Il Comandante Feng sprizza entusiasmo da tutti i pori

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Capitolo 66


La mattina del giorno successivo, Feng Xiao, Cui Buqu e il loro piccolo gruppo di quattro persone, si mettono nuovamente in viaggio da Qiemo, alla volta dei monti Sanmi, dove si trova lo corte reale del Khan Apa.
Appena Gao Yi riceve la notizia, vorrebbe andare ad accomiatarsi con tutti gli onori, ma Cui Buqu rifiuta; sono una compagnia piccola e non è il caso né di attirare troppo l'attenzione né di dare troppa importanza alla cosa.
Dopo quanto accaduto hanno abbandonato i travestimenti, esponendo le loro vere identià; questo gli ha portato un nuovo nemico: i Tredici Padiglioni di Yunhai;  senza considerare che non hanno ancora risolto la questione relativa a Fo Shou. Li aspetta un lungo viaggio e devono occuparsi della sicurezza di Jin Lian, impresa di per sé non facile.
Dopo aver lasciato Qiemo raggiungono Kucha e si riposano alcuni giorni prima di avanzare a piedi all'interno del territorio di Göktürk, fino alle pendici dei Monti Sanmi, dove sventola lo stendardo della Yurta reale [N.d.T. una tenda rotonda, trasportabile, che viene ricoperta con pelli e feltro e utilizzata come dimora da diversi gruppi nomadi delle steppe dell'Asia Centrale]
Il viaggiosi è svolto senza intoppi, non avendo incontrato, fino a quel momento,  alcun pericolo.
Jin Lian ha la sensazione che tutto sia andato fin troppo bene, tanto che chiede a Cui Buqu << Potrebbe essere che Fo Shou abbia rinunciato ad assassinarmi? >>
<< Fino a che non saremo davanti al Khan Apa non potremo dire di essere fuori pericolo. Dimmi qualcosa di lui, che tipo di persone è? >> le chiede Cui Buqu.
Nonostante l'Ufficio Zuoyue abbia i propri metodi per ottenere informazioni, non saranno mai accurate come quelle che può rilasciare qualcuno che vive al capezzale del Khan Apa e che lo conosce meglio d sé stesso.
<< Lui....in realtà è un po' stupido >> si lascia scappare Jin Lian dopo un po'.
Cui Buqu alza un sopracciglio. Le voci che sono giunte a lui parlano di un uomo incredibilmente sospettoso e invidioso, dalle grandi ambizioni. Alcuni prigionieri che sono riusciti a fuggire e a far ritorno nelle loro terre lo soprannominano "il diavolo" per via della sua passione per il sangue.
Fino a quel momento Jin Lian non si era mai arrischiata a parlare del Khan con loro, quella è la prima volta che tocca l'argomento.
<< Ci sono molti clan nel Göktürk a cui corrispondono molti Khan. Farsi la guerra tra loro è una pratica comune; oggi puoi essere Khan e domani un semplice comandante, non è un fenomeno insolito da vedere. Quando Khan Ishbara è salito al potere, ha reso palesi le sue intenzioni di conquistare tutti i clan circostanti per crearne uno solo sotto il suo controllo; non è che Khan Apa non ne sia a conoscenza, solo....ci sono molti modi, oltre alla guerra, per far morire qualcuno. Per questo le persone che gravitano e vivono intorno ad un Kahn vengono sostituite spesso >> spiegò Jin Lian.
Cui Buqu annuisce, ha già sentito parlare di situazioni simili.
La donna emette un sospiro << La sua personalità è ambiziosa. Prima che lasciassi la corte per venire nelle Pianure Centrali mi ha ordinato di addestrare un gruppo di guardie formato solo da donne. Dice che la lealtà femminile è più affidabile di quella maschile e che avrebbero potuto garantire al meglio la sua sicurezza >>
<< Cosa ne pensa il tuo Khan della bellezza femminile? >> Feng Xiao fa questa domanda con una strana luce negli occhi.
Jin Lian risponde senza tergiversare << Tutti amano la bellezza, che questi siano reali o cittadini delle classi inferiori. Come potrebbe il Khan rappresentare un'eccezione? >>
La Kedun Jin Lian è davvero una bellissima donna, per la sua età. Oltre ad un viso affascinante è anche una donna intelligente e informata che spesso aiuta il Khan nella gestione politica del paese, capace di guadagnarsi, negli anni, la sua fiducia e ammirazione. Tuttavia è ancora solo una concubina del sovrano e non può evitare di preoccuparsi che l'uomo un giorno si disinteressi di lei.
Quando ha lasciato la corte per allearsi con l'Impero Sui, probabilmente ha pensato che qualcuno ne avrebbe potuto approfittare così queste guardie del corpo femminili posso essere utilizzate anche come spie che l'aiutano a mantenere il suo status quo.
L'idea che Cui Buqu si sta facendo del Khan Apa è abbastanza chiara: un uomo con abilità ordinarie, che ama la bellezza delle donne e con un cuore diffidente e carico di sospetti su chi lo circonda.
Dopo che il Khan Ishbara è salito al potere non ha pensato di agire per risolvere il problema, ma ha preferito restare a guardare per vedere come l'Impero Sui avrebbe affrontato la cosa. Da questo si può notare come non sia un uomo dalle grandi imprese e che, nonostante possieda ancora ambizioni, queste siano meno pressanti a causa dell'età.
Davanti ad un uomo di questo tipo non serve nemmeno convincerlo ad allearsi con l'Impero Sui, fino a che riterrà di poter essere sconfitto da loro, non oserà andargli contro.
Tra pochi giorni vi sarà il raduno degli Otto Ministeri e sicuramente questo potrebbe essere sfruttato a loro vantaggio.

I cavalieri che sono di guardia, dopo un attimo di smarrimento, barricano l'ingresso, impedendo loro di accedere. Il comandante vede Jin Lian e con uno sguardo di scusa, si inginocchia immediatamente per porgerle omaggio.
Jin Lian fa un cenno di assenso, mentre resta seduta dritta in sella al suo cavallo; L'atteggiamento della donna è incredibilmente altero e pieno di orgoglio, non ha più nulla della gentilezza e della famigliarità che ha mostrato a Feng Xiao e Cui Buqu lungo la strada.
Mentre entrambi si scambiano alcune parole, improvvisamente Jin Lian, con uno sguardo di disappunto, grida una frase che suona in modo interrogativo.
Gli uomini di guardia, cavalcano verso il gruppetto di Cui Buqu tenendo in mano lunghi coltelli; non sembrano volerli accogliere come ospiti e non hanno nulla di amichevole.
Feng Xiao e Qiao Xian non capiscono il göktürk, quindi Cui Buqu spiega velocemente << Vogliono catturarci. Jin Lian li ha avvisati che siamo suoi ospiti e che proveniamo dalle Pianure Centrali per fare rapporto al Khan, ma pare che lo stesso sovrano abbia dato ordine che qualsiasi persona proveniente dalle Pianure non posso entrare nel suo regno >>
Il viso di Jin Lian mostra tutto il suo turbamento; ha fatto di tutto per portare fino a qui gli ambasciatori dell'Impero Sui e adesso, a causa dei sospetti dei Göktürk, rischia di passare da loro nemica. Per non parlare del fatto che a quel punto il suo viaggio sarebbe stato del tutto inutile e potrebbe anche perdere il suo potere alla corte del Khan.
E anche consapevole che Cui Buqu e Feng Xiao non sono uomini facili da gestire; potrebbero facilmente liberarsi dalle guardie e creare notevole scompiglio. La donna ha ancora fresco il ricordo di quanto accaduto a Duna Qigu e, qualunque cosa stia succedendo, non ci tiene a morire.
<< Sono estremamente dispiaciuta >> si affretta a dire ad entrambi << Non ho idea del perché il Khan abbia emanato un ordine del genere. A costo della mia vita non permetterò che voi siate umiliati in questo modo; vi prego di aspettarmi qui, andrò a parlare con il Kahn e tornerò ad accogliervi come si deve >>
<< Prima che Kedun se ne vada, posso sapere se il Khan ha sempre accolto così le persone che provengono dalle Pianure Centrali? >> chiede Cui Buqu.
Jin Lian scuote la testa <<È stato lo stesso Khan ad inviarmi nelle Pianure. Il decreto, che avete visto anche voi, è originale >>
<< Allora dopo la tua partenza deve essere accaduto qualcosa che ha fatto cambiare idea al Khan Apa. La tua sincerità non è in discussione, l'ho constata con i miei occhi; ti aspetteremo qui >> le dice Cui Buqu.
Appena Jin Lian capisce che Cui Buqu non intende incolparla per quanto sta accadendo, si rilassa e si scusa ancora, prima di allontanarsi.Con sguardo prezzante grida alcuni comandi ai soldati, e questi, lanciando qualche occhiata a Cui Buqu, annuiscono. Poi si allontanano alla volta della Yurta.
Cui Buqu e il suo gruppo attendono quasi un'ora prima di vedere un drappello di persone venire verso di loro; non sono gli stessi soldati di prima e Jin Lian non è fra loro.
<< Potrebbe essere che ci siano stati cambiamenti al vertice? Forse il vecchio Kahn è morto e ne è stato incoronato uno nuovo. Il raduno è stato rinviato e Jin Lian non ha più alcuna autorità? >> domanda Feng Xiao.
<< La Casata delle Lame riceve notizie di questo genere ovunque si trovi, il Comandante Feng ha davvero bisogno di farmi questa domanda? >> risponde Cui Buqu.
Feng Xiao agita una mano << Ogni giorno vengono consegnate dozzine di pergamene contenenti informazioni, come potrei ricordarle tutte? Non è colpa mia se non sono nato con una memoria fotografica come il Maestro Taoista Cui. Inoltre, le mie intenzioni originarie, dopo aver chiuso il caso dell'omicidio dell'ambasciatore di Khotan, erano di tornare alla capitale, come potevo prevedere che mi avresti rapito per portarmi fino a qui con te? >>
Ancora una volta, tra le righe sembra voler dare tutte le responsabilità a Cui Buqu.
<< Il Khan Apa ha due figli. Il maggiore, Eden, è figlio del grande Kedun; il secondogenito, Ade, è nato da una donna sfortunata, morta poco dopo la sua nascita. Per il popolo dei Göktürk ciò che conta di più è la forza; che il figlio usurpi un padre o che i fratelli si sovrastino a vicenda, sono vicende comuni e che accadono spesso. Tuttavia il Khan Apa è un uomo molto diffidente e, a quanto so, nessuno dei suoi figli ha molto potere. Vedi bene che la scelta di averne dato una certa quantità a Jin Lian è collegata proprio al fatto che non gli ha dato figli: questa è una prova sufficiente >> spiega Cui Buqu.
<< Intendi dire che nessuno dei suoi due figli rappresenta una minaccia per noi? >> Chiede ancora Feng Xiao.
<< Non del tutto. Ho sentito dire che il Khan Apa predilige il secondo, dandogli tutto il suo amore, poiché pensa che il primo sia debole e che sia nato senza il cuore di leone che è nella natura dei Göktürk >> risponde Cui Buqu.
La spiegazione si arresta perché il gruppetto di Göktürk è arrivato e si divide in due parti, in modo da circondare Cui Buqu e la sua compagnia. Quello a capo grida qualcosa, lo sguardo rigido e incredibilmente feroce; l'aria sembra farsi pesante per l'evidente intento omicida. Dall'altra parte Cui Buqu sembra essere assolutamente tranquillo mentre risponde alle loro domande.
Dopo un po' Feng Xiao lo vede rivolgersi dalla loro parte e dire velocemente << Presto, disarmate tutti, ma non uccideteli. Prendete il comandante in ostaggio e raggiungiamo velocemente il palazzo reale >>
Feng Xiao lo guarda scettico << E dovremmo farlo solo noi tre? Non è come gettare delle pecore in un branco di lupi? >>
Cui Buqu lo fissa freddamente << Con il Comandante Feng nei paraggi, come potrebbero gli altri essere considerati dei lupi? >>
Feng Xiao ride forte << Haha, mi piace come la pensi! >>
Le sue parole non si sono ancora dissipate nell'aria che l'uomo si è già parato davanti ai soldati di Göktürk. Uno dei cavalieri ha un sussulto e cerca di usare il suo cavallo per calpestarlo ma naturalmente Feng Xiao non gli lascia il tempo. La sua ombra sembra lampeggiare per un secondo ed ecco che il soldato è già a terra in lacrime. Vedendo che Feng Xiao si è mosso, subito Qiao Xiao ne segue l'esempio, pronta a proteggere Cui Buqu.
Questi soldati possono essere sufficientemente intimidatori da impressionare i normali cittadini delle Pianure Centrali ma non potrebbero mai competere con Feng Xiao e Qiao Xian.
In breve tempo si ritrovano tutti per terra,senza nemmeno riuscire ad alzarsi. Resta in piedi solo il loro comandante, sostenuta con una mano da Feng Xiao, come se fosse un pulcino.
<< Avanti, andiamo! Non restiamo qui a perdere tempo! >> Il Comandante Feng sprizza entusiasmo da tutti i pori, come se la sua unica preoccupazione sia la paura che questo mondo possa vivere in pace e non si creino più problemi da risolvere.
Cui Buqu è sicuro che con quell'ostaggio tra le mani tutto andrà liscio. Il rango si questo soldato non è basso. È uno Yabghu, simile ad un generale dell'Impero Sui.
Durante il tragitto che li separa dalla Yurta del Re, mentre Feng Xiao passa con l'uomo tenuto in ostaggio, la gente lo fissa con paura e rabbia ma non può fare altro che correre in avanti per riferire al Khan.
Dopo un'ora di cammino arrivano finalmente al tendone e incontrano il grande Khan Apa.
Il sovrano ha tra i quaranta e i cinquant'anni, i capelli brizzolati e una barba piuttosto folta. Sembra piacergli socchiudere gli occhi quando guarda qualcuno. Non si capisce se dipenda dall'età o meno ma il suo aspetto è un po' acciaccato. Jin Lian rispetto a lui sembra dieci volte più energica e in forma. Se fosse stata lei il Khan, Cui Buqu e il suo gruppo non avrebbero dovuto affrontare tutti questi problemi.
È davvero un peccato che siano gli uomini a dominare le posizioni di potere; per quanto Jin Lian sia una donna ambiziosa, l'unica cosa che potrà mai fare è usare il Khan per raggiungere i suoi obiettivi.
<< Uomo delle Pianure Centrali perché tieni in ostaggio il mio ufficiale? >> Il tono di Khan Apa non ha nulla di amichevole, mentre li guarda avanzare.
La Yurta del re è davvero grande oltre ogni immaginazione e lo circonda da ogni parte. A parte Jin Lian, tutti quelli seduti intorno al sovrano li squadrano male.
Cui Buqu nota subito una faccia conosciuta: Fo Shou è seduto proprio vicino al trono del re, appena più sotto e li guarda senza espressione.
In quel momento una donna sta servendo il vino agli ospiti importanti, con lo sguardo basso senza mai arrischiarsi a tirare su la testa. << Ah! >> si sente; la voce addolorata della donna si leva mentre questa viene presa a calci nello stomaco e spinta lontano.
Cade a terra rovinosamente ma subito si costringe ad alzarsi e a mettersi in ginocchio, tremando, come se temesse di offendere qualcuno dei presenti.
<< Misera donna della Pianure Centrali, potrei schiacciarti come una formica >> l'uomo che l'ha battuta a terra sogghigna, per poi lanciare uno sguardo a Cui Buqu e rivolgergli un sorriso malvagio.
Jin Lian non è né circondata né trattenuta, si è cambiata d'abito e si è truccata pesantemente, come è uso a Göktürk. Rivolge loro uno sguardo nervoso e agitato, come se volesse dir loro qualcosa, ma data la situazione non potesse aprire bocca.
Siamo davvero circondati da nemici, pensa Cui Buqu.



Peerless (Wúshuāng) di Meng Xi Shi (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora