Prima prova di Soul Interaction: Chain! che ho abbandonato. Quando arriverà il suo momento, la cancellerò. La rielaborazione dell'opera si trova sul mio profilo.
All'improvviso la porta si aprì, facendo così uscire una voce cupa e tremolante: "Lenja, mi dispiace, ma non ce l'ha fatta".
Circa un anno prima
"È scoppiato in rivolta, il paese, tutto il paese, Nustia è rovinata!" "Non c'è da preoccuparsi" "Ma, ma come fai a dire una cosa del genere Yigen?" Yigen rivolse uno sguardo, a vista pensieroso (ma che di ragionato non aveva proprio nulla), verso il cielo. Cominciò così a parlare: "Il mondo è solo un principio del Chaos, è coniato da conflitti, imbrogli e ingiustizie. Una semplice rivolta non sarà abbastanza per eguagliare la resistenza del nostro genere. Qualcuno perirà, ma non è in nostro potere non assecondare questo avvenire, non sempre è possibile vedere del positivo, ma adesso, adesso c'è speranza". "Speranza per co-... Yigen, quante volte ti ho detto che questi discorsi non riesco a seguirli? Secondo me la prendi troppo con filosofia, la filosofia non ci aiuterà". "Ma avrebbe potuto. Se ognuno avesse liberato il suo essere filosofo, della rivolta non si sarebbe parlato nemmeno nella mente di un puro stolto... Non ti preoccupare, sapere di questo al momento non ti aiuterà. Ti lascio con Hesle. Ora devo andare, domani parto per Shiitia, non ci rivedremo presto, o forse mai più".
"Cos'è quella faccia? Yigen ha di nuovo aperto bocca? Sai com'è, quando comincia a parlare può fermarsi solo da solo" Accennò un sorriso: "Non è di questo che mi inquieto; sono davvero preoccupato per questa rivolta civile. Hesle, ormai sei solo un archeologo, eppure tu dovrai occuparti di sedarla, pensi di esserne in grado?". Rispose con un secco "NO", con una voce che velocemente si faceva sempre meno forte e convinta. Ma dopotutto... Non ne era convinto nessuno.
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^ Hesle Lygarwen
Non passò molto tempo dal suo rientro in casa. "Ciao Hesle. Bentornato" "Hey Lenja, come ti senti?" "Non preoccuparti per me, me la caverò" [...] "Invece dov'è Herega?" "È fuori con Eavelin, è da tutto il giorno ormai" "È passato molto tempo dall'ultima volta che siamo stati insieme. Mi dispiace, ma purtroppo questo mio desiderio non si avvererà mai" "Sono sicura che non è così. Dai siediti ora, è pronta la cena".
-Durante la cena-
"Lenja, devo parlarti" "Che cosa c'è?" "Credo che questo sarà il nostro ultimo pasto insieme" "Ma adesso di che cosa stai parlando?" "Lenja, mi hanno chiesto di sopprimere la rivolta. Ieri sono stato in una taverna, ne ho parlato con il proprietario, e mi ha detto che saranno più di 700.000 i rivoltosi, è addirittura un numero più grande del nostro schieramento" "Perché non hai rifiutato?" "Non posso permettermelo, è ormai troppo tardi. Nustia... I maggiori di Nustia vogliono tagliare i rapporti con ogni altra nazione del continente Aostreo, potrebbe pure essere una buona idea a lungo andare, ma inizialmente, e potrei parlare di almeno 10 anni, ci ritroveremo tutti in rovina. I nostri figli, capisci? Potrebbero non farcela se nessuno provasse a sedarla" Accennò un pianto: "Non ci sono mai stato per Herega, ho fatto quel che potevo e ho dato tutto per Lytsu. Proverò ad aiutarli, almeno in questo modo, e aiuterò anche te, vedrai!" Passarono la cena in silenzio, che purtroppo, non disse più di mille parole. Anche prima di dormire, e aver dato la buona notte alla figlia Lytsu, l'unica parola che si scambiarono fu solamente "buonanotte", per poi non rivedersi il giorno dopo. In quell'esatto giorno, di mattina presto, Hesle si alzò dal letto per poi recarsi in servizio nel quartier generale dove lavorava da giovane, ancor prima di diventare archeologo. Nell'uscire inquadrò il viso di Herega, senza però riuscire a dare fiato alla bocca. Da quel momento passarono esattamente 3 giorni, e ormai il ritorno a casa di Hesle sembrava sempre più lontano. Nel frattempo Herega era appena tornato a casa, dopo aver passato la giornata con l'amica Eavelin che stava continuando a seguirlo. "Buonasera signora Rochel" "Ciao Eavelin, oggi resti a cena con noi?" "Non si preoccupi, sono qui solo di passaggio" "Va bene. Herega avverti Lytsu che tra poco è pronta la cena". Nel frattempo Herega e Eavelin erano saliti nella camera del ragazzo, appena dopo aver avvertito la sorella. "Herega, non sei preoccupato per tuo padre? È da un po' che non lo vedo" "Sono sicuro che sta bene, ma non ho motivo di preoccuparmi dato che lui è stato il primo a non farlo" "Ma come fai a dire una cosa del genere? È pur sempre tuo padre". [...] "Eve, non voglio più parlare di questa storia. Vedrai che staremo bene".
E così la rivolta cominciò, appena 2 giorni dopo, protraendosi per circa 10 mesi e mezzo, nel giro dei quali Nustia, la città Natale di Hesle Lygarwen, cadde in discordia.
Passò così circa un anno, che segnò profondamente la nazione, e durante il quale Hesle non si fece vivo. Finita quindi la rivolta, si verificò un crollo generale ai danni dell'economia del paese, tuttavia non fu colpa della rivolta in sé, ma delle decisioni prese dai maggiori, che divennero realtà, compromettendo l'economia nazionale.
In quegli stessi giorni, però, Lenja non avrebbe mai perso le speranze per un possibile ritorno del marito; ma all'improvviso la porta si aprì, facendo così uscire una voce cupa e tremolante: "Lenja, mi dispiace, ma non ce l'ha fatta".