At 8:00 pm.

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Mi stavo dirigendo verso la lezione successiva quando notai sul mio telefono una chiamata persa da Calum. Beh, forse non era del tutto persa, non perchè non avessi a portata di mano il mio cellulare. Ma ogni volta che sentivo vibrare il mio telefono, vedendo che si trattava di Calum anche se avessi potuto rispondere, non lo facevo.

Era passato una settimana da quando lo avevo visto l'ultima volta. Fino a che non vidi la serie di sue chiamate perse. C'era una parte di me che fosse sicura che lui mi avesse dimenticato, andando magari con un'altra ragazza. Ma l'altra metà, sapeva che non era così. La parte migliore di me sapeva che la causa per cui non ci fossimo più sentiti fosse solamente mia.

Avevo paura. Ogni tanto, avevo la sensazione come se delle scosse elettriche pulsavano alla bocca del mio stomaco. Ricordando la serata al suo attico. Ricordando come mi fossi sentita quando ci baciammo nella sua cucina o il sapore delle sue labbra quando incontrarono le mie. Ricordando come le sue dita sfiorassero la mia pelle. Ricordando come ci si sentisse ad avere le vertigini, ad essere spaventati ed a vivere ogni secondo in cui eravamo insieme.

Ogni volta che ci vedevamo, era notte. Ma ripensando a tutte le emozioni che Calum mi faceva provare, era come vedere sempre uno spiraglio di luce in tutto quel buoi che ci circondava.

Nei miei ricordi non eravamo come quei segreti che le persone tengono per la notte. Eravamo più un lento, delirante e delizioso susseguirsi di mattine e di verità confessate tra due persone.

Tutto sembrava perfetto in questo momento, ma sapevo che non sarebbe durato per molto. E la parte più assurda di tutta questa storia, era che: dopo le litigate e il dolore che mi aveva causato Calum, io volevo lui e avevo bisogno di lui come una falena che vola verso la fiamma. Ma poi c'era quella parte insicura dove tutti si chiedevamo cosa fossimo realmente io e Calum e cosa sarebbe successo più avanti tra di noi.

Due giorni fa non gli avevo risposto e lui provò a chiamarmi il giorno successivo, ottenendo lo stesso risultato: nessuna risposta.

Osservai lo schermo del mio cellulare anche se la mia testa mi impedì di rispondergli, gli risposi, espirando e sentendo dall'altro capo una confusa interferenza.

-Hei,sono Calum-

Non riuscii a trattenermi dal sorridere mentre camminavo per il cortile dal campus raggiungendo la classe successiva.

-Hei-

-Ne è passato di tempo-

Ci fu un lungo sospiro. Sapevamo entrambi il perchè.

-Si,lo so. Mi dispiace-

Lo spazio che avrei voluto riempire con un ''mi sei mancato'' fu occupato solamente dal silenzio.

Calum portò avanti la conversazione, come questa mattina che fu l'ultima volta che parlammo.

-Come stai?- La sua voce al telefono risuonò più roca e profonda.

-Sto bene.Tu?-

-Ehm....si,sono stato bene-

-Bene-

-Già- Si fermò - Allora, sei libera stasera?-

-Umh,credo di si. Perchè?-

-Beh,bene, se non vuoi, lo capisco. Ma c'è questo... incontro. Vuoi venire?-

-Un incontro -

-Si, beh, è più simile ad una festa. Io non sono davvero sicuro chi ci sia. Ma dovrebbe essere di basso profilo -

-Sono sorpresa che tu ci vada. La gente difficilmente ti vede alle tue feste- Sorrisi.

-Beh,ci vado perchè sono socialmente obbligato-

Out Of Order || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora