Calum's P.O.V
Erano passati tre mesi.
Ieri era l'anniversario, se si sarebbe voluto chiamare così.
Avevo sempre pensato che gli anniversari erano per cose stupide, come matrimoni o relazioni. Ma ora, in realtà, sapevo che non significavano nulla. Tutto ciò rappresentava solo il tempo che passava.
Mi avrebbe odiato se mi avesse visto come ero ieri. Ubriaco fradicio e sotto effetto di stupefacenti, e non ero nemmeno in grado di pensare in modo chiaro a niente. Forse, era per questo che mi devastavo così.
Dopo aver buttato giù qualche bottiglia di Jack e Bourbon e fumato qualche blunts ero così insensibile che non riuscivo a ricordare nulla. Era tutto fantastico fino a quando non riuscivo a ricordare più il suo volto o ricordare come fosse fatto. Il tutto era dato dalla combinazione del troppo tempo da quando lo avevo visto per l'ultima volta. Quando era andato via con il suo sacchettino pieno di fumo.
Mi ricordava lui. Forse per questo che l'avevo chiamata.
E forse per questo che mi sono devastato ancora di più dopo aver parlato con lei. Ed era forse per questo che ero andato fuori e avevo fatto rissa aggiungendo ancora merda che non avrei dovuto aggiungere.
Erano appena le cinque di mattina. Il cielo era ancora sfumato dai colori della notte misti con quelli del primo mattino. Quel cimitero era completamente silenzioso e abbastanza tranquillo per poter pensare a cosa fosse realmente la morte, solo freddi cadaveri in decomposizione nel terreno. Non tutto il bene che fanno le persone fuori può essere visto.
- E' in un posto migliore ora -
- Le nostre condoglianze -
- Siamo così dispiaciuti per la sua perdita -
Condoglianze. Saranno tempi difficili questi. Mi dispiace per la sua perdita.
Erano delle inutili scuse del cazzo che non servivano a nulla. Presi una sigaretta dalla tasca posteriore e l'accesi. I movimenti delle mie mani erano lenti dopo non aver dormito tutta la notte.
Mi venne quasi da ridere.
Se i ruoli fossero stati invertiti, chi sarebbe venuto ogni giorno per me a mettere dei fiori sulla mia tomba o qualsiasi altra merda.
Ma tutto quello che facevo era: ubriacarmi, venire qui e fumarmi qualche sigaretta.
Quando si trattava di stare qui, di fronte a questa tomba, non so cosa fosse peggio: l'oblio o il ricordo. Ed a questo punto, pensai, che forse non ne sarei mai venuto fuori. Perchè non ero riuscito a concludere nulla.
Mi allontanai dalla sua tomba e mi diressi di nuovo alla macchina, lasciando cadere la mia sigaretta a terra e spegnendola con il mio piede.
Margot's P.O.V
- Ecco qui - Disse il barista porgendomi la tazza del mio thè fumante, presi la tazza tra le mani cercando di riscaldarmi. Per essere Settembre, l'aria era più fredda di quanto pensassi e non sarebbe passato molto tempo prima che iniziassi a tirare fuori le mie felpe pesanti.
Il fine settimana era passato in un secondo e adesso mi ritrovavo a lunedì, il mio primo giorno di lezione. Ero altrettanto nervosa ed eccitata al pensiero di iniziare questo nuovo percorso di studi. Ma non mi aspettavo di avere ancora il pensiero di Calum persistere nella mia mente, nel mio primo giorno di college.
Per essere lunedì mattina, il campus straboccava di studenti. C'era gente che si affrettava a raggiungere la propria classe forse per occupare i posti migliori o quelli infondo e chi teneva in mano enormi tazze di caffè per svegliare il loro corpo ancora assonnato. Per qualche ragione, quella mattina mi ricordava le feste del mio quartiere o la festa del quattro Luglio.
Roxy continuava a lamentarsi di qualcosa di fastidioso che ieri aveva fatto Hucth, ma la mia mente era altrove. Mi guardai intorno nel nuovo ambiente e inspirai. Continuavo a ripetermi che questa non era la Georgia, e che non mi doveva mancare un posto che avevo voluto lasciare disperatamente.
- Margot, stai bene? - Roxy chiese pochi secondi dopo, avvicinandosi al cestino e buttando la sua tazza di caffè vuota.
- Si, sto bene. Scusami - Mi scusai, bevendo un sorso del mio thè, facendo attenzione a non bruciarmi il palato - Stavo pensando -
- A cosa? -
Vorrei aver voluto avere una risposta. Ma dalla festa di venerdì non avevo più risposte, avevo più domande che potessi chiedere nello spazio di tempo di tragitto tra il nostro dormitorio e la mia classe, letteratura inglese.
- Dimmi di più su Calum Hood -
Le parole che uscirono dalla mia bocca mi sorpresero, avrei voluto che qualcuno mi avesse detto di stare zitta.
- Lui è... Lui è una fonte di guai -Mi rispose Roxy evasivamente, aumentando però la mia curiosità.
- E cosa mi dici di lui? - Sapevo che non avrei dovuto calcare maggiormente con le mie domande. Ma mi sentivo come tutti, in particolare come se Calum stesse nascondendo qualcosa. Roxy ha vissuto a New York per tutta la sua vita ed era a conoscenza di cose che io non sapevo. Mi sentivo un po' in colpa per aver fatto tutte queste domande, ma la curiosità mi stava mangiando per tutto il weekend.
- Perchè lo vuoi sapere? - Roxy mi chiese non con sospetto, ma preoccupazione - Margot, fidati di me, non è il tipo di persona con cui averci a ... -
- Mi ha chiamata -
La bocca di Roxy si aprì per un secondo, vorrei non averglielo mai detto. Dirglielo mi faceva sentire come se mi stessi scavando una buca, un pozzo con le quali pareti più si andava in basso più diventavano strette.
- Sembrava ubriaco e sconvolto. Mi ha chiamato chiedendomi e per assicurarsi se fossi arrivata in sicurezza al dormitorio dopo che mi ha scaricata -
- Questo è cos... Non è da lui - Roxy affievolì vagamente, facendomi preoccupare di più. Non mi piaceva e non avevo inclinazioni romantiche verso di lui in tutto ciò. Ma non riuscivo a dimenticare il modo in cui mi aveva parlato al telefono. Sembrava così distrutto e rigido e mi aveva spaventata.
- Senti, non so' di cosa si trattasse, ma stai attenta. Lui non è il tipico cattivo ragazzo ricco . Calum ha fatto e fa ancora... un sacco di cose -
Il modo in cui la sua voce risuonò mi sembrava come una scusa per la mia domanda, ma prima che potessi fare altro, mi sentii chiamare.
- Margot! -
Era Luke. Vederlo mi provocò la pelle d'oca , per nascondere le miei emozioni non feci altro che sorridere. Roxy sorrise strettamente, evidentemente a disagio e feci del mio meglio per darle un tocco rassicurante sul suo braccio che passò inosservato.
- Hei - Dissi prendendo un respiro profondo e cercando di non lasciare che la mia apprensione si mostrasse sul mio volto. Luke camminò verso di me, e mi diede un abbraccio, un leggero odore di cannella misto a quello di qualche colonia costosa era emanato dal suo corpo.
Mi confortai quando lo vidi da solo, ma quando vidi una figura tutta vestita di nero uscire dalla caffetteria dietro alle spalle di Luke, mi sentii come se il mio sangue che scorreva nelle vene fosse diventato improvvisamente acqua ghiacciata.
- Calum -
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Out Of Order || Calum Hood
FanfictionMargot Harris è una matricola dellla Columbia University con una visione ingenua e una paura di innamorarsi. Calum Hood è il crudele, figlio di un miliardario e un senior della Columbia University con un passato oscuro e un gusto del rischio. Entr...
