- Capitolo 11 -

206 9 0
                                    

Passarono un paio di giorni ma non riuscivo a sbollire la rabbia.
Mi diedi malata al lavoro, stranamente senza problemi, passando le mie giornate nel giardino a tirare il con l'arco.
Shadow sempre al mio fianco a dormire sotto la chioma del grande albero mentre ogni tanto alzava la testolina sentendo gli uccellini volare.

*Drinnn drinnn*
Chi mi stava cercando? Sperai vivamente non fosse il lavoro...
Presi la chiamata con l'auricolare continuando a rimanere sulla linea di tiro.

Alyhane: Pronto?

Hawks: Disturbo little fox?

Alyhane: Hawks?!

Hawks: Come mai quel tono sorpreso? Non posso chiamarti?

Alyhane: Certo che no, è solo che mi hai sorpresa... Come mai mi hai chiamata? Ti serve qualcos'altro?

Hawks: Non posso chiamarti per sentire solo la tua voce?
Aveva un tono di voce stanco, diverso dal suo solito tono dolce e spensierato. Qualcosa non andava.
Alyhane: C'è qualcosa che non va, non mentirmi.
Per un attimo sentii solo silenzio e il sibilo del vento dalla parte opposta.

Hawks: Posso venire a casa tua?

Alyhane: S-si? Hawks, cos'è successo?
In quel momento incoccai una nuova freccia pronta a un nuovo tiro. Ma lui non rispose alla mia domanda.
Un fruscio dietro di me e poi un tonfo sordo.
Scoccai la freccia presa alla sprovvista, girandomi di scatto.

Hawks: Scusa l'interruzione...
In quel momento capii perché quella voce stanca. Era completamente ricoperto di ferite, per non parlare che le sue ali erano grandi la metà rispetto al solito.
Mollai l'arco a terra precipitandomi da lui immediatamente.

Alyhane: Mio dio, cos'è successo? Dobbiamo subito andare in ospedale!

Hawks: Non è così grave, basteranno un paio di cerotti.

Alyhane: Cosa? Ma sei completamente fuori?
Hawks mi prese il mento delicatamente girandomi il volto. Quel semplice contatto mi fece imporporare l'intero viso. Con un dito sfiorò il mio collo dove fino a poco tempo prima c'era la mia ferita.

Hawks: È rimasta la cicatrice, peccato...
Si preoccupava che mi fosse rimasta una minuscola cicatrice rispetto a quello che stava passando?

Alyhane: Avanti, alzati immediatamente!
Lo presi per un braccio alzandolo a forza. Era poco più alto di me e per fortuna riuscii a convincerlo senza troppi sforzi.
Di soppiatto lo portai nelle mie stanze senza farmi vedere da nessuno. Chissà che disastro sarebbe successo se mio padre fosse venuto a saperlo...
Lo aiutai a togliersi il pesante cappotto beige e controllai se avesse ferite gravi. Fortunatamente a parte il numero, nessuna era particolarmente preoccupante e non necessitavano di punti.
Solo dopo mi accorsi di averlo praticamente toccato ovunque. La preoccupazione per le sue condizioni non mi avevano fatto pensare ad altro.
Abbassai le orecchie colpevole girandomi per potergli dare la privacy che fino ad allora gli avevo negato.
Alyhane: C'è il b-bagno là, fai una doccia e poi vediamo di fare qualcosa per quelle ferite...
Senza obbiettare ascoltò quello che gli veniva detto. Nel mentre mi precipitai nella camera di mio padre rubandogli un cambio che poteva andare bene anche a lui.
Quando rientrai in camera sentii ancora l'acqua della doccia andare. Bussai ma non ricevetti risposta.
Dovevo dargli il cambio ma non volevo certo entrare così di colpo...

Alyhane: Hawks mi senti? Hawks?
Un momento dopo l'acqua si fermò e la sua figura comparve sulla soglia della porta. Aveva in dosso solo un asciugamano in vita. L'acqua che ancora gocciolava dai suoi capelli scivolava lentamente su un fisico atletico ma asciutto.
Mi accorsi di essermi incantata a guardarlo e completamente in imbarazzo gli allungai i vestiti andandomene poi velocemente.
Poco dopo uscì dal bagno con una semplice maglietta a maniche corte e un paio di bermuda a fiori.
Ero seduta sul letto che trafficavo con la cassetta del primo soccorso e gli feci segno di avvicinarsi.

Alyhane: Perché non vai in ospedale? Non ci sono bravi medici alla centrale?

Hawks: Ero nei paraggi e volevo fare un giro.

Alyhane: Hmm...
La sua risposta era evasiva ma non volevo insistere oltre, se voleva parlarne poteva farlo senza esitazione.
Non ero un'infermiera ma nonostante tutto provai al meglio delle mie capacità a rammendare ogni singola ferita.

In your eyes  -  Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora