Calum's P.O.V
Quattro mesi fa.
Quattro mesi fa, pugni in collisione con il muro, nocche spaccate, rabbia, imprudenza, troppa droga in circolo e fino a tarda notte ad accusarmi, comunicati stampa, cambiamenti di piani, stanchezza, follia e dolore senza una fine, quasi a non voler mai diminuire. La rabbia e il dolore che impari ad impacchettare da te stesso e che cerchi di spazzarlo via sotto un tappeto.
Ma questa era la conseguenza di spazzare via le cose sotto il tappeto. Esse non scompaiono. Sono ancora lì. Saranno sempre lì
-Vuoi andare da qualche parte-
Margot sembrava così fragile da qui, rannicchiata contro la portiera della macchina, tenendola come se potesse scappare via da me ancora una volta, le sue labbra appena sulle mie. Come se si potesse spezzare da un momento all'altro, frantumandosi in piccoli pezzi ancora più taglienti.
Anche se lei adesso sembrasse stare bene, aveva ancora sollevate le sue barriere. Sapevo che mi stava nascondendo qualcosa e che i singhiozzi di pochi minuti fa provenivano da qualche parte più profonda, un posto che non mi avrebbe mai mostrato.
Lei mi guardò per un piccolo frammento di secondo con i suoi occhi verdi limpidi, attenta, prima di annuire con la testa in silenzio.
Lei mi ricordava così tanto lui e c'era qualcosa che mi faceva fare tutto il possibile per non farla sentire così, per farla sentire di nuovo bene.
-Dove vuoi andare?-
-Solo... da qualche parte che non sia qui-
-Ok-
Margot's P.O.V
Calum si fermò al suo attico per permettermi di cambiarmi con i vestiti che avevo ieri, lavati e asciutti, prima di rimetterci di nuovo in strada, guidando per chissà dove.
Tutto quello che seppi, fu che fummo fuori città e tutto sembrava più dolce, più calmo, più in pace. I finestrini erano chiusi perchè fuori faceva abbastanza freddo, ma solo quando sfrecciammo davanti a degli alberi con ancora attaccate alcune foglie con i colori dell'autunno, rimasi a pensare.
Anche se fuori faceva freddo, il sole con i suoi raggi deboli, illuminava le foglie rosse e arancio mentre Calum guidava sull'autostrada.
C'erano ancora delle lacrime che premevano per uscire dai miei occhi, mentre alcune erano state asciugate dai raggi deboli che filtravano dai finestrini. Sentivo ancora le mie guance umide e arrossate come per ricordarmi la tristezza che mi segnò minuti fa.
Nessuno di noi due aveva ancora parlato, ma andava bene così. Eravamo in macchina forse da venti minuti e il silenzio che ci circondava era confortante in un certo senso, non era il genere di silenzio che ti obbligava a riempirlo.
Calum si schiarì la gola e fu lui a romperlo per primo.
-Se vuoi, puoi accendere la radio-
Ero appoggiata con la testa al finestrino, mi sedetti, guardando la console centrale in modo da poter accendere la radio.
Premetti il grande pulsante nero lucido al centro con l'orlo in argento, in silenzio e preoccupante del fatto che avrei potuto lasciare qualche ditata in questa vettura incredibilmente costosa. Ma non fu così, la radio si accese sulla stazione radio NPR.
Mi ero completamente dimenticata che fosse sabato e che la voce dello speaker, mi fece rendere conto che stava dicendo le novità musicali che dava ogni sabato su questa stazione. Mi ricordai ad un tratto che da quando me ne andai non avevo più ascoltato questo programma.
STAI LEGGENDO
Out Of Order || Calum Hood
FanfictionMargot Harris è una matricola dellla Columbia University con una visione ingenua e una paura di innamorarsi. Calum Hood è il crudele, figlio di un miliardario e un senior della Columbia University con un passato oscuro e un gusto del rischio. Entr...
