CAPITOLO 1

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CINQUE ANNI PRIMA

Sono seduta al banco, su uno di quei sgabelli troppo alti per la mia statura in miniatura. Giro annoiata il mio cocktail creando un piccolo vortice che vedo svanire nel nulla. Le gambe incrociate che alzano ancora di più il vestito già corto di suo, le spalle rilassate e sempre dritte, i capelli sciolti al vento che incorniciano il viso truccato alla perfezione, sguardo attento ma suadente. Il locale è bello, movimentato e caotico. Le luci soffuse creano la giusta atmosfera.

"È libero?" Mi volto nel sentire una voce maschile, profonda e sensuale.

Sorrido appena e lo squadro da testa a piedi con uno sguardo ammiccante. Le caratteristiche del viso sono di origine senza dubbio coreana, è raro trovare uomini con fascino ma lui è elegante e carismatico. I suoi occhi leggermente a mandorla sono splendidi e ha un viso dai lineamenti forti. È oggettivamente molto bello "Solo per te" rispondo civettando appena prima di riportare lo sguardo sul mio calice.

Si siede e si sbottona la giacca del completo, si appoggia al ripiano per ordinarsi un bourbon con ghiaccio "Ti ho notata dal primo momento in cui sono entrato qui.." mi sussurra avvicinandosi fin troppo "..sei di una bellezza incredibile" Sorrido per questo complimento fin troppo scontato e bevo un sorso dal mio bicchiere "Posso sapere il tuo nome?"

"Mi chiamo Mae" sposto nuovamente lo sguardo su di lui per regalargli uno dei miei migliori sorrisi, mi chiede la mano che gli porgo delicatamente e se la porta alle labbra per baciarne il dorso.

"Io sono Jake.. il locale è mio.. così come il resto dell'edificio" risponde arrogante e pieno di sé, mi è chiaro fin dall'inizio che crede che il mondo giri intorno a lui e a me non dispiace affatto che abbia questa illusione. Si sporge nuovamente nella mia direzione quando volutamente inclino la testa per mostrargli la scollatura "Sei mai stata sulla terrazza?"

"No.." rispondo innocente e con un sorriso smagliante aggiungo "..mi ci porteresti?" la mia mano scivola sulla sua coscia e gliela accarezzo "..ho sempre amato vedere le cose dall'alto"

"Vieni con me allora" si alza dallo sgabello e mi prende sottobraccio. Non si fa problemi a toccarmi e sono convinta che crede di condurre il gioco quando in realtà mi sto già gustando il divertimento.

Mi scorta in ascensore, due delle due guardie del corpo entrano con noi, mi stringe per un fianco tenendomi vicina al suo corpo e sento le vibrazioni da parte sua.

Vuole molto di più che mostrarmi la vista della città più bella del mondo.

La sua mano scivola oltre la spalla e mi porta i capelli dietro scoprendo il mio collo magro "Amerai questo posto" mi sussurra piano e sento il suo respiro farsi più pesante.

Mi volto verso di lui e lo guardo allo stesso modo mentre con la mano gli accarezzo il petto "Ne sono sicura" gli rispondo avvicinando il mio viso al suo tanto da sfiorare le nostre labbra quando per magia le porte dell'ascensore si aprono.

Ne approfitto per negargli il bacio ed entrare in quello che è il suo attico privato.

Ogni cosa qui sfoggia la sua ricchezza, dall'arredamento alla costruzione in sé dell'appartamento, talmente grande che ci si può girare in bicicletta.

"Vuoi da bere?" Mi chiede con un sorriso mentre si dirige verso la cucina.

"Certo" rispondo con lo stesso sorriso mentre elegantemente mi dirigo fuori.

Mi basta un'occhiata veloce per vedere i sue gorilla fermarsi alle porte dell'ascensore a pochi metri da me.

Mi accomodo al tavolino esterno mentre osservo la vista di L.A. a notte fonda.

Calibro 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora