A quel punto potrei davvero chiamarti papà

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Capitolo 47

I giorni passarono in fretta.
Se appena arrivati Cui Buqu e Feng Xiao non avevano davvero idea in cosa consistesse il potere detenuto a Qiemo da Duan Qigu e Xing Mao, con l'avvicinarsi della festa di compleanno della madre di quest'ultimo non poterono fare a meno di notare la grande influenza che avevano sulla città.
Dal giorno in cui ricevettero l'invito l'intera Qiemo cominciò ad addobbarsi con grandi lanterne e nastri rossi e sebbene la città non fosse enorme solo una famiglia molto ricca avrebbe potuto sostenere spese simili.
Era chiaro che i guadagni derivanti dalle attività di Xing Mao, sebbene di successo, non sarebbero mai stati sufficienti. C'era da considerare che l'uomo era il discendente diretto dell'ultimo Re di Shanshan, il quale, prima di scappare dal suo regno distrutto si era portato dietro non solo quattromila sopravvissuti ma anche l'intero tesoro; dopo tre generazioni i loro affari si erano diffusi a Qiemo e nella Città dei Sei Mestieri, fino ad aprire alcune filiali persino nella capitale dell'Impero Sui e della Dinastia Meridionale.
Con così tanto denaro era chiaro che la famiglia Xing avesse anche molta manodopera per custodire al meglio il proprio tesoro. Si diceva che fin da quando Xing Mao aveva cinque anni, un abile artista marziale era stato affiancato a lui e a tutti gli altri membri della famiglia perché insegnasse loro le sue abilità; tuttavia il talento di Xing Mao non era eccelso ed aveva raggiunto solo il terzo livello. Non gli mancavano comunque le guardie del corpo che lo seguivano ovunque andasse creando intorno a lui una certa aurea di potenza.

Quando Feng Xiao e Cui Buqu giunsero ai cancelli del Maniero Xing, il luogo era già affollato oltre ogni immaginazione. Le guardie del corpo erano allineate lungo l'entrata in una lunga fila, sorvegliando sia l'interno che l'esterno, rendendo la fortezza praticamente impenetrabile a chi non fosse desiderato.
Il terzo responsabile, l'uomo che avevano visto parlare con Yu Xiu, si trovava all'esterno del cancello per accogliere gli ospiti e dietro di lui vi erano altre due guardie del corpo e alcuni servitori. 
Dopo aver notato questo, Cui Buqu disse << Non è molto diverso da quello che si vede quando il principe ereditario o lo stesso principe Jin si muovono dalla capitale, come ci si aspetterebbe da un re che si trova in una terra lontana. Sebbene Xing Mao non abbia più un regno si comporta comunque come fosse un re >>
Feng Xiao si toccò il mento << Dicono che i suoi subordinati si rivolgono a lui chiamandolo "Sua Maestà" >>
Intorno a loro era un via vai di carrozze, tutte addobbate ed eleganti; loro due erano gli unici ospito che provenivano da una locanda e senza guardie del corpo al seguito. Era evidente che tutte le persone giunte lì per il compleanno della madre di Xing Mao fossero famose e di prestigio; si vociferava che fossero presenti anche conoscenti della provincia del Jianghu. In mezzo a tutta quella ricchezza Feng Xiao e Cui Buqu risultavano decisamente fuori posto, visto che stavano persino tenendo in mano il regalo che avevano portato.
Dato che l'invito era stato indirizzato al nipote del Re di Kucha, Jin Lian, se si fosse unita, avrebbe dovuto travestirsi da serva. Così per evitare che Fo Shou potesse individuarla e ucciderla, Cui Buqu aveva lasciato Qiao Xian con lei, per proteggerla. Questo però aveva fatto si che rispetto agli altri ospiti, che avevano intorno a loro ancelle e servi, sembrassero davvero dei poveracci.
Mentre ogni sguardo erano puntato su di loro, Feng Xiao e Cui Buqu si misero in coda dietro a tutti gli altri senza alcun imbarazzo, sfruttando quella occasione per osservare per bene gli altri invitati. Ognuno portava un dono, che fosse grande o piccolo; poi vi erano quelli che avevano voluto regalare qualcosa che fosse evidente agli occhi degli altri, come per esempio un albero grande quanto un uomo, ricoperto di oro e argento. Ciò aveva attirato sguardi divertiti e scioccati da molte parti. Cui Buqu invece, aveva tra le mani una scatola non più lunga di trenta centimetri.
Probabilmente chi lavorava per Xing Mao era abituato a vedere doni di inestimabile valore e gloriosa fattura, per cui quando notarono quella scatola che pareva acquistata in una bancarella sconosciuta lungo la strada, tutti rimasero per un attimo sbalorditi.
Quando ebbero dato un'occhiata all'invito capirono immediatamente chi avevano davanti; il Regno di Kucha era tra i maggiori produttori di metallo e non era certo povero, anzi, aveva delle fondamenta molto solide; tuttavia l'abbigliamento di quei due, sebbene non si potesse definire proprio "povero" era ben lontano da quello sontuoso che il terzo responsabile si sarebbe aspettato. Quando Cui Buqu e Feng Xiao gli furono davanti, l'uomo fu in grado di celare la sua sorpresa, mentre i servi al suo fianco non riuscivano a distogliere lo sguardo scandalizzato.
<<Alt! Chi ti ha detto di prenderlo in quel modo? >> disse Cui Buqu con un tono dispiaciuto rivolgendosi all'inserviente che aveva preso il loro regalo tra le mani.
L'uomo si era voltato per guardarlo, sorpreso.
<< A- Feng, apri la scatola e mostra a tutti loro quale regalo abbiamo portato >> aggiunse Cui Buqu con orgoglio.
Era raro che Feng Xiao obbedisse, eppure sotto gli occhi di tutti, prese la scatola dalle mani del servitore e sciolse il nastro esterno, estraendo un comune pugnale dal manico corto.
<< Guardate attentamente >> disse Feng Xiao.
Dopo che ebbe sfoderato l'arma le persone riunite intorno ebbero solo il tempo di vedere un bagliore bianco, come se il pugnale fosse circondato da ghiaccio e neve, poi Feng Xiao alzò leggermente una mano e con un rapido movimento trasformò in polvere gli indumenti del servitore, che ancora non aveva avuto nemmeno il tempo di rispondere a Cui Buqu.
Quest'ultimo si rese conto di cosa fosse accaduto solo quando udì le grida delle donne alla vista della sua nudità; con il viso rosso dall'imbarazzo corse via velocemente.
Cui Buqu sorrise << Sono convinto che il Maestro Xing abbia già oro e perle a sufficienza. Chi pensate che io sia? Davvero credevate che ci saremmo presentati come un regalo comune? Non saremmo stati molto diversi da dei contadini o dei gatti randagi a quel punto >>
Quando tutti videro il potere del pugnale borbottarono tra loro che quello era evidentemente il nipote del Re di Kucha e nessuno osò più disprezzare Cui Buqu e Feng Xiao.
Il terzo responsabile tornò in sé e prese rapidamente il pugnale con entrambe la mani per poi consegnarlo con cura ad un servitore accanto a lui. << Chiedo scusa per la mia scortesia e per il mio ritardo, mio Signore, prego per la vostra misericordia e generosità, non tanto per me quanto perché oggi è il giorno in cui si celebra la nascita della madre del mio Maestro. Ho prenotato un posto per entrambi, seguitemi e vi ci condurrò subito >> disse, sorridendo.
Mentre tutti gli altri ospiti venivano portato al loro posto dagli inservienti, Cui Buqu e Feng Xiao furono scortati dal terzo responsabile in persona.

Nonostante il maniero Xing fosse davvero molto grande, gli ospiti quel giorno erano più del solito per cui non era stato possibile fargli accomodare tutti nella sala interna; per causa di forza maggiore era stato necessario dividerli tra il salone interno e quello più esterno e chiaramente quelli che si trovavano all'interno erano gli ospiti più importanti per Xing Mao e godevano di uno spazio ben maggiore dell'affollamento che vi era tra chi era seduto all'esterno e aveva , al contrario, un'importanza minore.
Sebbene Cui Buqu fosse stato guidato al suo posto direttamente dal terzo responsabile non poté comunque accedere alla sala interna, prendendo posto vicino all'entrata.
Cui Buqu era consapevole che inizialmente la loro posizione avrebbe dovuto essere piuttosto indietro e che questo avanzamento era dovuto alla scena che avevano messo in atto poco prima.
Guardando all'interno della sala, vide otto posti riservati agli ospiti più importanti e pensò che uno di essi doveva essere sicuramente riservato a Duan Qigu.
Con uno sguardo dispiaciuto, disse << Come mai nonostante il mio rango non posso avere un posto nella sala interna? >>
Il sorriso del terzo responsabile non vacillò, piegò la schiena e rispose << Mi scuso, mio signore , ma quegli otto posti sono riservati a delle persone che il mio Maestro conosce da anni, non vengono concessi a seconda del rango delle persone. Tra coloro che sono seduti nella sala esterna vi sono il leader della setta Qionghai, i discepoli della setta Guanzhong Wei e il leader della setta Xianlin, e si trovano tutti molto più indietro rispetto alla vostra posizione >>
Cui Buqu finse un gesto di impazienza con la mano << Bene, bene, non me la prenderò per questo fatto, visto che oggi è il settantesimo compleanno della vecchia madre di Xing Mao >>
Il terzo responsabile sorrise << Vostra Signoria è davvero generosa >>poi, visto che aveva ancora molti ospiti da ricevere, li salutò e se ne andò immediatamente.
Feng Xiao accompagnò Cui Buqu mentre si accomodavano, poi prese due chicchi d'uva dal tavolo e se li portò alla bocca, mentre osservava l'ambiente circostante.
Man mano che gli ospiti arrivavano venivano fatti sedere ai loro posti; degli otto posti nella sala interna, quattro erano già occupati, ma non ne riconosceva nemmeno uno.
Cui Buqu capì a cosa stava pensando e disse << Uno di loro, dall'aspetto potrebbe essere Wei Huofang della setta Guanzhong Wei; gli altri non li conosco nemmeno io, potrebbero non venire dal Jianghu >>
<< Xing Mao farà sicuramente sedere Duan Qigu in modo che sia sotto di lui, per far capire che è seriamente intenzionato a raggiungere una tregua. Siamo ancora troppo lontani per poter intervenire se accadesse qualcosa >> disse Feng Xiao.
<< Quando la festa sarà iniziata troveremo un compromesso. Ma a proposito, dove hai trovato un pugnale così affilato? >> gli chiese Cui Buqu.
Feng Xiao aveva appena terminato di mangiare un intero grappolo d'uva e prese una forchettina d'argento per portarsi alla bocca un pezzo di melone << Ho semplicemente infuso un po' della mia forza interiore nella lama; con quella, oltre a trasformare il tessuto in sabbia, avrei potuto  spaccare una montagna, volendo >> rispose.
Cui Buqu però era sospettoso << Ma quando lo hai tirato fuori non aveva un bagliore bianco? >>
Feng Xiao rise << Hahaha, questo perché sarà rimasto qualche mese nella neve; se ci aggiungi la mia forza, come non avrebbe potuto brillare di bianco? L'ho acquistato durante una delle mie ultime uscite presso una bancarella nella zona ovest della città. Chi lo avrebbe mai detto che con sole trecento monete ci saremmo guadagnati un posto d'onore ad una festa grandiosa come questa? Ne è valsa davvero la pena. >>
Dopo un momento di silenzio Cui Buqu disse << La Casata delle Lame è così povera da non potersi permettere nemmeno un regalo adeguato? >>
Feng Xiao sembrò arrabbiarsi << Non abbiamo bisogno di soldi per il lungo viaggio che abbiamo intrapreso per indagare sul caso? Con tutte le tempeste di sabbia e vento che dovremo incontrare devo comprarmi dell'olio, altrimenti come potrei mantenere l'eleganza del mio viso e dei miei capelli? Quella tua Qiao Xian è così complicata; quando le chiedo di comprarmi qualcosa sembra che in realtà le abbia chiesto di rischiare la sua vita per me, quindi ovviamente devo spendere i miei soldi >>
Cui Buqu era senza parole; se Feng Xiao avesse finto di dire certe cose perché impersonava una donna avrebbe potuto prenderlo in giro con sarcasmo, ma era così serio e determinato che lo spiazzava. Nell'immaginare la scena di Feng Xiao seduto a gambe accavallate che con una mano si tagliava i baffi e con l'altra si spalmava l'olio sui capelli ebbe la sensazione che il suo viso si sarebbe contratto dai crampi.
Feng Xiao iniziò una predica, con tono serio << Non osare nemmeno pensare che gli uomini non debbano prendersi cura del proprio aspetto! Se prendi ad esempio una persona come me, con una bellezza ed un'eleganza senza pari, non avrei tradito la benedizione avuta dal cielo se non mi fossi preoccupato del mio aspetto? Anche se tu non sei al mio livello, ti si può comunque considerare di bell'aspetto, eppure il tuo corpo è debole e finirà per soccombere alle malattie più velocemente di quello degli altri uomini. Se insisti a non prendertene cura temo che in un paio di anni...>> ridacchiò piano.
Cui Buqu sapeva che non stava pensando a nulla di buono, tuttavia chiese con tono basso << Cosa? >>
<< A quel punto potrei davvero chiamarti papà >> rispose Feng Xiao.
Cui Buqu guardò per un attimo il piatto di frutta davanti a lui, sul tavolo. Temeva davvero di non riuscire a trattenersi dallo sbattervi la faccia di Feng Xiao contro.
Fu in quel momento che una voce interruppe quelle fantasie pericolose.
<< Sono Chen Ji, posso sapere il nome di questa fanciulla e del gentiluomo che le siede accanto? >>
Cui Buqu alzò la testa. Il giovane chiamato Chen Ji era seduto accanto a Feng Xiao e le sue parole erano ovviamente rivolte a lui, ma aveva nominato anche Cui Buqu solo per educazione e comodità.
<< Ji, scritto con quale carattere? >> Feng Xiao improvvisamente perse il tono provocatorio e malizioso che utilizzava quando litigava con Cui Buqu e con un sorriso timido lanciò un'occhiata verso il giovane, sbattendo leggermente le palpebre come a volergli fare l'occhiolino.
Quel tipo di atteggiamento era del tutto inutile con Cui Buqu, ma nei confronti di uomini che non conoscevano la sua vera identità, risultava molto efficace.
O per lo meno Chen Ji sembrò molto interessato alla cosa, dato che subito lo sguardo che rivolse a Feng Xiao si fece più appassionato.
<< "Ji" che significa "dopo la pioggia", quando il cielo si schiarisce di nuovo >> rispose il giovane.
Chen Ji
Cui Buqu molto rapidamente risalì all'identità di quella persona nel suo mare di ricordi: era il figlio del leader della setta Xianlin di Guanzhong,
La setta Xianlin non era una setta potente come la Tiantai ma era comunque piuttosto popolare nel Jianghu. Le arti marziali del giovane Chen Ji non erano granché, e di lui si diceva che fosse un uomo dallo spirito libero molto simile a Lin Wei della setta Yandang. Probabilmente anche lui era stato coccolato e viziato fin da piccolo e non aveva mai sofferto di alcuna forma di disagio.
Nonostante le sue mediocri abilità,  dato che suo padre era tutt'ora il leader della setta, gli era stato concesso un posto proprio accanto a Cui Buqu e Feng Xiao.
Guardando verso la sala interna Cui Buqu si rese conto che tutti gli invitati erano arrivati, e aveva fatto la sua comparsa anche il padrone di casa.
Duan Qigu sedeva alla sinistra di Xing Mao, mentre Gao Yi alla sua destra. Accanto all'uomo vi era poi una donna anziana che immaginò essere la destinataria di quella festa di compleanno.
Cui Buqu stava ancora pensando ad un piano che gli permettesse di avvicinarsi a Duan Qigu quando capì che la presenza di Che Ji poteva essere un aiuto.
Come se Feng Xiao avesse intuito i suoi pensieri, l'uomo gli sorrise e gli fece un occhiolino, spingendo poi il piatto di frutta verso di lui.
Cui Buqu si sentì invadere dall'eccitazione e dall'impazienza di Feng Xiao al voler assistere all'interessante spettacolo che stava per prendere vita proprio davanti ai suoi occhi; non poté fare a meno di alzare gli occhi al cielo prima di prendere il piatto e lanciarlo in aria con tutta la frutta all'interno.
Splat, splat, splat!
Non solo il piatto si ruppe in mille pezzi ma anche la frutta fu disseminata per terra.
Quella scena catturò facilmente l'attenzione di tutti i presenti; l'intera sala sprofondò nel silenzio e perfino Xing Mao e i suoi accoliti si girarono tutti a guardare nella direzione di Cui Buqu.

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Buona Domenicaaaaaaaaaaa





Peerless (Wúshuāng) di Meng Xi Shi (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora