-Margot -
Gli occhi di Calum erano così scuri e profondi, neri , sembrava che si stesse guardando all'interno di un pozzo senza fondo. Ma nel momento in cui mi guardò si ammorbidirono. Sembrava ancora più irritato che mai. Provai a sorridere, cercando di rassicurare sia lui che me, ma era così ovvio che fossi io l'ingenua e sperai disperatamente che le parole di Amber non fossero vere.
- Cosa ci fai ancora qui? - Disse con la voce che risuonava frustata, mentre guardò con più rabbia Michael e Amber. Le sue parole mi provocarono una fitta allo stomaco.
- Margot se ne stava andando, giusto Calum? -Dissi Amber sorridendo quasi trionfante e io guardai Calum per una traccia di rassicurazione. Ma tutto quello che fece fu stringere la sua mascella, distogliendo la sguardo.
Era freddo, spietato e completamente insensibile ed io ero disgustata da me stessa. Dovevo essere un'altra tacca da poter aggiungere al suo conto e mi stavo odiando per essere finita in questa situazione.
- Non pensavo che tu fossi ancora qui - Disse seccamente Calum, e sentii quel senso di nausea quasi di disgusto. In quel momento avrei voluto urlargli contro e dirgli che del ''io non chiedo mai scusa'' non significavano nulla quando si era vuoti come lui.
Ma io non ero quel tipo di persona che si sarebbe messa ad urlargli contro. Invece, me ne stavo in mezzo al salotto di quel sontuoso attico, guardando Calum senza dire nulla. Lacrime di rabbia e dolore mi pizzicavano negli occhi. Non mi sembrava vero che la stessa persona che ieri sera mi aveva sorriso, stretta a se mentre piangevo e baciato, adesso, era la stessa persona che era davanti a me voltata di spalle mentre si accendeva una sigaretta, si comportava come se non ci fossimo mai conosciuti.
-Puoi andare adesso, Margot - Esordì Amber alzando le sopracciglia segnando il suo suggerimento.
Ero arrabbiata con lui, ma di più con me stessa. Ero la persona più ingenua e tutti lo sapevano in quella stanza. Mi sentivo disgustata e mortificata. Ma più di tutto mi sentivo ingannata.
Presi un respiro e cercai di non pensare a come mi stesse guardando Amber, sorrisi falsamente e mi chinai per afferrare le mie converse in mezzo alla sala e indossarle.
Le lacrime minacciavano di uscire, presi la mia giacca in jeans e la borsa e mi diressi verso la porta, sperando di uscire da lì al più presto possibile. Ma prima che me ne andassi, Calum avvolse la sua mano attorno al mio polso, guardandomi negli occhi con i suoi occhi castani penetranti. La sua bocca si dischiuse, forse cercando di dirmi qualcosa, ma non mi interessava in quel momento. Avevo bisogno di andarmene.
Le sue mani tenevano saldamente il mio polso e la sua presa aumentò intorno al mio polso debole, ma mi strattonai, liberandomi e camminai dritta versa la porta.
Quando chiusi la porta dietro di me, sentii Amber ridere divertita. Qualche lacrima segnò le mie guance mentre le porte dell'ascensore si aprirono sulla hall in marmo con le rifiniture in oro. Le asciugai velocemente, incolpandomi per essere stata così stupida a pensare che qualcuno come Calum potesse desiderare di più che entrare nei miei pantaloni, invece.
C'era vento, l'aria era pungente sulle mie guance ancora umide mentre camminavo per il marciapiede in cerca della metropolitana.
Avrei voluto scoppiare a piangere e mi sentii soffocare, mentre faticavo a respirare. Ma invece, mi morsi il labbro inferiore mentre percorrevo la scala della metro, non permettendo a me stessa di piangere per qualcuno a cui non importavo per nulla
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Out Of Order || Calum Hood
Fiksi PenggemarMargot Harris è una matricola dellla Columbia University con una visione ingenua e una paura di innamorarsi. Calum Hood è il crudele, figlio di un miliardario e un senior della Columbia University con un passato oscuro e un gusto del rischio. Entr...