In your eyes - Hawks x OC

- Capitolo 12 -

Ci misi poco a capire che Hawks era veramente stanco. Non feci in tempo a fasciare le ultime ferite sulle braccia che crollò sul letto così com'era.
Gli spostai una ciocca di capelli dal volto, sembrava di guardare un angelo in quel momento. I capelli arruffati, i tratti del viso delicati e quelle grandi ali aperte che occupavano la gran parte del letto.
Mi assicurai di fare tutto il possibile e poi lo lasciai riposare tranquillo.
Il Pro Hero numero tre del Giappone dorme nel mio letto! E per di più è super carino!!
Solo a pensarci mi veniva da ridere ma vedendolo lì non potei non pensare a quanto la sua vita fosse difficile. Rischiava tutto per salvare gente comune e aveva solo la mia età. In confronto, non sarei mai riuscita a fare una cosa del genere.
Dopo aver sistemato velocemente il giardino tornai in camera e mi misi a leggere un libro in attesa che si svegliasse.
Hawks: Hmpf, che male...

Alyhane: Piano piano o ti strapperai gli strap.
Appena mi vide saltò sul letto e notai le sue orecchie diventare rosse mentre mi squadrava dalla testa ai piedi.
Gli spiegai cosa fosse successo dato che sembrava confuso e poi gli portai qualcosa da mangiare.
Hawks: Mi spiace averti disturbato.
Alyhane: Non dirlo neanche per scherzo, e poi non credo di esserti stata poi così d'aiuto considerando la mia pessima mano nelle medicazioni.
Hawks: Devo andare ora.
Alyhane: Tu non vai da nessuna parte! Se volevi svignartela subito te ne andavi in ospedale, ma sei voluto venire da me! Ora stai qua e riposi almeno fino a domani mattina.

Hawks: Ma questa è camera tua.
Effettivamente quella era camera mia e lui ora stava nel mio letto...
Alyhane: Ci sono tantissime altre camere, dormirò in una di quelle per questa sera.
Ero un po' in imbarazzo sapendo che sarebbe rimasto nella mia stanza.

Alyhane: Ti lascio riposare ora.
Ma prima di uscire mi prese il polso.
Hawks: Resta, ti va di parlare un po'?
Alyhane: Certo.
Non sapevo esattamente di cosa parlare e così aspettai che iniziasse lui il discorso ma per lui sembrava lo stesso.
Hawks: Come mai hai accettato di aiutarmi?

Alyhane: Dovevo lasciarti in giardino ferito forse?

Hawks: Forse no.

Alyhane: E poi non siamo amici?
In quelle settimane tra noi si era creato un legame particolare che nonostante la pessima partenza si era sviluppato.

Hawks: Si...
La sua risposta non era molto convincente e il suo sorriso ancora meno.

Alyhane: Le tue ali, come mai sono così piccole ora?
Cercai di cambiare argomento.

Hawks: Ho perso qualche piuma nell'ultimo combattimento, ricresceranno tra un paio di giorni massimo. Piuttosto, cosa mi racconti di bello? Cos'hai combinato questi giorni?
Alyhane: Niente di che...
Decisi di mentire, sicuramente non gli sarebbe servito sapere che ero arrabbiata con mio padre.

Alyhane: Oh, tra qualche giorno parteciperò a una gara di tiro con l'arco, ti va di venire con me?
Sapevo che le possibilità di una sua risposta positiva erano ben poche ma tentare non era un crimine.

Hawks: Quando?

Alyhane: Questo fine settimana, nel parco al centro della città. Faranno una rievocazione storica e per finire una gara. Il ricavato verrà dato in beneficenza quindi volevo partecipare...
Lui sembrò pensarci un attimo su per poi rispondere.

Hawks: Perché no, mi sembra una cosa carina. Quando ci troviamo?

Alyhane: Ma non devi fare le tue cose da Hero??

Hawks: Credo che per un giorno io possa godermi un attimo di libertà.

Alyhane: È sempre così faticosa la vostra vita da Hero?
Hawks: Non è certo una passeggiata, ma se questo significa che la gente possa vivere felice e libera, allora, sono contento di poter fare questa vita.
Alyhane: Ogni tanto dovresti essere più egoista, sai?

Hawks: Forse dovrei iniziare.
Il suo sorriso ora sembrava più sincero e gli occhi ambra brillavano ogni volta che incrociavano i miei.

Alyhane: Che ne dici di una partita a carte? Sono brava a giocare a Machiavelli!
Ma la partita non durò molto. Tra uno sbadiglio e un altro crollammo entrambi sul letto nel bel mezzo della partita.