Canzone di: Emis Killa
Fonte dell'immagine: PinterestATTENZIONE: SARÀ PRESENTE UNA SCENA 🔞 RICHIESTA E PRESENZA DI ARMI
All'inizio era come magia
Dazai osservò la figura davanti a lui, come rapito; come gli aveva chiesto, il ragazzo si stava spogliando lentamente, lasciandogli vedere ogni centimetro della sua pelle candida che veniva scoperto dalle sue mani ormai esperte.
Quella visione l'aveva rapito completamente, come una magia: una magia che gli faceva dimenticare del mondo in cui viveva, della sofferenza a cui si sentiva sottoposto tutti i giorni, degli sforzi che doveva compiere per andare avanti, per rimanere in vita.
Una magia che lui stesso aveva scagliato, e che aveva catturato un ragazzo orgoglioso e testardo come Chuya fino a portarlo al punto di esaudire i suoi desideri.
Assuefatto e con il fuoco dentro
Chuya camminò lentamente verso il letto, spostandosi sul lato in cui c'era il castano e dirigendosi verso di lui.
Aveva completamente soppresso il suo lato razionale, quello che gli ricordava che il ragazzo davanti era uno stronzo che non faceva altro che insultarlo e maltrattarlo, e che lui in teoria avrebbe dovuto odiarlo e stargli lontano, non amarlo e andarci a letto.
Ma non poteva farci niente: quel ragazzo sapeva come catturare la sua attenzione e fargli dimenticare i lati negativi di tutto quello.
Sapeva come farlo sentire in suo potere, come fargli andare bene essere in suo potere; non riusciva a pensare ad altro, il suo corpo e la sua mente, così come il suo cuore, bramavano solo il ragazzo castano che aveva di fronte, e desideravano solo poter stare con lui.
Chuya poggiò un ginocchio tra le gambe di Dazai, che le aveva aperte per accoglierlo, e si chinò in avanti; ma prima che il castano potesse sporgersi a baciarlo, gli poggiò un dito sulle labbra.
- Prima dillo- sussurró.
Dazai lo fissò, con sguardo divertito; gli piaceva quel lato combattivo di Chuya, così tanto che in quel momento decise che poteva anche dirlo.
Sempre a letto come in malattia
- Ti amo Chuya, voglio stare con te- sussurró.
L'ultima barriera era stata infranta: Chuya lasciò che le labbra di Dazai si posassero sulle sue e che le sue braccia lo trascinassero dove voleva.
Si sentiva quasi come se fosse malato: accaldato, incapace di pensare lucidamente, impossibilitato a fare qualsiasi cosa che non fosse decisa dal ragazzo che lo aveva appena fatto sdraiare sotto di lui.
- Oggi, non ti alzerai da questo letto- sussurró Osamu, le mani che iniziavano a vagare su quel corpo perfetto.
Pure quando c'era poco tempo
- Tra poco abbiamo la riunione- mormoró Chuya, mentre sentiva la lingua del moro passare sul suo petto.
- Siamo i più alti ufficiali della mafia di Yokohama, chi vuoi che ci dica qualcosa?- commentó Osamu.
- Il nostro capo forse? Il nome Mori ti dice niente?- borbottó Chuya, con la poca lucidità che ancora possedeva.
- Non posso certo rischiare che qualcuno che non sia io ti punisca...- Osamu fece scorrere il dito lungo il suo corpo, fino a raggiungere la sua entrata - vorrà dire che farò in fretta. Ma preparati... Sarà ancora più intenso del solito-.
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SONG FOR 2D
FanfictionI due sensi che più ci permettono di estraniarci dalla realtà? L'udito e, strano ma vero, la vista. Sulla scia delle canzoni che amate, creeró piccole storie per i personaggi che portate nel cuore