It's Important To Me

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Oscar Wilde una volta disse che: '' Un bacio può rovinare una vita umana ''.

Per lungo tempo, pensai che questa frase fosse del tutto sbagliata. Un sacco di cose avrebbero potuto rovinare una vita umana. E io avevo visto la giusta quota di vite rovinate. E qualcosa come un piccolo bacio non poteva essere una di quelle.

Quando nacqui mia madre aveva solo diciannove anni.

Incontrò mio padre ad una festa l'estate prima, questa era stata organizzata in uno dei laghi della mia città da un loro amico. Mia madre era calma, prudente ed era quella che cercava di vedere il buono in tutto. Mio padre, invece, aveva ventitré anni, era uno scrittorie appassionato, fumava troppe sigarette, era tenebroso e aveva il gusto del rischio.

Tutta la loro estate divenne composta da baci rubati in quello stesso lago e probabilmente un centinaio di poesie che mio padre avrebbe scritto su di loro.

Oggi, quello stesso lago, in cui gli studenti delle scuole superiori vanno ad ubriacarsi.

Mi sedetti su una panchina del marciapiede, ancora un po' bagnata dalla pioggia di questa mattina. Trattenni le mani sulla mia giacca di jeans cercando di dare un senso a qualcosa. A qualsiasi cosa.

Ma ogni volta che ci provavo, sentivo il suono delle sue mani afferrare il mio vestito, macchiare il tessuto con il sangue delle sue mani. Tutto quello che potevo sentire erano le labbra di Calum sulle mie.

E quando provai a pensare ad altro, tutto quello che potevo vedere era un auto che si schiantava quasi contro una casa. Quell'immagine non sarebbe mai andata via. Una bambina di otto anni, con le gambe sottili che teneva in mano felice un pacchetto di caramelle che le aveva comprato suo padre, mentre adesso era il contrario. Un persistente fumo di sigarette e ospedali freddi.

Un uomo che poteva avere circa sulla quarantina mi guardava. Mi sorrise. Il suo sguardo indugiò sulle mie gambe, poi sul il mio corpo e infine incontrò il mio sguardo. Non sapevo perchè mi guardasse in quel modo, ma provai di nuovo quella paura che avevo provato ieri con Aaron. Forse mi guardava così, perchè avevo appena smesso di piangere e sul mio volto c'era ancora traccia di qualche lacrima. Forse perchè faceva un po' freddo ed ero con un vestito primaverile, una giacca in jeans con al piede delle semplici converse. O forse perchè non avevo un anello di fidanzamento al dito, ma sentivo crescere il senso di ansia misto al terrore che avevo provato pochi attimi fa.

E proprio quando pensai di essermi calmata, tutto mi travolse. Le mie mani fredde iniziarono a tremare, mentre il mio corpo mi diceva che avesse paura senza darmi un perchè.

'' Un bacio può rovinare una vita umana ''

Ora che ci penso, forse Wilde aveva ragione. C'era una pericolosa spirale di causa ed effetto. E un bacio poteva portare verso qualcosa di grande, facendo precipitare anche la persona più attenta in un abisso senza fine.

Ma forse, nel mio caso, il culmine degli eventi poteva rovinare una vita innocente, e un bacio era la prova per dimostrare quanto l'avesse rovinata.

E questo mi terrorizzava.


* * *


La macchina di Calum accostò al marciapiede pochi minuti dopo, il suo polso era appoggiato al volante e uno sguardo marmoreo dipinto sul suo volto.

Aprii la portiera e mi sedetti dentro, pensando a tutto ciò che nella mia vita mi avesse portato in questo esatto momento in cui mi sedevo nella macchina di un ragazzo quattro anni più grande di me che era una minaccia. Lui era tutto ciò che non ero io.

Le maniche del mio giacca in jeans erano strette tra le mie dita e i mie palmi, per poi trascinarle fin sopra ai miei polsi, non sapendo se fosse una buona idea dato che sarei potuta scoppiare a piangere nuovamente,

- Mi puoi dire cosa c'è che non va?- Mi chiese burbero Calum, guidando su una strada e arrivando in un luogo più appartato, le sue labbra erano serrate quando mi guardò.

Sospirai, scuotendo la testa. I miei respiri uscirono come frastagliati e rotti.

- Non è importante -

- E' importante per me -

Lo guardai, i miei occhi erano lucidi, annebbiati e arrossati, sentii una lacrima percorre la mia guancia leggermente arrossata per il freddo. Iniziai a piangere di nuovo, anche se disperatamente non lo volevo.

- Hei - Disse a bassa voce, in netto contrasto con la sua personalità tenebrosa e pericolosa - Cosa c'è che non va?-

E a quelle parole scoppiai a piangere lasciandomi andare. Tutto era dannatamente sbagliato. Portai le mie mani sul mio volto cercando di nascondere il mio viso e gli occhi rossi. Era raro che piangessi così, ma in questo momento tutto era troppo per me ed io non ero stata capace a gestirlo.

Calum mi spostò rapidamente dal mio sedile, tirandomi al suo grembo, tenendomi stretta e permettendomi di piangere sulla sua spalla. Eravamo un contrasto quasi perfetto. Lui vestito tutto di nero e io vestita di bianco. Lui pericoloso, a volte crudele e spietato per aver quasi ucciso un uomo solo picchiandolo e io la ragazza che aveva una visione innocente della vita con una costante paura di innamorarsi. 

Lui non disse nulla. Probabilmente perchè non sapeva cosa dire. Perchè, chi in casi come questi ne sarebbe stato capace? Ma il silenzio era confortante. Tutto era in silenzio. Si sentiva solo il suono dei nostri respiri e il ronzio dell'aria condizionata all'interno di questa macchina costosa.

I miei singhiozzi rallentarono, diventando respiri tremanti, accompagnati ancora da qualche lacrima, ma lui mi strinse più stretta a se, tirandomi maggiormente verso di se e appoggiando il suo mento sopra la mia testa. Lo sentii lasciare un bacio tra i mie capelli, lasciando poi un respiro profondo e mi accarezzò il fianco tracciando linee immaginarie con le dita. In qualche modo riuscì a farmi sentire bene, quando invece, tutto stava crollando.

Mi teneva solo stretta a se, in silenzio e facendomi dimenticare per qualche momento tutti i miei problemi a casa, qui, la scorsa notte, in questo momento. Tutto.

Out Of Order || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora