Non l'avrebbe mai più toccata, nemmeno se lo avessero picchiato a morte.

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Capitolo 36

Qin Miaoyu era nata e cresciuta a Goguryeo, infatti quello non era il suo vero nome.
Fu adottata da piccola ed essendo nata ambiziosa, aveva sempre coltivato il desiderio di imparare le arti marziali e di affinare le sue capacità di sedurre gli uomini.
A dodici anni le fu data una missione: travestirsi da abitante delle Pianure Centrali ed aspettare fino a quando non sarebbero giunte nuove direttive.
Tutti a Goguryeo, dallo stesso Re fino all'ultimo dei plebei, erano a conoscenza delle caratteristiche delle persone che vivano nelle Pianure Centrali; fin dalle dinastie Qin e Han, Goguryeo era stato un suo potente vassallo e i re venivano incoronati dagli stessi imperatori.
Nel tempo, il potere di Goguryeo era cresciuto e la guerra che si era estesa nelle Pianure aveva reso il rapporto tra i due sempre più difficile; Goguryeo non era più disposto ad obbedire all'Imperatore che governava le Pianure e l'imbarazzo presto era diventato disgusto.
Fu in quel clima che Qin Miaoyu e Su Xing divennero spie insediate nella Città dei Sei Mestieri, come probabilmente vi erano anche aGoguryeo mandate dalle Pianure; quel genere di persona potevano restare nell'ombra per tutta la vita, come morire da un momento all'altro.
La Città dei Sei Mestieri era un piccolo centro di periferia, luogo di passaggio per chi transitava da Khotan a Qiemo o da altre città situate aovest. Inoltre a nord vi era il regno di Göktürk quindi era un punto estremamente strategico, ancor più di Luoyang o altre città più ricche o lussuose.
Dopo quattro anni di vita nelle Pianure Centrali, Qin Miaoyu si era ormai abituata a vivere lì; abitava con una famiglia di nome Qin. La Signora Qin aveva preso per buona la sua falsa identità e la trattava come una figlia; avevano anche un figlio all'incirca della stessa età di Qin Miaoyu che lei aveva preso a chiamare "fratello". Era un ragazzo onesto e gentile e la Signora Qin avrebbe voluto che si sposassero ma Qin Miaoyu aveva continuato a rifiutare; sapeva che era impossibile per lei vivere come una donna normale, sposarsi e avere figli.
Quando il nipote del re di Khotan, Yuchi Jinwu, giunse per la prima volta presso la Città dei Sei Mestieri, Su Xing ordì un piano affinché Qin Miaoyu diventasse la sua concubina, in modo da poterlo seguire quando sarebbe tornato a Khotan, convinto che, grazie anche all'influenza del Primo Ministro di quell'epoca, Yuchi Jinwu avrebbe avuto una concreta possibilità di salire al trono e diventare Imperatore.
Sarebbe bastato attendere che l'Imperatore Yang Jian apportasse qualche miglioramento alle regole sulla successione per evitare che i piccoli regni circostanti la Pianura Centrale entrassero in conflitto tra loro, e molto probabilmente, Khotan sarebbe diventato in breve tempo un pezzo importante degli scacchi della nuova dinastia.
Qin Miaoyu non si oppose, era sola nella Città dei Sei Mestieri e poteva solo obbedire agli ordini di Su Xing; così crearono ad hoc l'occasione per farle incontrare Yuchi Jinwu in modo che la cosa sembrasse una "coincidenza"; l'uomo ne rimase subito affascinato e decise di prenderla con sé.
La Famiglia Qin si oppose fermamente, pensando che quell'uomo non fosse adatto a lei e il "fratello" arrivò a scacciare malamente Yuchi Jinwu quando questi venne a chiedere la sua mano; tuttavia Qin Miaoyu continuò ad insistere di voler andare con lui e non poterono fare altro che guardarla sposarsi pensando che fosse una ragazza avida di denaro che sperava di elevarsi nel mondo.
Da quel momento non tornò mai più nella Città dei Sei Mestieri e non ebbe modo di rivedere la famiglia Qin che l'aveva trattata così bene.
Yuchi Jinwu era nipote del Re di Khotan, quindi essenzialmente un membro della famiglia reale; la vita che Qin Miaoyu conduceva come sua compagna era cento volte meglio di quella precedente: possedeva denaro a sufficienza per indossare e mangiare quello che desiderava e non le mancavano di certo i gioielli; ma nel suo cuore portava ancora il ricordo della famiglia che l'aveva allevata da bambina pur sapendo che ormai era possibile tornare indietro.
In segreto aveva continuato ad allenarsi nelle arti marziali e anche se non eccelleva, nelle Pianure Centrali poteva essere considerata nella media; quelle capacità erano l'unico modo che aveva per liberarsi da ogni legame quando fosse giunto il momento.
Yuchi Jinwu aveva già alcune mogli e altre bellissime concubine, ma dato che la bellezza di Qin Miaoyu era senza rivali e le sue arti di seduzione eccellevano,l'uomo ne era soggiogato e l'amava più delle altre. Quando gli fu offerta la possibilità di consegnare dei tributi nella capitale delle Pianure Centrali in qualità di ambasciatore, Qin Miaoyu non dovette faticare molto per convincerlo a portarla con sé, senza che l'uomo potesse sospettare che in quel viaggio sarebbe andato incontro alla morte.
Nella notte dell'assalto al convoglio era stato proprio Su Xing a tagliare la gola a Yuchi Jinwu, il cui sangue fresco era spruzzato fin sul viso di Qin Miaoyu. La donna non era riuscita ad impedirsi di spalancare gli occhi ed emettere uno strillo a bassa voce, prima di essere fermata da Su Xing con tono impaziente << Stai zitta! Vuoi attirare l'attenzione? Piuttosto vai e occupati delle ancelle >> aveva detto, per poi andare subito ad occuparsi delle guardie del corpo dell'ambasciatore.
Quegli uomini erano guardie scelte del re di Khotan ma in un luogo come le Pianure Centrali che pullulava di uomini di talento, non furono all'altezza; Qin Miaoyu scoprì presto che tutti quegli anni trascorsi a praticare arti marziali, in realtà, erano sufficienti solo ad eliminare persone che vivevano una vita mondana più che veri e propri combattenti: se anche ci avesse provato probabilmente non avrebbe superato le dieci mosse prima di morire.
Quando questa verità si fece largo nella sua mente, spazzò via il senso di colpa che provava nei confronti di Yuchi Jinwu e spalancò la strada al desiderio di possedere la Giada del Lago del Paradiso.
Yuchi Jinwu, in virtù dell'amore che provava, le aveva svelato che durante quella missione non portavano con loro solo una giada, ma ben due.
La seconda giada era un bellissimo gioiello scoperto a poca distanza da quella vera, e se nessuno avesse visto l'originale poteva benissimo trarre in inganno,mentre messe a confronto la vera era assolutamente incomparabile. Il Re di Khotan le aveva inviate entrambe all'Imperatore Sui come prova della sua sincerità nel voler diventare suo alleato.
Yuchi Jinwu aveva perfino rivelato a Qin Miaoyu dove fossero collocate entrambe; dato che quella era un'informazione che Su Xing non aveva, la donna aveva consegnato la falsa giada al suo complice per poi nascondere quella vera e fingere di tornare in città con l'uomo. In un secondo tempo era tornata indietro per recuperare il gioiello originale e si era dunque nascosta all'interno della Città dei Sei Mestieri, scomparendo dalla circolazione.
Qin Miaoyu conosceva la leggenda che raccontava come la Giada del Lago del Paradiso potesse rafforzare le ossa e migliorare le abilità marziali e non poté resistere a provare quei poteri su sé stessa. Durante i vari tentativi scoprì che esporre la pietra al chiaro di luna e utilizzare i palmi delle mani per assorbirne l'energia, generava nella giada una sorta di riposta; poteva sentire rivoli di energia fluire dentro di lei. Finì per scoprire ogni segreto custodito al suo interno e la utilizzò per ampliare il suo potere alcune notti di fila. La stessa notte in cui Zhangsun Bodhi e Qiao Xian l'avevano rintracciata, anche un assassino dei Tredici Padiglioni di Yunhai sembrava inseguirla per volerla uccidere; quindi lasciò che gli altri due costringessero l'assassino ad allontanarsi per poi cogliere la prima occasione e scappare anche da loro.
Il suo attuale livello di abilità era davvero scioccante; in pochi giorni era diventata un artista marziale di terzo livello e la sua forza interiore era aumentata. Se avesse avuto più tempo per assorbire completamente il potere della giada sarebbe diventata in breve tempo tra i migliori al mondo.
Ma il tempo rimasto per Qin Miaoyu non era molto; nonostante fosse riuscita a fuggire da Zhangsun Bodhi e Qiao Xian era rimasta gravemente ferita e non aveva avuto altra scelta che nascondersi in città più a lungo di quanto avesse previsto, per curare le sue ferite.
Inoltre, ora le cose si erano ulteriormente complicate dopo che Su Xing aveva svelato a Feng Xiao dove si era nascosta; l'uomo era l'unico a sapere come arrivare a lei.
Qin Miaoyu aveva pensato di travestirsi da vedova per lasciare la città,confondendosi all'interno di una compagnia di mercanti; si era già ripromessa che se fosse riuscita a scappare, per quanto era vasto il mondo non avrebbe mai più fatto la spia per Goguryeo e non avrebbe mai più preso ordini da nessuno. Voleva vivere fieramente e dignitosamente, nella luce diretta, restando semplicemente se stessa; che si chiamasse Qin Miaoyu o in qualunque altro modo sarebbe andato bene ma avrebbe vissuto la vita che voleva. Con la giada tra le mani, nessuno, nemmeno Su Xing sarebbe più stato in grado di comandarla, anzi forse sarebbe riuscita a convincere anche lui a lasciare tutto e andarsene insieme a lei.
Ma quando vide un uomo sorridente in piedi, non lontano dalla porta sul retro del maniero in cui si nascondeva, capì che i suoi piani erano rovinati.
L'uomo era incredibilmente bello; Qin Miaoyu aveva incontrato molte persone di bell'aspetto nella sua vita ma mai come quella che stava ora davanti alei. Tuttavia la sensazione che stava provando il suo cuore non era quella palpitante emozione da adolescente di fronte ad un uomo che ammirano, ma di paura. Era l'istinto di chi pratica arti marziali che si attiva di fronte ad un nemico estremamente forte. La Giada del Lago del Paradiso aveva amplificato la sua forza ma anche la sua percezione verso il pericolo.
Il bell'uomo ridacchiò << Lady Qin, il fatto che io sia corso qui ad incontrarti oggi, appena ho saputo che c'era questa possibilità, dimostra quanto tu sia davvero una bellezza, un fiore nel mondo degli uomini >>
Qin Miaoyu rimase sbalordita da quelle parole ma fece una risata in risposta<< Mio Signore, il tuo nome? >>
<< Il tuo nome può sembrare bello ma il mio suona ancora meglio del tuo>> rispose l'uomo.
Quella era la prima volta che Qin Miaoyu incontrava qualcuno che le parlava in quel modo; c'era ammirazione nel suo sguardo ma non quella tipica di un uomo che guarda una bella donna, più semplicemente sembrava davvero che lui stesse ammirando semplicemente un bel fiore.
<< Sono Feng Xiao >> sentì dire dall'altro.
Qin Miaoyu si sentì gelare il cuore; il nome era melodioso ma conosceva l'identità di colui che lo portava. << Capisco, fai parte della Casata delle Lame>> la donna aveva già intuito ogni cosa prima che l'altro spiegasse<< Suppongo che tu abbia trovato Su Xing e che lui abbia svuotato il sacco. La Giada del Lago del Paradiso è effettivamente nelle mie mani e te la potrei restituire senza chiedere nulla in cambio; ti prego solo di ascoltare una cosa, mio Signore >>
Feng Xiao parve scontento <<Nessuno è qualificato per contrattare con me>>
Qin Miaoyu rise amaramente << Mio Signore, ti sbagli. La mia vita è nelle tue mani adesso, come potrei parlare di affari? Quello che vorrei dirti è solo che quel giorno, alla periferia della Città dei Sei Mestieri, le vite di Yuchi Jinwu degli uomini che lo accompagnavano furono prese da Su Xing, su di me ricade la sola colpa dell'assassinio delle due ancelle. Sai bene che se anche mi fossi rifiutata di ucciderle ci avrebbe pensato lui e se non avessi preso con me la vera giada a quest'ora sarebbe già nelle mani di Goguryeo >>
Feng Xiao la guardò davvero per la prima volta rendendosi conto che quella donna era davvero intelligente; non stava implorando per la sua vita ma si limitava a ripetere gli eventi accaduti quel giorno sperando di chiarire la sua posizione e cercando di commuoverlo usando la ragione.
Forse sapeva che Feng Xiao non si sarebbe lasciato sedurre dalla sua bellezza e che, se voleva che la lasciasse andare, doveva trovare altre strade.
<< Perché Goguryeo vuole la giada? >> chiese Feng Xiao.
Qin Miaoyu rispose senza esitazione << Non lo so di preciso ma secondo Su Xing il re di Goguryeo è malato di una malattia inguaribile, forse è legato a questo >>
Feng Xiao era soddisfatto del comportamento di Qin Miaoyu rispetto a quello di Su Xing: era consapevole di dover collaborare con lui, del resto se non fosse stata tradita dal suo complice forse sarebbe davvero riuscita a fuggire e a far perdere le sue tracce come un pesce nel mare.
<< La giada? >> chiese a quel punto Feng Xiao.
Qin Miaoyu prese un sacchetto che pendeva dalla sua vita e ne tirò fuori il gioiello con attenzione, per poi porgerlo verso Feng Xiao.
La giada era grande quanto il palmo di una mano, le sue venature la facevano scintillare come cristallo ed era di un verde brillante che al sole sembrava quasi vivo.
Prima di vederla avrebbe potuto pensare che quella che aveva comprato all'asta della Gilda di Linlang fosse vera, ma ora Feng Xiao si rendeva conto della differenza: quella davanti ai suoi occhi era indubbiamente la vera Giada del Lago del Paradiso.
<< Perché è così piccola? >> domandò
Qin Miaoyu lo guardò attentamente prima di rispondere << Ho sentito che ha la capacità di ampliare la forza di ogni individuo, quindi l'ho sperimentata su di me >> anche se la possibilità di mentire le era balenata nella mente, si rese conto che era quello che si sarebbe aspettato Feng Xiao, quindi decise che doveva semplicemente essere onesta. Qin Miaoyu non aveva capito che il suo comportamento e la sua intelligenza erano attualmente sotto attenta valutazione da parte di Feng Xiao e quando notò che l'uomo esitava a prendere la giada tra le mani, quasi come se fosse cosparsa di veleno, si affrettò ad aggiungere << Lord Feng, sono come un pezzo di carne in attesa di essere macellato, non oserei fare nulla di losco contro di te >>
Feng Xiao strinse le labbra e alla fine prese la giada in mano; quando ne sentì il peso sul palmo, un brivido sembrò penetrargli tra le ossa.
Fu una sensazione incredibile, come se il suo intero corpo fosse immerso nell'acqua, eppure non provava alcun disagio; d'altra parte quel senso di gelo gli riempiva tutte le membra fino a raggiungere il cuore, ampliando la sua conoscenza di tutte le cose del mondo.
Tuttavia in quel momento, l'unico pensiero che si formò nella sua mente non fu quanto fosse magica o misteriosa quella giada, ma che avrebbe comunque dovuto sottoporla all'attenzione della corte imperiale e che miriadi di mani l'avrebbero toccata.
La stessa giada che ora era toccata dalla sua mano, che prima aveva tenuto il sigillo toccato da Cui Buqu le cui mani a sua volta avevano toccato la torta di fagiolini all'interno della bocca di un cadavere.
In ogni caso, si disse Feng Xiao, lui non l'avrebbe mai più toccata, nemmeno se lo avessero picchiato a morte.

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Feng Xiao credo sia l'uomo più schizzinoso sulla faccia della terra :P :P :P


Peerless (Wúshuāng) di Meng Xi Shi (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora