-Capitolo 2 -

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Legai quella ragazzina a una sedia e la lasciai nel mezzo del magazzino. Non eravamo pagati abbastanza per trattarla anche con gentilezza.
Aveva un volto davvero grazioso però, era un peccato non poter alzare neanche un dito su di lei.
??: Non toccarla, il capo si è ben raccomandato di tenerla viva
Le presi il mento girandolo verso di lui

?: Ma guarda che bel visino grazioso, è un peccato non poter nemmeno darle un bacetto non credi?

??: Mhpf
E se ne andò chiamando il capo con il telefono.
Dopo poco arrivò l'uomo. Aveva una maschera bianca sugli occhi ma il suo abbigliamento elegante e raffinato tradiva la sua provenienza. Era sicuramente un uomo dell'alta società, e aveva un sacco di soldi.
Ci lanciò una valigetta che si aprì non appena toccò terra. Il nostro compenso era al suo interno e non sembrava mancare niente.
Lo sentii fare una chiamata mentre rimaneva seduto su una scrivania mezza distrutta vicino alla ragazza. Il nostro compito era terminato, ma finché non ci fossimo liberati di lei non potevamo andarcene

[Hawks POV]

Centrale: Abbiamo appena ricevuto una richiesta di intervento. Dirigiti al porto navale, cantiere Est.
Hawks: Subito.
Chiusi la comunicazione velocemente e spiccai il volo dal palazzo su cui mi ero appoggiato. Era notte fonda e c'era fresco. Non era il momento migliore per volare ma mi strinsi nella giacca e tirai giù gli occhiali.
Mi fermai dietro una pila di grandi casse, abbastanza lontano da poter osservare senza essere scoperto.

Centrale: È stata rapita Alyhane Mochizuki, la figlia dell'CEO di Crescent Moon. L'abbiamo rintracciata con il suo telefono. Salvala prima che le cose si complichino.

Hawks: Devo aspettare supporto?

Centrale: No, sarai solo.
Chiusi nuovamente la comunicazione osservando come poter agire.

[Alyhane POV]

Mi ripresi con un gran mal di testa. Scossi appena le orecchie cercando di capire quello che mi stava succedendo intorno, ma appena aprii gli occhi mi sembrava di guardare attraverso un filtro blu. Ricordavo bene quella sensazione, quella sensazione di freddo che invadeva le mie ossa.
Tutto aveva assunto una sfumatura bluastra e un fumo azzurro avvolgeva ogni oggetto che mi circondava. Sapevo di essere stata legata ma non riuscivo a vedere la sedia a cui ero seduta, mi sembrava essere poggiata nel vuoto.
Alzai la testa e un paio di figure bluastre si aggiravano fluttuando per la zona. I loro occhi erano vuoti e le espressioni spente. Erano due spiriti che vagavano oltre il Velo della morte.
Senza volerlo avevo attivato il mio quirk e ora ero bloccata in quella dimensione.
Sentivo la mia energia prosciugarsi mano a mano ed era sempre più difficile tenere gli occhi aperti.
Il mio quirk era pericoloso, anche per me, se non controllato a dovere rischiavo di morire prima del dovuto. Entrare in contatto con il Velo era stancante e non sarei resistita a lungo. Se avessi perso conoscenza proprio ora probabilmente non sarei riuscita a tornare indietro.
Provai in tutti i modi a tornare indietro ma senza successo. Ero entrata in quello stato inconsciamente e per questo avevo davvero poco controllo di quello che avevo attorno.
A un certo punto però sentii tremare la terra sotto i piedi. Un paio di tonfi sordi e poi di nuovo più nulla. Non ero in grado né di vedere né di sentire nulla del mondo reale in quel momento. Tutto quello che potevo percepire era il mondo oltre al Velo, che però era silenzioso.
Mi sentii scuotere, qualcosa di caldo mi aveva afferrato le braccia continuando a strattonarmi. Qualcuno era davanti a me ma non riuscivo a vederlo nonostante i miei occhi fossero ben aperti.
Concentrati Aly, concentrati!
Provai a pensare solo al calore di quel tocco sulle mie braccia, agli scossoni che quel qualcuno che continuava a darmi.

Avanti avanti...

??: Hey, ... sent...
La sua voce mi arrivava a tratti, riuscivo finalmente a riprendere coscienza di me piano piano.

??: Riesci a sentirmi?
Sbattei un paio di altre volte gli occhi e gradualmente il blu che circondava tutto il mondo svanì riuscendo finalmente a vedere chi mi scuoteva con tanta insistenza.
A pochi centimetri dal mio volto vidi un paio di occhi ambra dietro degli occhiali gialli. I capelli scarmigliati ricadevano a caso sul suo volto.
Era Hawks, il terzo Pro Hero del paese.
Arrossi un attimo vedendolo così vicino al mio volto e non riuscii ad emettere un solo suono.

Hawks: I tuoi occhi hanno cambiato colore, che strano...
Trattenni il respiro per un momento ma non potevo più rimanere lì ferma come una stupida.

In your eyes  -  Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora