Non importa se resta storpio, basta che respiri ancora.

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Capitolo 5

Il Maniero, almeno all'apparenza, non sembrava diverso dagli altri; al massimo le tappezzerie alle finestre erano più spesse e il tetto un po' più basso della norma. La luce che penetrava all'interno era così fioca che anche di giorno le candele restavano accese dappertutto. Suscitava una sensazione di oppressione certo, ma a parte questo, non mancava nulla e ad un'ispezione più accurata, si notava che fosse ben tenuto e pulito con regolarità.
Cui Buqu si lanciò uno sguardo intorno << Nessuno vive qui, vero? >>
Feng Xiao sorrise << Solo servi e cameriere. E' stato recentemente ristrutturato per diventare una camera delle torture temporanea della Casata delle Lame >>
Una simile minaccia ebbe ben poca presa su Cui Buqu << Cosa vuoi dire? Che ora mi torturerai? >>
Fen Xiao inclinò leggermente la schiena, portando il suo sguardo al livello di Cui Buqu << Guardati! Guarda come reagisci! Non sembri affatto una persona innocente, come posso non sospettare di te? >>
Cui Buqu rispose impotente << Perché non puoi essere più ragionevole? Se mi fossi lamentato con te di essere stato incastrato in questa faccenda mi avresti lasciato andare? Anche se Lady Qin ha avuto rapporti con il Tempio di Zixia questo è accaduto in passato, io nemmeno la conosco quella donna! Presumo tu abbia setacciato il tempio da cima a fondo, dimmi, hai trovato qualcosa di sospetto? >>
<< Il grande tempio taoista della Nuvola Bianca è a pochi passi dalla città, perché non sei andato lì? >> chiese Feng Xiao, senza rispondere alla sua domanda.
<< Preferirei guidare un branco di polli piuttosto che vivere nella coda di una fenice >> disse Cui Buqu << Il Tempio di Zixia era deserto e cercare di riportarlo agli antichi splendori mi avrebbe aiutato a raccogliere meriti, inoltre è senz'altro meglio che vivere seguendo gli ordini di qualcun altro. Questi motivi ti sono sufficienti? >>
Feng Xiao scosse la testa << Non ha senso. Due mesi fa la Gilda di Linlang ha diffuso la notizia che avrebbe organizzato la sua asta annuale nella città dei Sei Mestieri e contestualmente sei apparso tu. Questa coincidenza è di per sé sospetta. Aggiungiamoci che l'ambasciatore di Khotan è morto e Lady Qin è scomparsa insieme alla giada. Per quanto ne sappiamo quel gioiello potrebbe apparire improvvisamente proprio nella sala dell'asta. Perché sei venuto qui? Per Lady Qin o per la giada? Dove le hai nascoste? Al tempio di Zixia o sono già nelle mani della Gilda di Linlang? >>
<< Più parli e più ho difficoltà a capire cosa dici >> rispose semplicemente Cui Buqu.
<< Molto bene, prenditi il tuo tempo. Resterai qui a pensarci su e quando avrai deciso di dirmi la verità potrai venire da me >> asserì Feng Xiao.
<< La mia salute non è mai stata buona, temo non sarò in grado di sopportare alcuna forma di punizione >> provò a placarlo Cui Buqu.
<< Credi che il dolore fisico sia l'unica cosa insopportabile al mondo? >> e con quelle parole, senza nemmeno attendere che l'altro rispondesse, Feng Xiao se ne andò.
Anche Pei Jingzhe, che aveva assistito alla scena in un angolo della stanza, gli lanciò un'occhiata obliqua e se ne andò; in un batter d'occhio il prete rimase completamente solo.

Le candele vennero spente e la porta si chiuse, immergendo il maniero nell'oscurità.
Non era chiaro quali ordini avesse dato Feng Xiao ma le tende furono abbassate e le finestre sigillate anche dall'esterno con un panno nero, in modo che non filtrasse nemmeno una singola luce.
Il buio era così fitto che Cui Buqu non sarebbe stato nemmeno in grado di vedere la sua mano se l'avesse stesa davanti agli occhi. Se anche ci fosse stato qualcuno all'esterno, e sicuramente non era così, non sarebbe pervenuto alcun rumore, nemmeno quello di insetti o uccelli.
Non era insolito per gli studiosi passare le notti in un silenzio assoluto, capace di ispirare pensieri profondi e a volti melanconici, ma sempre e comunque accompagnati da una brezza gentile e da una luna luminosa. Ma se il silenzio raggiungeva il suo apice poteva trasformarsi un qualcosa di estremamente terrificante.
La faccia di Cui Buqu impallidì' mentre si dirigeva verso la porta chiusa, l'impotenza e la rabbia che aveva sentito crescere poco prima lo avevano abbandonato. Quando vide che all'esterno tiravano il panno nero sulle finestre emise uno sbuffo.
Cui Buqu era perfettamente consapevole di cosa voleva fare quell'uomo.
Per portare una persona all'esasperazione sia mentale che fisica era necessario che la sua mente andasse alla deriva, consumata dai suoi stessi pensieri. Senza alcun suono intorno, anche se avesse urlato a squarciagola, l'unica voce che avrebbe mai udito era la sua. Sarebbe arrivato a non sapere più che ora fosse e presto avrebbe perso il conto dei giorni, tanto da dimenticare il tempo che passava, non rendendosi più conto se fosse vivo o morto, se si trovasse nel mondo reale o all'inferno. In quelle condizioni, anche l'uomo più stoico arriverebbe a rannicchiarsi su sé stesso e ad implorare il perdono.
Una volta Cui Buqu aveva conosciuto un maestro di arti marziali di una delle più famose sette del Jianghu, ritirarsi a vivere in quel modo per mezzo mese con la sola compagnia delle sue due lunghe e inseparabili spade. Quando ne era finalmente emerso, il suo corpo era ricoperto da cicatrici che si era fatto lui stesso per ricordarsi di essere ancora vivo.
Metodi del genere, capaci di uccidere qualcuno senza versare nemmeno una goccia di sangue, erano ampiamente utilizzati dalla Casata delle Lame e ora venivano usati su di lui.
Era convinto che Feng Xiao avesse deciso di intraprendere quel metodo da subito, convinto che anche se il prete avesse avuto qualche asso nella manica non sarebbe comunque mai riuscito a superare quella tortura e alla fine avrebbe risposto a tutte le sue domande senza alcuna eccezione. Cui Buqu non poteva che riconoscere la mente sublime che si celava in quell'uomo.
Il Maestro del Tempio Zixia prese il tappetino e fece un rapido giro della casa fino a trovare un pilastro a cui appoggiarsi, con le gambe incrociate.
Non aveva conoscenze o abilità nelle arti marziali ma in passato aveva imparato alcune tecniche di meditazione. Chiuse gli occhi e iniziò a liberare la mente, cercando di escludere qualsiasi pensiero inutile e concentrandosi sul suo corpo. Senza dubbio c'erano alcuni monaci taoisti capaci di restare seduti in quel modo per una dozzina di giorni, ma erano persone che sin da piccole si erano addestrate per raggiungere i più alti gradi di meditazione, in grado di combattere dieci persone con meno di dieci mosse. Cui Buqu non aveva idea di quanto sarebbe stato in grado di resistere ma era consapevole che Feng Xiao non lo avrebbe mai lasciato andare senza ottenere le risposte che voleva e avrebbe continuato a torturarlo con metodi simili.
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Peerless (Wúshuāng) di Meng Xi Shi (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora