CAPITOLO 3

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"Non ha lesioni gravi, spero" mi dice osservandomi meglio.

"Dolori dappertutto.. sono entrati in casa mia.. mentre dormivo.. erano in tre.. mi sono difesa e sono scappata" spiego brevemente sentendo il corpo ancora fragile dopo i colpi subiti "Sapevo che avrei dovuto tenere le distanze da voi.. almeno finché le cose non si risolvano.. perdere le mie tracce era l'unica cosa che mi avrebbe mantenuto in vita per questo non sono andata nemmeno in ospedale ma da un'amica che fa la veterinaria.. mi ha rattoppata dandomi un tranquillante per cavalli che mi ha messo ko per diciassette ore, al mio risveglio ho provato a chiamare Jassie ma non mi ha risposto e guardando il notiziario ho scoperto perché.. era troppo tardi"

"La sua squadra la sta cercando.. la sua partner la sta cercando" mi ricorda e questo mi fa sentire tremendamente in colpa "Perché, invece di chiamare la polizia, ha chiamato me?"

"Ho chiamato lei perché l'operazione non va sospesa" gli rispondo seria.

"Non c'è più alcuna operazione" ribatte lui altrettanto serio "Si è conclusa con la morte di Trainor"

"Senta.. Shpak è in città, lo so.. questa guerra non è ancora finita, lo sappiamo entrambi che non ha ancora finito.. deve essere fermato" rispondo sicura di quello che sto facendo "I traffici che conduce devono essere fermati! Si sta parlando di minorenni rapite in strada e poi.. e poi.." mi si blocca la voce, non riesco nemmeno a dirlo. Ho lavorato mesi con loro, so di che cosa sono capaci e conosco la loro realtà. Credevo di aver finito il mio lavoro, solo ieri ho capito che non è così ".. drogate"

"Sì, ma lei non ne ha alcuna prova.." mi fa notare.

"L'arrivo del primo carico sarebbe stata la prova di cui avevamo bisogno" rispondo prontamente.

"Mi vuole spiegare esattamente che cosa vuole fare?" Mi chiede puntando i suoi occhi neri nei miei.

"Un aiuto per finire l'operazione" rispondo sicura "Montgomery.. ho bisogno di finire il mio lavoro"

Mi guarda.
Mi osserva.
Sbuffa.

E poi allunga una mano nella sua tasca per tirarne fuori un mazzo di chiavi "È una casa sicura, l'indirizzo è sul porta chiavi.. ci vada e si faccia una doccia, una bella dormita e aspetti che io la ricontatti, mi ha capito?" Mi chiede come se non avessi altra scelta che accettare "Intanto io vedrò cosa posso fare ma si ricordi che io non ho alcuna giurisdizione sulla polizia.. potrebbero anche dirmi di andare a fanculo"

Rido annuendo "Non credo che se lo senta dire spesso, Signore"

"C'è sempre una prima volta, Agente Zahir" mi risponde con un sorriso divertito.

"Stia attenta" mi dice e per la prima volta noto una piccola sfumatura di emotività nella sua voce.

"Sì, Signore.. e grazie" infilo le chiavi nella tasca e mi alzo dallo sgabello "Signore.. la squadra.."

"L'Agente Ferreiro sta reagendo bene, Signorina Zahir" risponde bevendo un sorso del suo Bourbon "Ma la sta cercando.. la troverà.. e quando lo farà avrà bisogno di una valida spiegazione.. mi auguro per lei che ne abbia una ben valida per giustificare il suo comportamento"

Sorrido abbassando lo sguardo per un istante "Si arrabbierà"

"Questo è sicuro" annuisce convenendo con me che la mia partner non è una persona che ama stare all'oscuro, anche quando è per il suo bene.

Tiro su il cappuccio della mia felpa e con la stessa scaltrezza con cui sono arrivata, scompaio nell'ombra.

MACARENA

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