CAPITOLO 34

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ZULEMA

Il giro in città con Giada è stata una vera tortura.

Lei ha tentato in ogni modo di fare conversazione mentre io mi limitavo a darle risposte brevi e dirette.

Così, probabilmente stanca di tutti quei tentativi a vuoto, mi ha chiesto di rientrare nella villa di suo fratello.

La discussione con Maca mi ha turbata.

Non sono state tanto le sue parole quanto il suo sguardo, l'ho ferita e l'ho fatto intenzionalmente. Mi sento male per questo ma dovevo darle una buona ragione per staccarmi da me, per odiarmi.

Io lo so il motivo. Un buon motivo.

Ma vederla stare male.. per me.. è stata una coltellata al cuore data con tale forza da dividerlo in due.

Le ho fatto credere quello che voleva.
Le ho detto quello che si aspettava dicessi.

Il suo sguardo senza più alcun sentimento per me è stato il risultato di una sofferenza che mai avrei voluto infliggerle.

Mi costringo a spegnere i miei sentimenti così come l'ho costretta a spegnere i suoi.

Devo portare a termine questa missione il più presto possibile perché voglio tornare negli Stati Uniti.

Camminando in giardino sento le urla di Kaled provenire dal patio sul retro, mi avvicino di soppiatto ed è solo quando riesco a sbirciare dietro l'angolo che lo vedo maltrattate Giada.

La insulta, prevarica su di lei.
È prepotente e prevaricatore.

Lei trema tenendo lo sguardo basso e la testa insaccata nelle spalle.

Si sottomette come la sua cultura prevede e, solo quando lui ne ha abbastanza, la lascia da sola scoppiando in un pianto disperato.

Mi avvicino piano, senza invadere sul spazio, e lei alza gli occhi ormai gonfi di lacrime puntandoli nei miei.

"Stai bene?" Le chiedo quando sono ormai vicina.

"No.." scuote la testa amareggiata.

"Ti porto via.. questa notte" la incoraggio sapendo che non posso lasciarla qui, la sua fine sarebbe devastante.

"Ci seguirebbe anche in capo al mondo!" Risponde terrorizzata guardando verso l'interno della casa "Dovrà uccidermi se vorrà ripristinare l'onore della famiglia.."

Incalzo questa frase e la sfrutto a mio totale vantaggio "Ci serve un'arma potente che lo spaventi.. e che lo scoraggi da volerci cercare.."

Lei sembra pensarci per davvero, dando che da voce a quei stessi pensieri "La strage nel Sudan meridionale.. è stata filmata" annuisce conoscendo bene le atrocità commesse dal fratello "Lui non vorrebbe mai che il mondo la vedesse"

Ho bisogno di quei video per andarmene e portarla via con me, lontana da questa prigione senza sbarre "Se avessimo quel video.. ci lascerebbe andare. Dove si trova?"

Lei ha ancora le guance rigate dalla lacrime ma sembra tentennare "Ci sono momenti in cui odio mio fratello ma non potrei mai tradirlo così! Lui è tutta la mia famiglia, non ho nient'altro!"

"Hai me.." le sussurro prendendole le mani "..ti prometto che non renderemo pubblici quei filmati, solo il fatto che li abbiamo, lo costringerà a lasciarci andare" lei guarda le nostre dita intrecciate e guarda il mio viso, i miei occhi sinceri forse solo superficialmente.

"Giada?" La chiama in lontananza suo fratello.

Io so che ho poco tempo, dovrà rientrare per consumare il pranzo ma tento ancora di sfruttare il più possibile questo momento di totale vulnerabilità "Ascolta.. forse tra qualche anno potremmo chiedergli la grazia e vivremo di nuovo insieme.."

Calibro 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora