- Capitolo 5 -

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La mattina arrivò prima di quanto mi immaginassi. Qualcuno bussava alla mia porta dolcemente.

Domestica: Signorina, c'è qualcuno per lei.

Alyhane: Mhpf ancora cinque minuti...
Mi girai nella coperta per schermarmi dalla luce del sole. La luce di prima mattina era una cosa che non amavo particolarmente
Domestica: Signorina, è tardi, e l'ospite chiede espressamente di lei.

Alyhane: Chi è?
*Blink*
Presi in mano il telefono notando un messaggio da Hawks

"Hai intenzione di farmi aspettare tutto il giorno?" :Hawks

Cosa?!
Alyhane: Lin, ma è Hawks quello che aspetta in soggiorno?!
Spalancai la porta con ancora i capelli arruffati

Domestica: S-si...
Le chiusi la porta in faccia vestendomi rapidamente per poi uscire con i capelli sempre in disordine. Le mie orecchie si agitavano sotto la matassa arruffata per cercare una via di fuga.
Non avevo avuto il tempo di aggiustarmi le code attorno alla vita così cercai di nasconderle il meglio possibile sotto la maglietta.
In soggiorno c'era già mio padre, seduto su un divanetto mentre sorseggiava del thè. Seduto composto, non tradiva il fatto di essere stato importunato di prima mattina da un'ospite inaspettato.
Hawks dal canto suo, girava per il salotto osservando gli oggetti in esposizione e guardando fuori dalla grande finestra il giardino ben curato e gli innumerevoli laghetti ricolmi di pesci.
Alyhane: Buongiorno padre.
Chinai il capo nella sua direzione sedendomi poi sul divanetto opposto in modo composto.
Mi squadrò da testa a piedi con aria di sufficienza e poi mise giù la tazza di thè richiamando il nostro ospite che, dal momento del mio ingresso, non aveva tolto lo sguardo da me. Il che mi metteva molto in imbarazzo in quel momento...

Padre: Bene, ora che anche mia figlia è qui, le dispiacerebbe spiegare perché voleva vederla?

Hawks: Vorrei parlare con lei.
Padre: E ora è qua.

Hawks: Da solo...
La sua voce era decisa e il suo sguardo tagliente, non accettava un no come risposta. E in ogni caso, come poteva mio padre dire di no al terzo Hero del paese?
Si alzò senza dire un'altra parola e se ne andò adirato lanciando a me uno sguardo indecifrabile.
Appena chiuse la porta mi accorsi di aver trattenuto il respiro. Sospirai sciogliendomi sul divano.

Hawks: Qualcosa non va?

Alyhane: Credevo volesse ucciderti...

Hawks: Ci vorrà più di uno sguardo omicida per quello.
Rise per poi sedersi sul divano dove prima era seduto lui.

Alyhane: Immagino tu sia qua per il favore che mi hai accennato ieri sera, dico bene?
Hawks: Riguardo a quello...
Qualche minuto dopo mi ritrovai in macchina con lui e nel giro di poche ore eravamo arrivati nelle vicinanze di una foresta. Una grande scalinata di pietra si snodava tra gli alberi portando a un piccolo tempio sul picco della montagna. I grandi torii rossi svettavano nel verde e statue di gatti erano sul ciglio del sentiero come guardiani silenziosi.

Alyhane: È qua?
Hawks: Si, proprio in cima, pronta per la scalata?

In your eyes  -  Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora