-Volevo vederti. Ho bisogno di vederti-
Mi dondolai avanti e indietro sulle punte dei piedi, discutendo su cosa fare. C'era la stragrande parte di me che avrebbe voluto sbattergli la porta in faccia. Mentre c'era una piccola parte che mi diceva di farlo entrare nonostante tutte le ovvie ragioni che mi avessero portato a non pensarlo.
Un milione di domande attraversavano la mia mente, ma conoscevo già la risposta della maggior parte, ma avevo bisogno di tempo.
-Sono le due del mattino-
Distolse lo sguardo e mormorò un debole '' lo so '', la luce fioca del corridoio illuminava quell'accenno di barba che aveva sul mento. Probabilmente Amber aveva ragione su di lui e volevo odiarlo per il modo in cui si fosse presentato senza preavviso davanti alla mia porta. Proprio quando stavo trovando una parvenza di pace con i fatti che accaddero con lui la scorsa settimana.
Ma ancora una volta, non potevo odiarlo. Avevo visto il lato di lui in cui aveva lasciato tutto per venirmi a prendere quando io crollai a pezzi fuori dall'appartamento di Ashton. Ma conoscevo il lato di lui che usasse la gente come se fossero dei fiammiferi.
-Non sarei dovuto venire-
Sospirai guardandolo.
-No, va bene-
Mi trovai ad aprir bocca prima che potessi fare nulla al riguardo e lo condussi in bagno alla fine del corridoio. La mia mente andò in preoccupazione quando sentii un profondo silenzio da entrambi composto dall'opacità.
Si appoggiò al doppio lavandino attaccato al muro di piastrelle bianche del bagno in comune tra i dormitori di questa sezione del piano. Le luci qui dentro erano più accese per motivi di sicurezza rispetto a quelle esterne del corridoio.
Grazie all'aumento della visibilità vidi tutto. Il suo sguardo leggermente lucido e arrossato sul suo volto, i tagli riaperti alle nocche, il taglio al lato del labbro, il livido scuro e sanguinante sotto il suo occhio.
Tutta questa situazione sembrava una infallibile routine, eravamo ritornati al punto di partenza, di nuovo. Nessuno di noi aveva parlato l'ultima volta e molto probabilmente sarebbe stato così anche questa volta. Ma mi sconvolgeva. Mi morsi il labbro inferiore e bagnai un fazzoletto di carta sotto il getto di acqua fredda del rubinetto.
-Hai intenzione di dirmi cosa è successo?- Chiesi in silenzio, tamponando con il fazzoletto bagnato il suo labbro inferiore.La sua mascella si strinse.
-Non voglio parlarne-
Tirai via il fazzoletto bagnato dal taglio e lo strinsi nella mano, cercando di non essere turbata, ma fallii miseramente.
-Calum- Presi un respiro profondo prima di parlare nuovamente - Non puoi semplicemente presentarti qui e aspettarti che ti aiuti e non dirmi nulla. Non dovrei nemme...-
Venni interrotta dallo scricchiolio della porta che si aprì e sbucò una ragazza dai capelli rossi mezza addormentata in pigiama con delle infradito verdi.
Alzò il viso e guardò prima Calum e poi me, probabilmente sconvolta dal suo aspetto e dal fatto che Calum Hood '' Il ricco e famoso cattivo ragazzo'', il titolo mi fece venire voglia di alzare gli occhi al cielo, era in questo bagno nel cuore della notte.
-Mi dispiace- Squittì la ragazza, trascinando i piedi dall'altra parte della stanza raggiungendo le porte dei servizi.
Io e Calum guardammo ovunque, ma non ci scambiammo nessuno sguardo, aspettando che la ragazza se ne andasse. La porta dei servizi scricchiolò e la ragazza aprì la porta, dirigendosi verso il lavandino, passò la mani insaponate sotto l'acqua toccandosi le sue unghie blu elettriche e cercando di nascondere le occhiate che mandava a Calum.
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Out Of Order || Calum Hood
FanficMargot Harris è una matricola dellla Columbia University con una visione ingenua e una paura di innamorarsi. Calum Hood è il crudele, figlio di un miliardario e un senior della Columbia University con un passato oscuro e un gusto del rischio. Entr...