HEAT WAVES ~ TAKESHIXMASAMUNE

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Canzone di: Glass Animals


ATTENZIONE: I PERSONAGGI DI QUESTA ONE SHOT APPARTENGONO ALLA MIA STORIA "TOKYO PARENTS", SE NON L'AVETE LETTA POTRESTE NON CAPIRE TUTTI I RIFERIMENTI
SARÀ PRESENTE UNA SCENA🔞RICHEISTA

Road shimmer wigglin' the vision

La strada scorreva veloce sotto la sua moto: avvertiva le persone acclamarlo, urlare il suo nome, ma le ignorò, come faceva sempre.

Vedeva solo il luccichio dell'asfalto, tutto il resto era come appannato; anzi, tutto il resto non gli importava.

Quelle corse erano tra le poche cose che davvero teneva a cuore.

Heat, heat waves, I'm swimmin' in a mirror

Sentiva caldo, parecchio caldo: ed era certo che non fossero l'ansia e l'emozione nella gara, a quelle ci era abituato, e non gli facevano quell'effetto.

In quel momento, niente avrebbe potuto emozionarlo davvero; perché più guardava l'asfalto sotto di sé, più gli sembrava di essere tornato ai tempi in cui non sapeva fare altro che starsene chiuso in officina, ad aggiustare moto.

Gli sembrò di vedere il sé stesso di quel tempo riflesso nell'asfalto: il sè stesso... Che non sapeva fare altro che scappare.

Superò il traguardo e fermò la moto: aveva vinto.

Ignorò tutte le persone che correvano da lui per congratularsi e si diresse verso il suo box; aprì la borsa e tirò fuori il telefono: nessuna notifica, nessun messaggio, nessuna risposta.

Solo io suo riflesso sullo schermo che, dopo pochi secondi, tornò nero come l'asfalto.
































Road shimmer wigglin' the vision

La moto prosegui lentamente lungo la strada, l'asfalto che luccicava sotto di lui, mentre il ragazzo sentiva di avere la vista sempre più appannata.

Heat, heat waves, I'm swimmin' in a

Il sole splendeva nel cielo talmente alto da provocargli ondate di calore, ma lui lo avvertiva appena: si sentiva come se, nonostante il sole fosse alto in cielo, lui stesse nuotando in una piscina talmente ghiacciata da non permettergli di sentire davvero quel calore.

Sometimes, all I think about is you

Parcheggiò la moto davanti casa; non casa sua.

Quasi in trance, si diresse verso la porta e bussò; poco dopo, suo zio andò ad aprirgli.

- Ciao Masamune, entra pure- disse, spostandosi.

- Grazie zio- sussurró Masamune, entrando; apprezzava quando era Wakasa ad andare sa aprirgli, perché non gli faceva domande, né lo guardava con compassione.

Lo lasciava semplicemente entrare e dirigersi verso la sua camera: verso la camera di suo cugino... Del ragazzo che amava.

Masamune chiuse la porta alle sue spalle e si guardò intorno: quella stanza non era cambiata in quei mesi; era rimasta sempre uguale: la disposizione degli oggetti, i libri sparsi in giro, il profumo... Tutto uguale all'ultima volta in cui ci era stato con lui.

SONG FOR 2DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora