- Capitolo 39 -

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La mia amica mi guardò completamente imbambolata.

Sayu: Alyhane, sei...

Alyhane: Lo vedo da sola...

Sayu: Quindi tu e Hawks... voi...
Alyhane: A quanto pare potrei aver bisogno di un congedo tra qualche tempo.

Sayu: E quando glielo dirai?
Ci pensai non sapendo come dirglielo. Ma forse non ci dovevo pensare molto, forse dovevo solo dirglielo.

Sayu: Perché non iniziamo a uscire da qui e raggiungere il nostro principe azzurro, che ne dici?
Annuii svegliando poi l'Hero che ancora sonnecchiava in un angolo e andai dritta a casa.
Ma Hawks non rientrò quella notte, e nemmeno quella successiva. Non ricevetti nessun messaggio e non leggeva neanche quelli che gli mandavo io.
Quel silenzio radio mi ricordò quello di molti mesi prima e per un attimo ebbi paura.
Il terzo giorno sentii finalmente il frusciare delle sue ali sul balcone e poi lo vidi entrare.
Gli saltai al collo felice di rivederlo facendo scomparire tutta la tensione. Si meritò un gran bacio di benvenuto ma qualche secondo dopo crollò tra le mie braccia stanco.

Hawks: Ho voglia di dormire...

Alyhane: Non prima di fare una doccia, puzzi di cenere!

Hawks: Aiutami tu...
E mentre continuava a sbadigliare lo infilai nella vasca da bagno dove si addormentò pacifico sul bordo. Le grandi ali immerse per metà nonostante la vasca fosse enorme.
Era completamente ricoperto di fuliggine, non c'era un centimetro della sua pelle non ricoperto da quella schifezza. Addirittura sotto i vestiti si era insinuata!
Lo svegliai dolcemente riportandolo a letto e mettendolo sotto le coperte.
Non lo volevo disturbare, era rimasto fuori casa per fare chissà cosa e probabilmente non era neanche riuscito a riposare bene.
Però volevo comunicargli la notizia, la grande notizia...
Decisi che glielo avrei detto la mattina successiva appena si sarebbe svegliato.
Keigo continuò a dormire per gran parte della mattinata.
Mi feci dare il giorno di riposo solo per poter stare con lui.
Lo sentii sbadigliare e poi uscire dalla stanza trascinandosi i piedi verso il bancone della cucina.
Hawks: Dimmi che c'è la colazione.

Alyhane: Direi più che altro il pranzo...
Hawks: Come il pranzo ma se sono appena le...
Si girò a guardare l'orologio accorgendosi del suo errore.

Hawks: Eee... Come non detto, è mezzogiorno.
Gli misi un piatto davanti che divorò con piacere senza preoccuparsi particolarmente di cosa stava mangiando.
Era forse arrivato il momento giusto? O era ancora troppo assonnato per poter digerire la notizia? Dovevo aspettare ancora un po'?
Il dubbio mi stava divorando, addirittura ripensai nel volerglielo dire. Il suo sguardo stanco stava vagando sul piatto assente. Doveva aver passato tre giorni da incubo.
Presi però coraggio, dovevo diglielo e lui doveva saperlo.

Alyhane: Keigo, ti devo dire una cosa.
Alzò la testa guardandomi interrogativo.

Hawks: Hmm?
Alyhane: Keigo io...
*Driiin Driin*
Il suo telefono squillò nell'esatto istante in cui gli stavo per dare la notizia.
Si sporse appena per vedere il numero ma nel momento in cui notò il nome prese il telefono al volo rispondendo immediatamente.

Hawks: Si, capisco... Non muovetevi arrivo subito.
Mise giù il telefono vestendosi rapidamente per poi fuggire dalla finestra in due secondi.

Alyhane: Keigo! Fermo!
Prima di spiccare il volo lui si fermò un attimo girandosi verso di me.

Alyhane: Che cosa sta succedendo? Perché devi andare via così di fretta?

Hawks: Abbiamo una pista.

Alyhane: Ma io... ho una cosa importante da dirti prima.

Hawks: Allora dimmela appena sarò tornato, così potremmo festeggiare.

Alyhane: Ma io...
Non feci in tempo a finire la frase che lui volò via in un tornado di piume rosse.

In your eyes  -  Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora