Aveva scavato una fossa per Cui Buqu e lui gliene ne stava preparando un'altra

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Capitolo 44

Le palpebre di Gao Yi non potevano fare a meno di tremolare già di primo mattino; una volta, appena sveglio, avrebbe pregato gli dei per avere fortuna ma adesso non lo faceva più. Sospettava che il risultato sarebbe stato esattamente all'opposto; ora invece chiedeva che gli fosse portato un guscio di tartaruga e delle monete di rame per la divinazione.
L'uomo aveva una vera e propria ossessione verso quelle pratiche e faceva aspettare anche gli ospiti se prima non aveva lanciato le monete o i bastoncini portafortuna. Se il risultato era di cattivo presagio non avrebbe incontrato colui che si trovava alla porta, qualunque fosse la sua proposta.
Sua moglie non riusciva a farlo ragionare e spesso lo prendeva in giro per il fatto che lasciava che semplici bastoncini della fortuna potessero decidere con quale piede avrebbe dovuto uscire dalla porta di casa. In realtà Gao Yi ci aveva pensato su, dato che quelle pratiche erano molto noiose e rallentavano le sue decisioni e quindi il suo lavoro; sapeva che prima o poi avrebbe dovuto porre fine a tutto.
Quella mattina, proprio mentre ordinava a qualcuno di portargli le sue monete di rame venne avvisato che le guardie erano appena rientrate con un gruppo di persone.
Inizialmente Qiao Xian avrebbe voluto andare da sola per spiegare la questione, ma le guardie si erano rifiutate ed avevano insistito per portarli tutti e quattro nell'ufficio del magistrato, arrivando quasi a litigare per questo. Tuttavia appena Qiao Xian aveva mostrato le sue abilità trasformando una tazza in polvere macinata, le guardie avevano immediatamente capito che quella persona non era così innocua come appariva esternamente. Qiemo del resto era piena di serpenti e draghi di ogni tipo che si celavano sotto mentite spoglie e ogni momento accadevano fatti strani e di ogni genere.
Gao Yi era un magistrato inviato dalla Corte Imperiale ma la sua influenza nella città era piuttosto debole quindi anche le persone che lavoravano per lui non erano particolarmente ansiose di offendere qualcuno di cui non conoscevano il background, per cui alla fine si erano limitati a chiedere cortesemente a tutto il gruppo di seguirli fino all'ufficio.
Non si permisero nemmeno di porre domande o interrogarli, né vollero avvicinarsi ulteriormente; quindi l'impressione era che quei quattro fossero stati invitati come ospiti.
Gao Yi era superstizioso ma non stupido; appena vide i suoi subordinati comportarsi in quel modo capì che qualcosa di strano stava succedendo.
Fu Qiao Xian a parlare per prima << Agente Gao, possiamo sapere perché ci hai invitato qui? >>
Non si inginocchiò né si inchinò; Gao Yi ne fu dispiaciuto ma si limitò ad osservarli con attenzione e si rese conto che quelle persone sembravano impassibili e pazienti ma nello stesso tempo non vi era traccia di paura in loro: sicuramente non erano semplici popolani.
Il viceprefetto, che si trovava accanto a Gao Yi, diede un colpo di tosse e disse << Siete appena entrati nell'ufficio del magistrato, perché non vi inchinate mostrando le buone maniere? >>
<< Abbiamo le nostre ragioni [N.d.T. naturalmente i nostri hanno gradi più elevati di quelli del magistrato e del prefetto ma i due uomini non ne sono a conoscenza]. Parliamo prima della morte di Cheng Cheng >> disse chiaramente Qiao Xian.
Il viceprefetto lanciò un'occhiata di sottecchi a Gao Yi e notando che non diceva nulla in merito alla scortesia di quelle persone si limitò a rispondere << Ieri è scoppiato un incendio in città e ci sono state due vittime; uno degli uomini di fiducia di Xing Mao che si chiamava Li Fei e un uomo chiamato Cheng Cheng che svolgeva lavori stagionali all'interno della città. Qualcuno ha affermato di aver assistito ad una discussione tra di voi e Cheng Cheng, quindi siete sospettati di aver nutrito rancore nei suoi confronti e per questo motivo siete stati invitati qui per essere interrogati >>
Nell'ufficio, oltre a Gao Yi e al viceprefetto vi era un'altra persona, seduta in un angolo.
Dimostrava tra i trenta e i quarant'anni, di corporatura robusta, vestiva abiti sontuosi e nonostante fino a quel momento non avesse detto nemmeno una parola, soppesava i presenti con sguardo arrogante e attento. Si poteva pensare che fosse stato lui a istruire il caso.
A rispondere fu Qiao Xian << Cheng Cheng ha tramato alle nostre spalle per ingannarci e quando lo abbiamo scoperto lo abbiamo rimproverato; lui ha implorato pietà e tutto si è concluso senza incidenti. Dato che la cosa si è risolta come volevamo non avremmo avuto motivo di provare rancore; inoltre da ieri non siamo mai usciti dalla locanda quindi sarebbe stato impossibile per noi appiccare il fuoco e tramare per commettere un omicidio. La prego agente, di tenere conto di tutto questo >>
Gao Yi continuò a non dire nulla mentre l'uomo in abiti lussuosi sbuffò e disse, ad alta voce << Con poche frasi come queste pensate di esservi tolti da ogni sospetto ma se siete innocenti o meno dovrà stabilirlo l'ufficiale giudiziario di questo ufficio dopo avervi interrogato >>
Jin Lian, che era il piccolo Khadun del Khan Apa, non aveva mai dovuto sostenere una situazione di quel genere, per cui ridacchiando commentò << Se sosteniamo di non aver commesso l'omicidio è evidente che non lo abbiamo fatto. Ci costringereste ad ammetterlo? >>
Sebbene il suo han fosse eccellente, Gao Yi notò subito l'accento diverso << Di dove sei? >> chiese
L'uomo in abiti lussuosi intervenne nuovamente << Non importa da dove viene! Un assassino paga con la vita, questa è la legge! >>
<< Sono io quello che deve giudicare qui, o sei tu? Se continui in questo modo puoi semplicemente tornare dal tuo padrone e dirgli che indaghi lui stesso sul caso! >> chiese Gao Yi.
L'uomo parve calmarsi, ma insistette << Il mio padrone si fida di questo ufficio, ecco perché mi ha mandato qui a denunciare il caso! >>
Gao Yi continuò senza palesare alcuna emozione << Allora tratterremmo queste persone fino a quando non arriverà la controparte di Duan Qigu e potremo interrogarli tutti assieme >>
Sembrava che il destino di Cui Buqu e della sua compagnia di viaggio fosse già stato deciso; Qiao Xian stava per reagire ma Feng Xiao fu più veloce.
<< Siete ridicoli! Non sapete chi è mio marito? >> chiese con voce arrogante e orgogliosa; il suo tono non era da meno di quello dell'uomo vestito con abiti sontuosi.
Anche Cui Buqu stava per parlare ma dato che Feng Xiao aveva esordito per primo non gli restò che tirargli un'occhiata di traverso e restare in silenzio. 
Alzando la testa, Feng Xiao continuò << Mio marito è il nipote del Re di Kucha! Siamo stati nelle Pianure Centrali per ordine stesso di sua Maestà e ora che la missione è completata, stiamo rientrando verso casa. Voi state qui ad accusarci di un crimine assurdo! Se non ci darete delle spiegazioni esaurienti la questione non si risolverà facilmente! >>
Quando Gao Yi udì quelle parole sentì arrivare il mal di testa; sicuramente tutto questo stava accadendo perché quella mattina non era riuscito a portare a termine il suo rituale portafortuna!
Sapeva che non avrebbe dovuto accettare di incontrare nessuno, nemmeno l'uomo di Xing Mao che gli sedeva accanto! Era deciso a chiudere la questione senza ulteriori indagini ma l'uomo in abiti lussuosi non pareva della stessa opinione, infatti chiese con fare sospettoso << Che prove avete per dimostrare che ciò che dite sia vero? >>
Quel gruppetto misto e vestito in modo poco accurato non sembrava proprio di stirpe reale. Per quanto Kucha fosse un piccolo regno certo gli appartenenti alla corte non avrebbero dovuto essere così poveri.
Cui Buqu a quel punto tirò fuori un sigillo d'oro che riportava scritte sia in han che in lingua kucha, dove si spiegava chiaramente l'identità del suo possessore: Marchese della Guerra, braccio destro del Re di Kucha.
Del resto una persona come Cui Buqu non avrebbe lasciato nulla al caso; cambiare il loro aspetto era stato solo il primo passo. Si era premurato di costruire anche una seconda identità per ognuno di loro; se il loro viaggio si fosse svolto senza intoppi sarebbero rimasti semplici civili in viaggio verso Kucha ma all'occorrenza, come in questo caso, si sarebbero trasformati in parenti del Re che si celavano sotto false identità.
Gao Yi prese il sigillo tra le mani e lo soppesò, non riuscendo a trovarvi nulla di anomalo. C'erano sicuramente persone al mondo capaci di mentire talmente bene da spacciarsi addirittura per sovrani di paesi stranieri ma non molti sarebbero stati in grado di creare un sigillo di tale pregio solo per ingannare gli altri. Non vi era alcun vantaggio poi nello spacciarsi come nipote del sovrano di Kucha, alla fine la loro identità era saltata fuori solo perché erano stati convocati dalle guardie, altrimenti avrebbero continuato a mantenere un basso profilo, comportandosi da normali civili.
L'uomo in abiti lussuosi non era ancora convinto e prese in mano il sigillo per esaminarlo; a quel punto Cui Buqu gli afferrò il polso.
<< Chi ti credi di essere? Prendere il sigillo personale di un parente del re e maneggiarlo come se fosse tuo? Oggi ci hai accusato ingiustamente e non te la caverai così facilmente >>
L'uomo rispose con rabbia << Sono il collaboratore ufficiale del Re di Shanshan, come puoi pensare che mi diverta ad incastrare qualcuno? >>
Qiao Xian rise freddamente << Il regno di Shanshan non esiste più da tempo, come può esserci un re? >>
Nessun civile si sarebbe sognato di parlare in quel modo, quindi Gao Yi sentì che il loro racconto era assolutamente credibile. Stoppò le rimostranze dell'uomo di mezza età seduto a fianco a lui e si rivolse a Cui Buqu << Il maestro Li non ha intenzione di mancare di rispetto a nessuno; il punto è che oltre a Cheng Cheng, l'altro morto era un affidabile subordinato del Maestro Xing >>
L'uomo assassinato, Li Fei, gestiva una bancarella per conto di Xing Mao; nominalmente il responsabile era il figlio più giovane del re di Shanshan, ma questi non si era mai occupato molto dell'attività, così che la supervisione era rimasta a Li Fei; il negozio aveva portato molte entrate a Xing Mao e l'uomo lavorava per lui da molti anni, tanto da godere di una considerazione speciale. Quindi la sua morte era risultata molto sospetta e Xing Mao si era convinto che qualcuno stesse complottando per il  suo omicidio e aveva inviato il suo subordinato a denunciare il caso a Gao YI.
Dato che Xing Mao e Duan Qigu erano nemici da molto tempo ed era qualcosa che tutti in città sapevano, ora che era successo qualcosa ad una persona dell'entourage di Xing Mao era chiaro che molti credevano che la cosa avesse a che fare con Duan Qigu. L'eventuale ruolo di Cui Buqu e del suo gruppo nella questione era qualcosa di inaspettato.
Gao Yi non era mai stato molto interessato agli scontri che si svolgevano tra quei due, oltre al fatto che il suo potere non era all'altezza del loro che erano insediati a Qiemo da molti più anni. Non poteva dimenticare poi, di aver ricevuto molti doni e benefici da parte di entrambi in tutto quel tempo quindi tendeva ad essere indulgente in questioni simili.
Qiao Xian prese la parola << Ci siamo fermati qui solo perché il mio Signore si è ammalato durante il viaggio, in realtà abbiamo fretta di rientrare a Kucha >>
Gao Yi guardò il volto di Ci Buqu e pensò che in effetti l'uomo sembrava davvero gravemente malato; a quel punto non ebbe più alcun sospetto su di loro, si alzò in piedi e si mise a gesticolare << Sto semplicemente seguendo la legge ma se ci sono in gioco delle vite le cose cambiano. Kucha e l'Impero Sui hanno sempre avuto un buon rapporto e non voglio che le cose si incrinino a causa di questa storia; mi scuso mio Signore >>
L'uomo di mezza età, vestito di abiti lussuosi a sentire quelle parole aggrottò la fronte << Magistrato, non siamo arrivati alla soluzione di questa storia ed io non posso tornare dal mio Maestro senza nulla in mano; potresti trattenerli fino a quando non avrò nuove istruzioni? >>
<< Perché invece di cercare le prove contro Duan Qigu vi state concentrando su di noi? >> chiese a quel punto Qiao Xian.
L'uomo rispose con sincerità << Tutti sanno che Duan Qigu è il sospettato numero uno. Ne è a conoscenza anche lui. Non avrebbe più senso allora cercare persone estranee per fargli fare il lavoro sporco? >>
Qiao Xian sbuffò e rise << Se davvero fossimo noi gli assassini che senso avrebbe avuto litigare pubblicamente con Cheng Cheng tanto da renderci sospetti agli occhi di tutti? >>
Mentre parlavano giunse l'uomo inviato da Duan Qigu; anche questi era di mezza età, magro e con una cicatrice che gli solcava il viso. Rispetto a quello più grasso inviato da Xing Mao risaltava il netto contrasto.
Quando i due nemici si videro i loro occhi diventarono subito rossi e iniettati di rabbia; sembrava si conoscessero e incominciarono a ridicolizzarsi l'un l'altro in modo sarcastico, facendo diventare l'ufficio di Gao Yi il loro campo di battaglia per quel battibecco verbale.
Gao Yi si trattenne dall'esplodere, mostrando anzi uno sguardo tollerante e paziente di fronte a quella scena, dimostrando a Cui Buqu, che lo stava osservando freddamente, che se pur era considerato uno dei tre pilastri di Qiemo, era decisamente quello più debole.
<< Dato che sembra non abbiamo niente di meglio da fare, perché non esaminiamo insieme entrambi i cadaveri delle vittime? Se scopriremo qualcosa almeno saremo liberi dai sospetti >> propose Cui Buqu.
Gao Yi, che si rifiutava di sentire i due uomini litigare ancora, accettò immediatamente.
L'uomo grasso invece cercava ancora di litigare << Da quando il nipote del Re di Kucha sa perfino esaminare dei cadaveri? >> chiese.
L'espressione di Cui Buqu non mutò mentre spiegava << Il padre di mia moglie è medico legale quindi lei conosce il metodo, avendolo imparato da lui in tutti questi anni. Dato che siamo tutti qui non c'è nulla di male nel lasciarglielo fare, se sarà utile o meno lo sapremo presto >>
Feng Xiao si irrigidì...aveva da poco scavato una fossa per Cui Buqu ed ecco che lui gliene ne stava già preparando un'altra: esaminare un cadavere significava toccarlo, e questo....
La faccia di Feng Xiao cominciò lentamente a diventare verde; se lo avesse immaginato prima avrebbe scelto di essere lui stesso il nipote del Re di Kucha!


Peerless (Wúshuāng) di Meng Xi Shi (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora