Canzone di: Es Sheeran
Fonte dell'immagine: PinterestWhen your legs don't work like they used to before
- Tesoro, stanno arrivando-.
Momo si voltò verso la madre, che era ferma sulla soglia della sua stanza.
- Arrivo subito ad accoglierli- affermò; fece per alzarsi, prima di ricordarsi che non poteva farlo.
Serrò appena le labbra.
- Non preoccuparti tesoro, sono consapevoli delle tue condizioni: manderò il ragazzo qui da te- affermò la donna, prima di uscire dalla stanza.
Momo sospiró ed osservò le sue gambe: da qualche tempo, era praticamente immobilizzata su una sedia a rotelle.
Tutto perché aveva provato a salvarla... E non ci era riuscita.
E adesso, probabilmente avrebbe fatto fatica a camminare ancora a lungo.
Sentì bussare alla porta e cercó di ricomporsi: non era il momento per perdersi nei rimpianti e in ciò che sarebbe potuto succedere... Ormai, il suo futuro era stato deciso.
- Avanti- disse.
Le mancò il fiato quando vide chi stava entrando nella stanza: un ragazzo alto, leggermente muscoloso, i lineamenti del viso delicati ed allo stesso tempo decisi. I suoi capelli, metà rossi e metà bianchi, incuriosivano la ragazza, da sempre grande amante della conoscenza; ma non la colpirono quanto i suoi occhi.
Uno azzurro, glaciale, che trasmetteva sicurezza e forza; l'altro grigio, come se volesse celare dietro quel colore neutro un mare di emozioni che si annidavano dentro di lui e che il ragazzo non osava lasciare uscire.
- Piacere di conoscerti: mi chiamo Shoyo Todoroki- affermò il ragazzo, andando verso di lei.
- Il piacere è mio: sono Momo Yayouruzo- si presentò.
Si osservarono per un attimo; Momo cercava qualcosa da dire, ma sembrava che il ragazzo non fosse molto interessato a comunicare.
Ma dopotutto, si erano appena conosciuti per un matrimonio di convenienza, era normale che non avesse molte voglia di parlare con lei.
Doveva provare a fare un passo avanti.
- Ti va... Di andare a fare un giro?- propose.
And I can't sweep you off of your feet
Todoroki osservò la ragazza di fronte a lui: come gli aveva anticipato suo padre, era ovviamente un'aristocratica.
E, doveva ammetterlo, era anche piuttosto bella: aveva la pelle candida, i capelli mori le ricadevano morbidi sulle spalle formando delle piccole onde, aveva le labbra leggermente arrossate, e ciò rendeva impossibile non posarvici lo sguardo; sembrava delicata, ma si capiva dal suo sguardo che era determinata.
- Non vorrei che ti affaticassi- dichiaró; era a conoscenza che la ragazza era stata da poco operata, non doveva essere semplice abituarsi a quella nuova vita.
- Non preoccuparti, posso muovermi; ho imparato come usarla- affermò Momo, iniziando a spingere la sedia.
Todoroki la seguì; in fondo, non era colpa di quella ragazza se si trovavano in quella situazione... Il minimo che potesse fare era essere gentile.
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SONG FOR 2D
FanfictionI due sensi che più ci permettono di estraniarci dalla realtà? L'udito e, strano ma vero, la vista. Sulla scia delle canzoni che amate, creeró piccole storie per i personaggi che portate nel cuore