Margot, welcome in the stormy sea where good girls drown

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- Vuoi un sorso? - Chiese Ashton allungando la bottiglia di Jack che si stavano passando, Hutch allungò la mano e la prese per me.

La radio che in quel momento trasmetteva ''Chocolate by The 1975'' era stata aumentata di volume. Ebbi una sensazione di vertigini forse causati dall'agitazione e paura. La bottiglia di Jack contenente il liquido ambrato mi lampeggiò davanti, chiusi e riaprii gli occhi velocemente prima di rispondere.

- No... no, sto bene. Grazie,- dissi spostandomi leggermente dal mio posto e iniziando a giocherellare con il libro di Ashton che era ancora nelle mie mani.- Non bevo.-

- Mai? - Roxy domandò voltandosi verso di me. La bocca di tutti si spalancò leggermente, mentre mi fissavano.

Scossi la testa, mentre l'attenzione di tutti era ancora rivolta verso di me, in quel momento avrei voluto sprofondare.

Espressero la loro sorpresa alzando le sopracciglia sorpresi e ridendo leggermente per poi ritornare a cantare, stonando '' Chocolate '', ma prima che la canzone finisse Ashton svoltò a destra fermando la macchina vicino ad un marciapiede.

Posai '' Sulla strada '' e mi slacciai la cintura di sicurezza prima di uscire sul marciapiede, ancora umido dalla pioggia estiva che era caduta. Mentre mi guardai intorno riuscii ad individuare piccoli elementi caratteristici dei miei nuovi amici. Ashton assomigliava molto a James Dean, '' tremendamente eccitato di vivere la sua vita '', si accese una sigaretta mentre rideva, camminando a ritroso nella strada.

Ma in tutta questa storia che stavo scrivendo, dov'era il mio posto?

Hucth mi spiegò che erano soliti a parcheggiare qui, quando il venerdì sera andavano a qualche festa e mi disse che avremmo dovuto camminar un bel po'prima di arrivare. Ma a dire il vero non mi importava. Si passarono per l'ultima volta la bottiglia di Jack ed a prendere l'ultimo sorso fu Will, che trasalì al gusto forte del whiskey, prima di gettarla nel cestino.

Mentre camminavamo, tutti e quattro parlavamo e ridevamo e in quel momento ne approfittai per conoscere gli altri due ragazzi.

Will era figlio unico, e proveniva da una città vicino Chicago. Con le luci della città riuscì a distinguere qualche sua caratteristica, i suoi capelli color castano chiaro erano sbarazzini e se lo guardavi da vicino vedevi la sua mascella ben definita. Frequentava la facoltà di antropologia, voleva diventare un professore. Will era più pacato rispetto ad Ashton, ma avevo un senso secco dell' umorismo, ovvero si apriva raramente ma quelle poche volte che lo faceva, tutti scoppiavano a ridere per la sua battuta.

E poi c'era Hucth. In verità il suo vero nome era Ethan Hutchinson, ma tutti lo chiamavano Hutch. Lui era un senior e a breve si sarebbe laureto nella facoltà di Letteratura, credo che Hutcth fosse il tipico ragazzo ''poeta'' che scriveva quartine su di te dopo averti incontrata anche per cinque secondi in una caffè.

- Tutto quello che sto dicendo e che è bella. Ma dubito che Amanda Ramirez alzi il suo sguardo dal tomo di chimica per guardare un ragazzo, per non parlare di amore, penso che non abbia mai avuto un ragazzo,- Hucth disse ridendo all'affermazione di Will. Teneva una sigaretta tra le mani, mentre questa bruciava nel buio della notte per poi continuare a muovere la mano mentre parlava.

Hucth continuava a fare battute mentre prendeva tiri veloci dalla sua sigaretta, le sue mani si muovevano spesso, facendo dei piccoli ma decisivi gesti per sottolineare il punto, o per indicare il cambiamento di direzione del suo pensiero.

- Aspettate, chi è che ha organizzato questa festa? - Chiesi improvvisamente, dando voce alla domanda che mi gironzolava in testa per tutta la durata del viaggio.

- Quel tizio, Hood. Giusto? - Chiese Roxy, raddrizzandosi il vestito.

- E' un senior e suo padre è una delle persona più ricche degli Stati Uniti, - spiegò Ashton, roteando gli occhi. - La sua famiglia è andata alla Columbia da sempre.-

- Beh, diciamo che non è il più ben educato figlio di un miliardario di New York City, -notò Will distrattamente facendo ridere tutti, mentre apriva la porta a vetri di un grande edificio. La porta di vetro a doppio battente si aprì su una lobby grandissima in marmo con rifiniture in oro.

Andammo tutti verso l'ascensore, una volta dentro Ashton premette il pulsante per andare al piano superiore prima di avvolgere un suo braccio attorno alle mie spalle; iniziando a parlare con il suo tono pacato e sarcastico. Ma quando disse le parole successive, alzando l'altra mano e muovendola facendo finta che davanti a noi fosse apparso un titolo di un film, sentii una scarica di brividi inondarmi la schiena.

- Margot, benvenuta nel mare burrascoso dove le brave ragazze affogano.-

Out Of Order || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora