New Life

1.1K 63 1
                                        

Quando il taxi si fermò, ero ancora mezza addormentata. La luce del sole penetrava attraverso il finestrino polveroso. Tirai fuori la somma dal mio portafoglio per pagare il conducente e mi feci una nota mentale di non riprendere un taxi a New York.

Aprii lo sportello e mi guardai intorno, scendendo e trascinando dietro me il mio trolley. L'aria della tarda mattinata era ancora leggermente frizzante. In quel momento ricordai come mi emozionai quando ricevetti la mia lettera di accettazione per la Columbia, ma ora quell'emozione era stata sostituita da un senso ronzio di nervosismo e un groppo in gola.

Dopo l'orientamento, potrei dire che la Columbia University era tutto quello che pensavo fosse giusto per me. Gente che parlava o si ritrovava con gli amici davanti al college dopo la pausa estiva, trascinando valigie in palazzi signorili e incontaminati. Piccoli gruppi di persone erano sedute sul prato perfettamente curato, leggendo, parlando e ridendo. In quel momento incominciai a vedere la mia vita qui.

Un sorriso cominciò a crescere sul mio viso, ma si tolse rapidamente via quando notai tutte le altre matricole - come me - che abbracciavano i cari sorridenti con un volto rigato di lacrime. Ma non c'era un addio agrodolce per me. Tutto quello che possedevo era un lungo viaggio in aereo da sola e una valigia che avevo dovuto preparare tre notti prima.

-Cosa dovrei fare quando non sarai più qui?-

Deglutii cercando di mandare giù il groppo alla gola che mi si formò e aumentai la presa nel manico del trolley.

Non dovevo essere triste in quel momento, perché dopo tutto sapevo che da questo momento in poi si sarebbe aperto un nuovo capitolo della mia vita.

E un passo dopo l'altro mi feci strada verso il mio dormitorio.

* * *

Il palmo della mia mano era leggermente chiuso in bilico davanti alla porta di legno di quella che probabilmente doveva essere la mia stanza per quell'anno. Feci un respiro profondo prima, cercando di svuotare la mente e sbattei leggermente le nocche contro la lastra di legno.

La porta si aprì velocemente prima di trovarmi di fronte una ragazza dai capelli bruni e gli occhi cristallini, luminosi e pieni di entusiasmo.

- Margot, giusto? - Chiese, tenendo la porta aperta per poi scostarsi e facendomi entrare. La stanza era piccola, ma invitante. Una finestra dietro ad  ogni letto ad una piazza e mezza e una scrivania di fronte a questi.

- C-Ciao - balbettai per poi chiudere gli occhi per un secondo e poi aprirli nuovamente. Dipinsi sulle mie labbra il mio sorriso cercando di scacciare via i pensieri precedenti e pensando che il college era il mio nuovo capitolo di una nuova vita.

- Piacere di conoscerti,- dissi appoggiando la valigia vicino al muro e portandomi una ciocca rossa dietro all'orecchio.

- Sono Roxanne, ma chiamami pure Roxy,- disse afferrando il suo portatile e aprendo l'armadio. Si sentivano le risate e il chiacchiericcio degli studenti nei dormitori intorno a noi. Afferrai nuovamente la mia valigia, posandola sul letto, aprendola e incominciandola a svuotare. Ponendo le mie camice, skinnys e felpe sul piumino blu del letto.

- Da dove vieni? - Chiese a gambe incrociate sul letto mentre cercava di snodare le sue cuffiette.

- Georgia, - affermai passandomi una mano nei miei capelli rossi e guardando il mio telefono che non aveva suonato nemmeno una volta da quando avevo lasciato casa. Mi tolsi le scarpe aspettandomi un '' non sembra che provieni dalla Georgia '' ma lei mi sorrise solamente prima di alzarsi nuovamente e guardando fuori dalla porta rapidamente.

- Beh, benvenuta a New York. Tesoro -

Roxy fece un gesto indicando la finestra, e il mio sguardo seguii il suo gesto. Il cielo che si stava sfumando mentre i grattacieli dell'Upper di Manhattan facevano da sfondo in quel paesaggio tanto sognato.

- Sei di qui?- Chiesi.

- Si, ma non lontana da casa e da tutti,- mi fece notare in qualche modo, provocandomi una fitta allo stomaco. Ma la colmai, sorridendo verso di lei quando parlò nuovamente.

- Qui ho conosciuto la maggior parte delle persone più importanti. Alcune sono simpatiche, mentre altre invece...-

- Sono dei ragazzini ricchi, viziati, arroganti e posh dell'alta elité, - la interruppe ragazzo con tono secco e umoristico. Indossava  una giacca di pelle dove sotto si intravedeva una t-shirt nera i capelli mossi, biondi mentre si alzava i suoi occhiali da sole sopra la testa mettendo in mostra i suoi occhi color verdi tendenti al castano chiaro. Bussò e chiese di entrare dopo essersi già seduto sul bracciolo della sedia di Roxanne. Lei sorrise alzando gli occhi al cielo.

- Quello che intende dire è che questo college e frequentato da molti e molte figli e figlie di... Insomma, da posh e dell'alta elité di New York -

- Comunque io sono Ashton,- disse il ragazzo sorridendo e facendo apparire due fossette ai lati della sua bocca marcando il suo sorriso.

- Margot.-

- Bel nome. -

Sentii le mie guance sfumarsi lievemente mentre lui ridacchiò, si alzò in piedi e si tirò su le maniche della sua giacca per poi appoggiarsi al muro.

- Comunque stasera c'è una festa organizzata dai uno dei marmocchi posh dell'upper class. Vuoi venire? - Mi chiese Roxanne mentre cercava di fare una linea perfetta con l'eyeliner.

Non ero la solita che al liceo andava a molte feste. Ma dopo tutto era il college , ed era il luogo ideale per provare nuove esperienze e provare nuove cose. Dopo tutto dovevo trovare un aggancio per poter aprire questo nuovo capitolo.

- Certo.-

Out Of Order || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora