Capitolo 20
L'uomo in grigio non aveva fatto nulla alla giada e certamente non era stata sua intenzione distruggerla, tuttavia non aveva alcuna spiegazione per il fatto che si fosse trasformata in polvere nelle sue mani. Gli altri due si misero subito ai suoi lati, sincronizzandosi in modo da toglierli ogni via di fuga.
Bing Xuan sorrise << Signore che brutto carattere che hai; dato che non potevi averla per te hai deciso di distruggerla in modo che non la ottenesse nessuno? >>
L'uomo con il cappello di bambù non disse nulla ma il suo linguaggio del corpo mostrava chiaramente che non avrebbe permesso che l'uomo in grigio se la cavasse facilmente.
<< Non ho fatto nulla, si è sbriciolata da sola >> rispose freddamente l'altro.
<< Siamo in due e ben quattro occhi hanno visto chiaramente cosa è accaduto, come potrebbe esserci un malinteso? >> Bing Xuan aggrottò le sopracciglia.
Cui Buqu si appoggiò alla porta e tossì a bassa voce; nel momento in cui l'uomo in grigio aveva fatto la sua mossa aveva subito capito di chi si trattava; decise però che non era ancora il momento di attirare l'attenzione su di sè, rivelandolo. Il suo corpo era debole e tutti i presenti non lo consideravano una minaccia per cui non avrebbe fatto nulla per mettersi in pericolo.
Inoltre era certo di non essere l'unico ad avere capito chi fosse.
Come se avesse seguito il filo sei suoi pensieri l'uomo con il cappello di bambù disse all'improvviso << Il tuo stile di spada assomiglia molto alla tecnica della katana tramandata dal popolo Wajin al Clan Suwo, pur se con alcune modifiche. Ho sentito che Goguryeo ha dato il benvenuto ad un nuovo artista marziale, un giapponese che usa tecniche innovative. Gao Ning pare abbia affermato che è il suo tutor...non credo di sbagliarmi pensando che tu sia lui >>
Il modo in cui aveva parlato era seducente, quasi gentile. In una situazione normale la sua voce avrebbe dato la sensazione di una leggera brezza primaverile, tuttavia in quel frangente, sottovalutarlo era assurdo. Bing Xuan non poté fare a meno di fissare l'uomo in bianco, consapevole che la sua capacità di distinguere il background dell'uomo in grigio con una semplice occhiata non era da tutti. Più ci rifletteva però, meno capiva chi tra le varie figure di spicco del Jianghu potesse essere. E se non fosse stato del Jianghu?
Bing Xuan inarcò un sopracciglio. Quella sera non era venuta con l'intenzione di prendere la giada, sapeva che la Casata delle Lame non gli avrebbe permesso di portarla via facilmente. In più vi erano così tanti artisti marziali presenti dalle spiccate abilità, per non parlare del Göktürk che da solo ne valeva una manciata.
A quel punto sorrise e si lisciò una ciocca di capelli che le erano sfuggiti dall'acconciatura << Lord Feng, ci sono troppi ospiti in casa tua! Sono certa che non avresti il tempo di intrattenermi per cui ti dico arrivederci, tornerò un altro giorno >>
Senza attendere risposta da Feng Xiao, si lanciò in aria leggera come una piuma, balzò sul tetto e scomparve nell'oscurità.
Il Göktürk, bollato da Bing Xian come il nemico più ostico, in quel momento era in difficoltà; il motivo era che l'aspetto di Feng Xiao non corrispondeva affatto alle sue capacità di combattimento. Esternamente era così carino e delicato ma a vederlo combattere c'era di che restate scioccati. Il Göktürk non aveva mai messo piede nelle Pianure Centrali prima d'ora ed era arrivato scortato da un'ampia dose di fiducia nelle sue capacità, convinto che in pochissimi sarebbero stati capaci di eguagliarle. Ed era stato effettivamente così almeno fino a quando non aveva incontrato Feng Xiao.
Le mosse di Feng Xiao non erano ricercate come quelle di Fo Shou, ma erano rapide e leggere, mentre le maniche svolazzanti dei suoi abiti si estendevano tutto intorno a lui come una coltre di neve. Visto da fuori dava l'impressione di un fiore che sbocciava, ogni mossa così esteticamente bella da arrivare dritta al cuore.
Tuttavia il Göktürk sapeva che quella perfezione estetica nascondeva la volontà di uccidere; ogni mossa nascondeva una trappola micidiale.
Si era visto costretto ad indietreggiare mentre prendeva sul serio il suo avversario, nemmeno la giada che si era trasformata in polvere aveva potuto distrarlo.
Vedere due artisti marziali di quello spessore affrontarsi era uno spettacolo raro, perfino l'uomo in bianco e il Goguryeoano si fermarono ad osservarli.
Cui Buqu tossì due volte e disse a bassa voce << Quest'uomo non è venuto per la giada: è qui per uccidere Feng Xiao >>
Queste parole naturalmente erano destinate a Pei Jingzhe che fu colto di sorpresa << Perché dici così? >>
<< Non te ne sei accorto? Dal momento in cui è apparso non ha mai guardato la giada né a ha partecipato alla lotta per impossessarsene, il suo sguardo è rimasto sempre fisso su Feng Xiao >> rispose Cui Buqu ridendo.
<< Sai chi è? >> chiese Pei Jingzhe.
<< Non l'ho mai visto in vita mia ma se non mi sbaglio quest'uomo è Fo Shou, l'artista marziale numero uno di Kahn Ishbara. È stato discepolo di un grande maestro che raccoglieva tutti i punti di forza delle varie tecniche. Pare che da quando è arrivato nelle Pianure Centrali non abbia mai perso un combattimento ed è stato quindi proclamato l'artista marziale della sua generazione >>
A quelle parole di Cui Buqu, Pei Jingzhe non poté che fare un profondo sospiro; non aveva mai pensato che una notte tranquilla come quella avrebbe attratto un personaggio di tal calibro.
<< Tra lui e il mio Signore chi è il più forte? >>
<< Lo chiedi a me che non so nemmeno combattere? >> si stupì Cui Buqu.
<<.....>> Pei Jingzhe osservò per un po' ma si rese conto che mentre quei due volavano nell'aria perfino le loro ombre erano difficili da distinguere da tanto era elevata la velocità degli scambi. Anche lui non era in grado di valutare chi fosse realmente in vantaggio.
Alla fine, sentendosi un po' nervoso, si voltò per rientrare velocemente nel maniero; ritornò dopo un po', portando qualcosa di pesante e gridò a Feng Xiao << Mio Signore, la tua cetra! >>
<< Lanciala!>> la voce di Feng Xiao arrivò come una folata di vento, senza alcuna traccia di ansia o instabilità al suo interno. Gli occhi di Pei Jingzhe brillarono luminosi mentre lanciava in aria l'oggetto che teneva tra le mani.
Si sentì a quel punto un suono, splendente come una cavalcatura d'oro e terrificante come centomila soldati uccisi; i peli delle loro braccia si fecero ritti mentre una sensazione fredda e inquietante li avvolgeva.
Gli uomini del Jianghu utilizzavano molti tipi diversi di armi, alcuni avevano coltelli o altro, ma questa era la prima volta che Fo Shou vedeva usare una cetra come tale. Lo strumento sembrava pesante e greve ma Feng Xiao lo teneva tra le mani come se fosse un giocattolo, facendola sembrare senza peso. L'uomo pensò che poteva essere utilizzato sia come oggetto difensivo che offensivo e si trovò incapace di prevedere le sue mosse.
<< Deve essere stata creata da un artigiano così eccellente! >> non poté fare a meno di commentare l'uomo in bianco.
Gao Ning al contrario, irrigidì le sopracciglia e spostò la sua attenzione da Feng Xiao e Fo Shou a Pei Jingzhe e Cui Buqu. In un batter d'occhio si lanciò verso di loro sguainando coltelli affilati come il respiro del mare. Mentre Pei Jingzhe tirava indietro Cui Buqu per metterlo al riparo, improvvisamente cambiò la sua arma e con una mano ad artigliò e lo agguantò.
Pei Jingzhe aveva ipotizzato che l'uomo stesse cercando di prendere in ostaggio Cui Buqu, per questo lo aveva spinto all'indietro mentre estraeva la sua spada; in realtà non immaginava che il vero obiettivo di Gao Ning era proprio lui. Quando l'artiglio lo afferrò sentì un dolore paralizzante e la sua spada quasi gli cadde di mano. Gao Ning lo strinse in una morsa posandogli il coltello su un lato del collo. << Arrenditi e dammi la giada o ti ammazzo >> gli disse a bassa voce.
<< La giada è stata distrutta proprio da te poco fa >> rispose Pei Jingzhe con amarezza.
Gao Ning rise << Risparmia il fiato, era chiaramente un falso! >> poi si rivolse a Feng Xiao << Se quella giada fosse stata autentica non l'avresti ceduta così facilmente; se ti rifiuti di tirare fuori quella vera lo ucciderò, qui e ora! >>
Sebbene si trovasse tra la vita e la morte Pei Jingzhe non poté fare a meno di chiedere << Perché hai preso me? >> chiunque in quella circostanza avrebbe scelto di prendere in ostaggio Cui Buqu che aveva dimostrato di non possedere alcuna abilità nel combattimento.
Gao Ning rispose freddamente << Non pensare nemmeno di riuscire a fregarmi! Colui che è l'amante di Feng Xiao e lo accompagna attraverso il Jianghu non può che essere a sua volta un custode di tecniche e abilità segrete! Tu, d'altra parte, sei superfluo e le tue abilità sono mediocri, chi altri avrei dovuto scegliere? >>
Pei Jingzhe rimase seriamente danneggiato nell'orgoglio da quelle parole ma ciò che lo ferì ancora di più fu la risposta che provenne dall'alto << Se sai che è superfluo perché lo hai preso? Prendi il mio amante, forse allora mi sentirò realmente minacciato! >> disse Feng Xiao.
Mentre la voce si dissipava l'uomo in bianco rise << Davvero? Fammi provare! >> e immediatamente si ritrovò al fianco di Cui Buqu che sentì un dolore acuto e non riuscì più a muoversi.********
Cominciamo ad associare qualche nome ai colori :P
Volevo avvisarvi che la prossima settimana non ci sarà il consueto aggiornamento dato che sono in vacanza; mi metterò in pari il sabato successico con un doppio rilascio!
A presto!
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Peerless (Wúshuāng) di Meng Xi Shi (Traduzione italiana)
PrzygodoweQuesta è la traduzione della novel bl dell'autrice Meng Xi Shi, autrice anche di "Thousand Autmns"(i due romanzi possono essere letti in modo indipendente, i protagonisti si muovono all'interno dello stesso universo creato dall'autrice) TRAMA: Nel...