- Capitolo 9 -

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Stranamente i due Hero acconsentirono alla mia richiesta e mi lasciarono scalare il monte da sola. Dovevo solo raggiungere una piccola pergola poco più su. Ci misi di più a capire quale sentiero prendere che arrivarci effettivamente.
Lasciai la piccola collanina su quella che era una lapide e in quel momento sentii una voce sussurrare.

Grazie...
Era come sospinta dal vento, un eco lontano, dolce ma allo stesso tempo triste.
Nello scendere il sentiero per tornare al tempio mi accorsi finalmente dei graffi che avevo sul braccio e sul collo. Non erano profondi ma iniziarono a bruciare.
Mi tolsi il giacchetto mentre scendevo i gradini controllandoli per bene. Sanguinavano appena ma sarebbe stato meglio disinfettarli.
Jeanist se ne era già andato, solo Hawks mi stava aspettando seduto sulla base di una statua di gatto. Vederlo così assorto a guardare gli uccellini volare mi fece perdere un battito.
Potevo anche non ammetterlo ad alta voce ma era veramente bello... Al solo pensiero arrossì nuovamente ricordando quello che era successo poco prima.
Hawks: Sei tornata, iniziavo a preoccuparmi.

Alyhane: Niente di...
Non mi fece finire la frase che mi era saltato addosso. Mi sollevò il mento e mi prese il braccio notando i graffi che avevo.

Alyhane: Tranquillo sono solo graffi.

Hawks: Si, come l'ultima volta!

Alyhane: Questa volta sono solo graffi, davvero...
Senza darmi il tempo di dire altro mi prese nuovamente in braccio spiccando il volo in direzione della macchina parcheggiata ai piedi della montagna.

Hawks: E ora ferma lì.
Mi intimò dopo avermi fatta sedere sul cofano. Dal baule tirò fuori una piccola borsa medica e si mise diligentemente a pulirmi le ferite.

Hawks: Mi dispiace.

Alyhane: Hm?

Hawks: Non volevo ti facessi male, non era mia intenzione.
Sapevo che le sue scuse erano sincere ma non era colpa sua in fin dei conti. Confrontarsi con gli spiriti era un'arma a doppio taglio, poteva andarti bene o poteva andarti molto male.
Hawks: Le tue mani non sono più trasparenti...

Alyhane: Oh, no. Ci metto un po' a riprendermi ma una volta tornata in questo mondo non corro più nessun pericolo di scomparire, ci vuole solo un po' di tempo.

Hawks: Mi spiace.
Si ripeté nuovamente.

Alyhane: Se sei così dispiaciuto allora sdebitati portandomi a bere qualcosa di buono!
I suoi occhi si illuminarono un attimo e senza pensarci due volte mi fece salire in macchina, destinazione sconosciuta.
Mi addormentai durante il viaggio, non che fosse strano, capitava spesso...
Mi svegliò davanti a un piccolo pub appena fuori città.
Non era niente di raffinato ma comunque il locale era accogliente. Tanti piccoli divisori dividevano i tavoli per poter dare un attimo di privacy in più ai clienti ma l'atmosfera gioiosa si poteva sentire anche dall'ingresso.
Ci sedemmo in un tavolino a caso, fortunatamente non c'era troppa gente e non venimmo assaliti da nessuno o per lo meno, nessuno assillò Hawks.
Le cameriere sembravano conoscerlo molto bene e infatti ancora prima di portarci da bere, un cestino pieno di alette di pollo era già sulla tavola.

Alyhane: Pollo, davvero?
Mi guardò interrogativo non capendo mentre già aveva in bocca un'aletta.
Guardai il cestino e poi lui, e solo allora capì.

Hawks: Ohhh... perché siamo entrambi uccelli! Beh, si dà il caso che polli e falchi siano due cose ben diverse.
Mi accusò puntandomi contro un osso di pollo.

Alyhane: Certo...
Risi sotto i baffi mentre gli rubavo un'aletta da sotto il naso.

Alyhane: Da oggi non riuscirò più a vederti come un falco ma come un pulcino dalle piume rosse.
Morii dalle risate mentre lui per poco non si strozzava.

Hawks: Ah sì, little fox?

Alyhane: Ma io non sono una volpe.

Hawks: E io non solo un pulcino.

Alyhane: Ok ok, me lo merito!
Piano piano il locale si fece più affollato, eravamo stati fuori praticamente tutto il giorno ma non mi era dispiaciuto poter passare un giorno intero con lui.
Hawks in quel momento non era il Pro Hero che tutti conoscevano, era semplicemente lui. Un ragazzo della mia età senza troppe responsabilità e dannatamente attraente...

Cosa?! Toglitelo dalla testa!

Hawks: Posso farti una domanda.
Alyhane: Dimmi.
Risposi continuando a sorseggiare la birra e arrossendo ogni volta che incrociavo il suo sguardo.

Hawks: Come mai la tua famiglia ha code simili a piume invece che code da volpe normale?

Alyhane: Non ne ho la più pallida idea. Sono svariate generazioni che è così. Probabilmente e stato qualche incrocio strano nel passato... Ma siamo l'unica famiglia così, e il gene è dominante quindi chiunque nasca kitsune nella nostra famiglia avrà queste code.
Hawks: Se è una cosa così rara come mai non le sfoggi come un trofeo?
Il mio sguardo si rabbuiò un attimo.

Alyhane: La mia famiglia ha molti nemici, come hai visto in passato, ma il motivo principale è perché sono estremamente sensibili.
Hawks: Allora mi dispiace anche per avertene afferrata una prima.
Alyhane: Mi hai salvato da una caduta nei rovi, no? Dovrei ringraziarti io...
La serata continuò ancora un po' e a un certo punto non mi resi più conto dell'orario, d'altronde probabilmente avevo esagerato con il bere. Hawks mi guardava divertito dall'altra parte del tavolo e dopo avermi fatto bere quasi una bottiglia d'acqua per rinsavire quel tanto che bastava, mi caricò in macchina come una bambolina.
Mi addormentai nell'istante in cui toccai i sedili della macchina e fu lui a dovermi svegliare più tardi, nuovamente.

Hawks: Siamo arrivati...
La sua voce era dolce ma la luce che veniva da fuori mi dava fastidio.

Alyhane: Hmm, dove?
Mi rigirai per evitare di guardare fuori dai finestrini.
Hawks: A casa.

Domestica: Andiamo signorina, è tardi.

Alyhane: Lin?

Hawks: Buona notte little fox...
Fu l'ultima cosa che sentii prima di crollare di nuovo di sonno.

In your eyes  -  Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora