Il tuo cuore è commosso? (1^ parte )

49 12 0
                                    


Capitolo 30

Quando Pei Jingzhe era giunto al Maniero Lu si era trovato a dover affrontare un problema.
Innanzi tutto non poteva controllare tutte le entrate e le uscite da solo, inoltre anche se si fosse intrufolato all'interno della struttura, senza nemmeno averne famigliarità, la persona che cercava poteva nascondersi sotto una falsa identità e lui non l'avrebbe riconosciuta.
L'unica opzione ragionevole era quella di annunciare il suo grado al proprietario del maniero e farlo circondare dai Cavalieri dell'Aquila della Casata delle Lame, in modo da assicurarsi che nemmeno una mosca potesse entrare o uscire. Tuttavia anche quella strategia avrebbe allertato il colpevole e rovinato una pista cruciale per le indagini.
Pei Jingzhe si sentiva intrappolato tra incudine e martello; si era sempre considerato non all'altezza del Secondo Comandante Feng, capace di sorridere mentre la sua mente lavorava più velocemente di chiunque altro, risolvendo ogni problema che gli si poneva dinnanzi. Persino il Terzo Comandante, insuperabile nelle arti marziali, non sarebbe rimasto lì senza sapere cosa fare; quanto meno, garzie alle sue abilità, sarebbe riuscito a catturare quella persona non appena avesse lasciato il maniero.
Quando finalmente prese la decisione di provare ad intrufolarsi all'interno un grido acuto si levò dall'interno, trafiggendo la notte e inondando il suo cuore di ansia.
Dopo quell'urlo, il maniero sembrò riprendere vita: le candele e le lanterne si accesero da una stanza all'altra mentre le persone si alzavano dai letti. Il putiferio che si era scatenato all'interno giunse fino all'uomo che comprese che a quel punto era impossibile provare ad entrare e corrugò la fronte.
Proprio mentre si interrogava su cosa fare, in lontananza sentì il rumore di cavalli che si avvicinavano. Pei Jingzhe si voltò per capire se erano i cavalieri dell'Aquila e quando furono sufficientemente vicini, chiese al capitano << Non dovevi rimanere al Maniero Qiushan? Cosa fai qui? >>
L'uomo sceso da cavallo, si inchinò e rispose << Siamo venuti ad assistere il Maestro Pei per ordine del Secondo Comandante Feng >>
Pei Jingzhe impiegò qualche secondo per comprendere che Feng Xiao aveva già previsto la sua esitazione e per tanto aveva inviato quel gruppo di persone ad aiutarlo, in modo da spingerlo a prendere una decisione.
<< Circondate il Maniero Lu e non fate uscire nessuno senza mio ordine >> disse conciso.
I Cavalieri dell'Aquila obbedirono e si andarono a mettere in posizione. Sebbene il Maniero Lu fosse enorme i membri della Casata delle Lame erano tutti combattenti d'élite e sei di loro erano più che sufficienti per quel compito.
Pei Jingzhe si avvicinò al portone d'ingresso e bussò; a quel punto sentì come un vento improvviso che gli soffiava contro la schiena. Lo evitò istintivamente e con la coda dell'occhio vide una luce bianca vorticargli accanto e in men che non si dica si creò un buco nella porta di fronte a lui. Pei Jingzhe si disse che se il nemico era così forte avrebbe dovuto usare ancora più precauzioni e fatto un passo indietro, estrasse la spada per poi cimentarsi in un corpo a corpo con la persona che era venuta ad attaccarlo.
Mentre combattevano l'uomo si rese conto che il suo avversario indossava lunghe e fluenti vesti bianche e che sembrava una dea del Palazzo della Luna. << Chi sei? >> chiese a quel punto.
<< Avete preso uno dei nostri e osi ancora chiedere chi siamo? Ridateci Cui Buqu! >> rispose sorridendo freddamente Qiao Xian.
Pei Jingzhe fu colto alla sprovvista << Tu? >>
Mentre la sua voce si diffondeva nella notte ecco un'altra persona emergere dall'oscurità, vestita con abiti dai colori verde e blu, un cappello di bambù in testa e un rosario in mano: era certamente una visione incredibile!
<< Vice comandante Zhangsun? >> Pei Jingzhe non capiva cosa stava accadendo.
Qiao Xian tuttavia non accennava ad interrompere l'attacco e con colpi sempre più feroci domandò di nuovo << Dov'è? >>
<< Non so di cosa tu stia parlando!! >> rispose Pei Jingzhe.
Nonostante il caos che si era verificato all'interno del maniero, anche il rumore alla porta aveva attirato l'attenzione e alcune persone erano andate ad aprire solo per ritrovarsi Pei Jingzhe e Qiao Xian che vi litigavano davanti. Non intervennero ma cercarono di riportarli alla calma << Smettetela con queste sciocchezze! Chi diavolo siete e come osate combattere davanti alle porte del Maniero? Andate piuttosto a cercare aiuto!>>
Nel frattempo i Cavalieri dell'Aquila erano accorsi e avevano immediatamente circondato Zhangsun e Qiao Xian, pronti ad attaccarli. Pei Jingzhe si rese conto che la situazione stava diventando pericolosa e fece un passo indietro gridando << Fermi tutti!>>
Questo fu sufficiente a bloccare i suoi uomini che capirono le sue intenzioni facendogli  tirare un sospiro di sollievo.
La gente del maniero ancora sulla porta non proferì più parola in attesa di capire cosa stesse succedendo.
Fu Pei Jingzhe a rompere si silenzio << Vice Comandante Zhangsun posso chiederti cosa ti porta nella Città dei Sei Mestieri? >>
Naturalmente non era credibile che l'Ufficio Zuoyue e la Casata delle Lame non si fossero mai incontrati e Pei Jingzhe aveva già visto i due vice comandanti, ma anche se quello non era il momento appropriato per parlare di vecchi ricordi non poteva certo far finta di non averli riconosciuti.
<< Cerchiamo qualcuno >> fu la laconica risposta di Zhangsun Bodhi.
Pei Jingzhe sorrise << Al momento sono vincolato al mio dovere ma appena avrò terminato organizzerò un bel banchetto per entrambi e vi aiuterò nella ricerca, cosa ne pensate? >>
Qiao Xian disse freddamente << Consegnacelo! >>
Pei Jingzhe aveva capito perfettamente a chi si riferiva ma finse di non sapere << Chi dovrei consegnarvi? >>
<< Cui Buqu! >> sibilò la donna.
Pei Jingzhe tossì leggermente, reprimendo il senso di colpa << Mi scuso ma non ho mai sentito questo nome prima d'ora >>
Il volto di Qiao Xian si fece livido di rabbia e mosse un passo avanti per attaccarlo nuovamente ma fu trattenuta da Zhangsun Bodhi << Consegnacelo o non pensare nemmeno di andartene da qui >>
Pei Jingzhe non era per nulla intimorito, anzi sorrise << Vice Comandante Zhangsun sei davvero minaccioso, ma anche se le tue capacità sono molto alte puoi davvero vincere contro noi sette? >>
<< Posso provarci >> si limitò a rispondere e prima che l'ultima parola avesse lasciato la sua bocca, il suo corpo si era mosso alla velocità della luce per andare incontro a quello di Pei Jingzhe.
Nemmeno i sei Cavalieri dell'Aquila che li circondavano avevano fatto in tempo ad intervenire: Zhangsun era al fianco di Pei Jingzhe e lo teneva per una spalla. L'uomo cercò di sfoderare la sua spada ma non riuscì a tirarla fuori più della metà prima che Zhangsun la rispingesse nel fodero; dopo tre tentativi falliti il volto di Pei Jingzhe arrossì.
Era consapevole che se si trattava di combattere non poteva competere con il Vice comandante dell'Ufficio Zuoyue ma non si aspettava di perdere quel briciolo di dignità che gli restava non riuscendo nemmeno a sguainare la sua spada. Questa era la vergogna più grande per chi praticava le arti marziali. E a dirla tutta Zhangsun Bodhi stava già mostrando misericordia dato che, nonostante i sei Cavalieri presenti, avrebbe potuto uccidere facilmente Pei Jingzhe sul colpo.
<< Consegnacelo >> Zhangsun Bodhi batté il palmo della mano contro la sua testa.
Pei Jingzhe, messo alle strette, poté solo chiudere gli occhi e arrendersi << Si trova al Maniero Qiushan >>
I sei uomini che li circondavano si buttarono verso di loro ma era ormai troppo tardi; un'immensa raffica di vento investì Pei Jingzhe e svanì velocemente mentre si rendeva conto che Zhangsun Bodhi si era fermato un attimo prima di lanciare il suo attacco "palmo congelato".
Mentre si riprendeva dallo shock lo vide saltare in aria e spingere da parte i sei Cavalieri con la sola forza delle mani; nessuno di quegli uomini era un dilettante, anzi si potevano definire artisti marziali di alto livello, tuttavia furono spinti da parte da Zhangsun Bodhi senza nessuna possibilità di evitarlo.
Nell'osservare quella scena, Pei Jingzhe si rese conto che anche se le arti marziali di Zhangsun non erano ancora al livello di quelle di Feng Xiao la differenza tra i due non era poi così tanta. Il solo fatto che avesse pensato di tenergli testa dimostrava quanto fosse ignorante.
Qiao Xian lo squadrò freddamente << Non avevi appena finto di dire che non conoscevi nessuno con quel nome? >>
Pei Jingzhe rise amaramente << In quel momento non conoscevo le vostre intenzioni; è meglio essere cauti no? >>
<< Sapevi già che Cui Buqu appartiene all'Ufficio Zuoyue eppure lo hai trattenuto e gli hai reso le cose difficili. Ci ricorderemo di questo e una volta che sarà libero torneremo per te >> rispose Qiao Xian.
Pei Jingzhe sentì salirgli il mal di testa << Sebbene sia vero che abbiamo tenuto il maestro taoista Cui sotto la nostra custodia, non gli abbiamo fatto chissà cosa. Il mio Signore se lo è portato appresso un po' ovunque...tutto qui >> mentre parlava non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.
Naturalmente non poteva dire loro che a Cui Buqu era stata somministrata la Naihexiang e che questa lo faceva stare male ogni tre giorni, o che dopo un attacco, quella mattina, era stato condotto sulla scena del crimine ancora prima di essersi potuto riprendere.
Qiao Xian lo guardò male, notando come stesse esitando; fece un passo avanti e lo afferrò per il bavero << Cosa gli avete fatto? >>
Pei Jingzhe rimase incredulo che una persona come quella, simile ad un angelo, potesse afferrarlo in quel modo: quasi non riusciva a respirare.
<< Sta bene, veramente! Se non mi credi posso accompagnarvi da lui. Ma ora devo prima occuparmi di una questione qui...>> riuscì a dire.
Le parole di Pei Jingzhe vennero interrotte da una voce arrabbiata << Chi siete voi che vi comportare come marmocchi davanti alle porte del Maniero Lu? >>
L'uomo aveva gli occhi rossi e gonfi, ma non per la rabbia di essere stato disturbato nel cuore della notte; sembrava più come se avesse pianto per via di qualche dramma enorme accaduto all'interno della sua famiglia.
Ricordando l'urlo acuto che aveva sentito poco prima, Pei Jingzhe mise temporaneamente da parte il problema con Zhangsun e Qiao Xian e diede un ordine ai Cavalieri dell'Aquila << Circondate nuovamente il Maniero Lu e non permettete a nessuno di andarsene! >>
Poi si rivolse a Lu Ti <<Faccio parte della Casata delle Lame e sono qui per indagare sull'omicidio dell'ambasciatore di Khotan. Ci è stato segnalato che una figura sospetta si nasconde all'interno di queste mura; per favore collaborate e permetteteci di perquisire l'interno >>
L'espressione di Lu Ti cambiò rapidamente, come se fosse stato ferito da quelle parole e quando ne prese coscienza sembrò andare su tutte le furie << Questo è Il Maniero Lu non un posto in cui chiunque può entrare a suo piacimento! La nostra famiglia è sempre stata onesta e rispetta la legge! Anche se tu rappresentassi la Casata delle Lame questo non ti da il permesso di fare quello che vuoi! Ho sentito che avete arrestato anche uomini della Gilda di Linlang senza nessun motivo! Fino a che io, Lu Ti, sarò qui, non pensare nemmeno di poter entrare in casa mia! >>
Parlava come un leone ferito che sorveglia la sua tana con tutta la forza che gli resta, rifiutandosi di far entrare il nemico.
Pei Jingzhe avrebbe potuto farsi strada con la forza grazie ai suoi uomini ma si rendeva conto che un atto del genere avrebbe gettato il maniero nel caos, facilitando la fuga del colpevole.
<< Per favore, il nostro Signore ha già sofferto abbastanza...poco fa alla giovane padrona è accorso uno sfortunato incidente ed è quasi morta annegata. Il medico sta ancora cercando di salvarla. Per favore, concedici un po' di pietà e torna fra qualche giorno >> queste parole arrivarono da un uomo che stava accanto a Lu Ti, con il viso altrettanto stravolto e che Pei Jingzhe immaginò essere il direttore del maniero.
Il cuore di Pei Jingzhe li compativa ma che qualcosa di così grave fosse accaduto proprio mentre loro erano lì era una coincidenza troppo grande. In quel momento non era necessario irrompere all'interno, il maniero era già nel caos più totale; questo significava anche che non poteva in alcun modo andarsene adesso.
Si mosse un po' per scostarsi dalla presa di Qiao Xian, ma poi il ricordo di Zhangsun Bodhi al suo fianco lo trattenne. La donna gli lanciò uno sguardo gelido prima di lasciarlo finalmente andare.
Pei Jingzhe emise un sospiro e disse a Lu Ti << Lord Lu, mi spiace per tua figlia ma è chiaro che le due cose sono correlate: appena abbiamo scoperto questa pista ecco che a tua figlia accorre un incidente. Per favore lasciaci indagare. >>
<< Non ce n'è bisogno. In questo momento desidero semplicemente restare tranquillo >> rispose l'uomo.
Pei Jingzhe non gli diede ascolto e voltatosi, ordinò ad uno dei suoi uomini di cercare il Magistrato Zhao in modo che mandasse altre persone in supporto e ribadì che nessuno avrebbe potuto lasciare il maniero quella notte.
Lu Ti ruggì di rabbia << Vuoi proprio farti un nemico questa sera >>
<< Temo che tu non sia disposto a collaborare. La Casata delle Lame sta facendo il suo dovere e chiunque interferisca ne pagherà le conseguenze >> dopo quelle parole Pei Jingzhe agitò una mano e i cavalieri si precipitarono in avanti per trattenere il padrone del maniero mentre le altre persone ammassate dalla porta cercavano di impedirlo.
Vedendo che i servi erano disposti a scontrarsi persino contro i Cavalieri dell'Aquila per il loro padrone, non gli restò che gridare << Fermi tutti, se osate ancora ribellarvi ucciderò Lu Ti qui sul posto! >>
Quelle parole bastarono a far sì che tutti si bloccassero, senza più osare intervenire.
Il viso di Lu Ti attraversò diverse tonalità di verde prima di gridare << Siete senza legge! Ma non sai con chi hai a che fare e qual è il mio rapporto con il Clan Fanyang Lu! Ti denuncerò per aver maltrattato una famiglia nobile! >>
A quelle parole Qiao Xian rise << Non ha alcuna importanza quante generazioni passano tra la famiglia Lu e il clan Fanyang Lu, non farebbe differenza nemmeno se fossi un loro parente diretto! E non esiste alcun crimine di cui macchiarsi come "maltrattare una famiglia nobile"! Tutti voi ricchi avete un'opinione troppo alta di voi stessi e non si può certo morire solo per aver un po' bistrattato qualcuno che non si doveva >>
Pei Jingzhe non si aspettava che Qiao Xian intervenisse a suo favore e non poté evitare di girarsi a guardarla.
Lu ti alzò gli occhi al cielo con rabbia e non pronunciò più una parola.
Mentre Pei Jingzhe stava per varcare le porte del maniero accadde qualcosa che non si aspettava; un uomo si catapultò al suo fianco, ansimando pesantemente << Giovane maestro Pei come mai sei qui? È accaduta una tragedia! >>
Pei Jingzhe lo riconobbe come un servitore del Maniero Quishan.
Quando il magistrato Zhao aveva offerto il Maniero Qiushan come quartier generale nella Città dei Sei Mestieri a Feng Xiao aveva lasciato anche alcuni servi fidati ad assistere gli ospiti; queste erano persone piuttosto intelligenti che si non si sarebbero mai sognate di intromettersi in questioni che non li riguardavano. Lo stesso Feng Xiao, che era estremamente esigete, non era stato in grado di trovare pecche nel loro modo di svolgere il lavoro.
L'uomo era senza fiato e con il panico negli occhi si rivolse a Pei Jingzhe << Lord Feng ha ricevuto una lettera in cui si diceva che eravate tenuto in ostaggio; chi l'ha scritta gli ha dato appuntamento nella Foresta di Huyang. Prima di andare mi ha dato l'incarico di avvisare i Cavalieri dell'Aquila che cercassero il magistrato Zhao per poter circondare il Maniero Lu in modo che nessuno potesse scappare; se ne sarebbe occupato al rientro. Ma se voi siete qui...non sarà che hanno ingannato Lord Feng? >>
Pei Jingzhe, colto alla sprovvista da quelle parole chiese << È andato da solo? >>
Il servitore scosse la testa << Ha portato con sé il Maestro Cui >>
Dopo aver udito quelle parole i volti di Qiao Xian e Zhangsun Bodhi divennero cinerei.
<< Quanto tempo è passato da quando sono partiti? >> chiese ancora Pei Jingzhe.
<< Quando ho lasciato il Maniero erano partiti da circa un'ora >> rispose l'uomo.
<< Se desidera la morte per sé stesso va bene, ma che voglia portarsi dietro anche uno di noi...se accade qualcosa a Cui Buqu non risparmieremo nessuno di voi! >> Qiao Xian e Zhangsun dopo aver gridato quelle minacce si diressero immediatamente verso la Foresta.
Pei Jingzhe li guardò andare via sperimentando internamente la stessa frustrazione che doveva aver colto Lu Ti poco prima.
Fortunatamente il magistrato Zhao non aveva procrastinato la decisione e in breve tempo arrivarono gli uomini a cavallo che Pei Jingzhe aveva richiesto; erano vestiti in modo disordinato e anche gli ornamenti nei capelli erano stati indossati frettolosamente per adempiere rapidamente al loro dovere. Pei Jingzhe tuttavia non era dell'umore adatto per lodarli, si limitò a dare loro gli ordini e, portando con sé due Cavalieri dell'Aquila si diresse anche lui verso la Foresta di Huyang.
..........................................
Buongiorno , ho dovuto dividere a metà questo luuunghisssiimooo capitolo, ma non temete la seconda parte arriverà sabato puntuale!

Peerless (Wúshuāng) di Meng Xi Shi (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora