunque fosse, a un lavoro, allo studio... Tutto quanto era una perenne salita.

La sua storia, soprattutto, sembrava essere una salita che diventava sempre più ripida.

- Hai paura delle scale?- chiese il ragazzo di fianco a lui, leggermente confuso dal modo in cui Tendou si fosse bloccato.

- È una salita davvero ripida- sussurró Satori.

Ushijima lo fissò per un attimo: non era il migliore a comprendere significati nascosti, però...

Una strada, una matita

Si portò dietro di lui e gli posò le mani sulle spalle.

- La strada è grigia- affermò.

- Così non mi aiuti- rise Satori.

- Anche le matite sono grigie. E quando hai una matita... Sei tu a decidere il disegno no?- continuò il ragazzo.

Tendou per un attimo non rispose: la voce calma di quel ragazzo, e le sue parole dolci e gentili, lo stavano aiutando a stare meglio; come sempre, gli stavano infondendo la calma necessaria a capire cosa dovesse fare.

In fondo, quella era la strada che si era scelto... Stava a lui capire come percorrerla.

- Grazie, Wakatoshi-kun: ora vado- affermò, voltandosi verso il ragazzo; Ushijima annuì e gli lasciò le spalle.

- Torno con il resto della squadra- dichiarò; Tendou annuì e il ragazzo si allontanò.

Un microfono, una stretta con il sangue fra le dita

Tendou fece un respiro profondo e strinse con più forza il microfono mentre iniziava a salire le scale: era in ansia, avvertiva il sangue pulsargli con forza nel corpo, aveva le mani gelate...

Arrivò sul palco e osservò le persone di fronte a lui. Sapeva che c'era l'ex squadra di pallavolo della Shiratorizawa, e anche qualcuno di altre squadre ma... Tutto il resto, erano persone sconosciute.

Che Dio ci maledica sento le sue impronte di una croce incisa

Persone che lo stavano già giudicando, lo sentiva: in fondo, quel giorno erano saliti tanti ragazzi su quel palco, a parlare dei loro progetti e dei loro sogni, quindi perché avrebbero dovuto ascoltare un ragazzino con i capelli rossi a punta, la faccia strana, con un sogno banale come fare il pasticcere?

Ogni volta che qualcuno lo guardava, si sentiva come se tutti lo stessero già giudicando, come se avessero già deciso che non ne valeva la pena.

Con l'olio bollente sulla fronte

Si sentiva come se avesse inciso addosso un segnale, un segnale parecchio doloroso che lo identificava come qualcuno che meritava di soffrire.

SONG FOR 2DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora