What Are You Doing Tonight?

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Era strano pensare che fossero già passate due settimane da quando ero arrivata qui. Una parte di me sentiva questo arrivo come se fossero passati anni, mentre l'altra come se fossi alla Columbia da cinque minuti.

Giorni erano passati come niente, un guazzabuglio di ore trascorse in biblioteca, telefonate, voci ronzanti dei professori e parole trascritte sulla carta che la percorrevano come ragni.

Libertà ( Amartya Sen )

Processo Aspetto - Capacità di agire per conto di ciò che conta ( agenzie ); Istituzioni, movimenti.

Oppurtunità di Aspetto - reale possibilità di ottenere dei funzionamenti valutati, selezionati tra numerose buone possibilità ( capacità )

Mi misi le mani tra i capelli guardando con apatia i miei appunti. Se la mia mente non fosse in altri milioni di posti, sarei stata in grado di concentrarmi, ne ero sicura. Ma in questo momento, tutto era inutile.

Da tutto quello che era successo domenica, avevo fatto di tutto per tenermi occupata.

Per fortuna, ogni giorno era occupato tra lezioni e fotocopie di dispense. Ma la maggior parte del mio tempo lo trascorrevo in biblioteca,o nel mio dormitorio o nella caffetteria ed ero grata per questo dato che mi impedivano di pensare ad altro.

La mia iscrizione era stata coperta dalla borsa di studio. Ma avevo bisogno di avere un lavoro per dei soldi extra e lo avevo trovato nella piccola biblioteca in una delle residenze degli studenti, e in più avevo anche un posto per studiare. La maggior parte delle persone erano tutti studenti che venivano per studiare e il mio lavoro consisteva di dare un occhiata al posto e ogni tanto ai libri.

Avere una compagna di stanza come Roxanne che aveva collegamenti grazie a suo fratello, mi aveva aiutato per ottenere questo posto. Quindi mi dovevo ritenere più che fortunata, dato che altri studenti non possedevano una fortuna come la mia.

Jin che frequentava il mio seminario di Civiltà Contemporanea lavorava come cameriere, Victoria Nussbaum che frequentava l'altro seminario in cui mi ero iscritta di Antropologia lavorava nella grande biblioteca del campus.

La biblioteca era aperta dalle 6.00 fino alle 22.00 ed io avevo il turno solo di quattro ore quindi significava che quel giorno avrei smesso alle 20.00 e in tutto guadagnavo quaranta dollari.

Certo, non era una somma sufficiente per vivere a New York, ma non importava perchè alla fine la città offriva sempre dei piccoli modi per vivere con poco.

Anche se ero pienamente occupata tra lavoro e lo studio, non riuscivo a smettere di pensare a Calum e questa cosa non mi piaceva. Ogni volta che pensavo a lui, avevo la pelle d'oca. La risata di Amber e la crudele indifferenza di Calum, erano come echi incessanti nella mia mente e mi ricordavano quanto ingenua potessi essere. E tutto ciò che sentivo era dolore e illusione.

Roxanne mi aveva avvertito che Calum era una fonte di guai e lei aveva probabilmente ragione. Ma c'era quella parte di me fiduciosa che mi diceva che in realtà non fosse così.

Guardai l'orologio dietro alla scrivania della biblioteca e vidi che mancavano solo cinque minuti prima delle otto ed era quasi ora del mio cambio di turno con Stacey, la ragazza del secondo anno.

Mi rimisi le cuffiette mettendo in ordine i miei libri e i miei appunti, mentre la musica suonava morbida e ovattata dai miei auricolari.

-All Time Low?- Mi chiese una voce bassa e roca dietro di me.

Mi voltai sorpresa e sorrisi, stringendo al petto i miei libri e raccoglitori e facendomi più in la dal tavolo della biblioteca che stavo occupando.

-Si, io li amo-

-Sono Andres- Si presentò tendendo la sua mano verso di me, il suo accento risuonava spagnolo intorno alla sua voce.

-Margot - Dissi stringendogli la mano e cercando di nascondere la mia confusione - Lavori qui?-

Rise.

-Si, solitamente lavoro qui solo il fine settimana ma Stacey aveva un impegno ed eccomi qui- Disse affievolendosi alla fine e io sorrisi per la comprensione.

-Poppin Champagne?-

Lo guardai per un secondo perplessa, e poi mi accorsi che stava guardando lo schermo del mio telefono.

- Si - Dissi trattenendo una risata, staccando le cuffiette, arrotolandole e mettendole nella tasca della mia borsa. Era la canzone che io mio padre cantavamo in macchina quando delle volte mi accompagnava a scuola.

-Qual è la tua canzone preferita di loro?-

Mi morsi il labbro inferiore tra i denti, immersa nei miei pensieri e cercando di sceglierne una.

- Oddio - Mormorai, sorridendo - Probabilmente, Reckless And The Brave -

Il suo viso si illuminò immediatamente e mise il suo zaino sul bancone.

-Ottima risposta. Comunque non ti ho mai visto in giro, devi essere una matricola - Mi disse, mentre si rimboccava le maniche della camicia azzurra e facendo rivelare i suoi avambracci tonici - E tu? Ah, sono uno Junior faccio ingegneria e vengo dal Messico - Ridacchiò - Tanto vale coprire le basi alle solite domande di presentazione. No? -

Risi, mettendomi la mia borsa sulla spalla prima di camminare dall'altro lato della stanza, e appoggiandomi contro la grande porta a doppio battente della biblioteca.

-Sono una matricola, probabilmente mi laureerò in Inglese e vengo dalla Georgia. Ci vediamo in giro - Gli dissi sorridendogli lievemente, mentre lui si mise i suoi occhiali da vista e mi salutò con la mano.

-Piacere di conoscerti-

Spinsi la pesante porta a doppio battente con tutte le mie forze, mentre l'aria frizzantina notturna mi oltrepassò il tessuto del maglione e strofinai i palmi della mia mano su e giù sulle mie braccia, cercando di riscaldarmi un po'. Incominciai ad incamminarmi, sapendo che davanti a me mi si sarebbe presentata una lunga passeggiata per arrivare al mio dormitorio dato che mi ritrovavo dalla parte opposta del campus. Ma non mi importava. Quel silenzio era quasi una sensazione magica, mi faceva rilassare un po' prima di ritornare a studiare ancora una volta arrivata al mio dormitorio.

In biblioteca avevo finito la maggior parte del mio lavoro, ma mi sarebbe piaciuta l'idea di poter iniziare il mio saggio di filosofia che mi era stato assegnato la settimana scorsa.

-Margot Harris!-

I miei pensieri vennero interrotti da una voce che mi chiamò dall'altra estremità del cortile interno.

Alzai lo sguardo e vidi Ashton, Hutch e Will che camminavano verso di me. Sorrisi, ero felice di vederli.

-Cosa fai stasera? - Chiese Hutch, aggiustandosi gli occhiali sul naso e sorridendomi.

-Studierò come al solito - Ridacchiai - Sto solo ritornando al mio dormitorio -

-Roxy ci ha detto che sei stata praticamente in biblioteca tutto il giorno. Non hai finito di studiare? -

- Ah, beh in teoria si. Ma credo che portarmi avanti con lo studio non mi faccia male - Dissi mentre la mia voce si affievolì, sistemandomi la borsa sulla spalla - Voi, invece, che farete? -

Hutch sorrise, facendomi alzare gli occhi al cielo. Sapevo che mi stavano prendendo in giro scherzosamente in silenzio come erano soliti fare per il mio accento.

- Beh, Will è appena stato scaricato e quindi avevamo pensato di andare da me. E' sempre bello vedere Will ubriaco - Disse Ashton posando un braccio sulle mie spalle, trascinandomi verso l'uscita del campus. Risi, cercando di liberarmi dalla sua presa in segno di protesta - Ma ora che sappiamo i tuoi entusiasmanti progetti per la serata, è chiaro che bisogna intervenire, per entrambi -

Out Of Order || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora