Canzone di: Finley
Fonte dell'immagine: PinterestQuasi blu metallici
- Pensavo che il metallo potesse essere solo grigio... Ma quello è blu...- mormorò Koutaro, fissando la macchinetta di fronte a lui.
Kuroo e Kenma si scambiarono un'occhiata.
- Bro, i metalli possono essere di molti colori- fece notare Tetsuro - e da quando ti interessano le macchinette e non il cibo che c'è dentro?-.
- Mi piace il blu di questa macchinetta- mormorò Koutaro; non era proprio blu, era un misto tra blu e azzurro... Gli ricordava un colore bellissimo.
- Oh no, è impazzito di nuovo- sospirò Kenma.
Quasi come elettrici
- Non è colpa mia!- Koutaro si voltò verso i suoi amici - Kuroo ha detto che ogni volta che vede un gattino gli spunta il sorriso perché pensa a te! E io non posso bloccarmi davanti ad un bel colore?- esclamò, gesticolando.
Le guance di Kenma diventarono leggermente rosse ed il ragazzo distolse lo sguardo.
- È diverso- borbottó, mentre Kuroo si avvicinava al suo migliore amico.
- Hai sognato ancora?- chiese, mettendogli un braccio attorno alle spalle.
Bokuto sospiró ed annuì.
- Ti ricordi il sogno questa volta?- chiese Tetsuro, e Bokuto scosse la testa.
Quegli occhi che
- Ricordo solo... Un piacevole calore, tanta felicità, ed un paio di occhi sui toni del blu- mormorò.
Ormai faceva quel sogno da mesi... In realtà non ricordava cosa sognasse, ma quelle sensazioni lo accompagnavano sempre durante la sua giornata.
- Bo, quei sogni sono iniziati quando... Ti sei infortunato. Ricordi cos'ha detto Suga? Forse sono un modo per sentirti meglio finché non tornerai a giocare- disse Tetsuro.
Non voleva buttare giù il suo migliore amico, ma aveva paura di cosa la sua mente avrebbe potuto pensare se avesse continuato con quel sogno.
- Ragazzi, forse è meglio spostarsi dalle macchinette, sta arrivando qualcuno- fece notare Kenma.
Kuroo annuì mentre Bokuto alzava lo sguardo.
E d'un tratto, si bloccò.
Ricordo anche se non li ho visti mai
Era certo di non aver mai visto il ragazzo che si stava dirigendo verso di loro.
Ma quei capelli corvini, quel modo di camminare sicuro e allo stesso tempo quasi intimidito, la sua aria all'apparenza del tutto normale, quel viso serio ma che sembrava nascondere tanta dolcezza... E soprattutto, quegli occhi.
Quegli occhi erano gli stessi che sognava ogni notte, ne era certo.
Era certo di conoscere quel ragazzo, anche se non l'aveva mai visto: sapeva che era importante per lui.
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SONG FOR 2D
FanfictionI due sensi che più ci permettono di estraniarci dalla realtà? L'udito e, strano ma vero, la vista. Sulla scia delle canzoni che amate, creeró piccole storie per i personaggi che portate nel cuore