Pietra Miliare - Sic.

18 • Consiglio

"Non c'è nulla che non possa commuovermi guardandoti ragazzo. Il tuo desiderio è tanto nobile quanto selvaggio. Vivi la tua vita al meglio. Quando avrai capito ciò che hai fatto, vienimi a trovare, ti aspetterò"
"Ma... Non avevi detto che non ci saremo più rivisti?"
"Ci sarà un'unica occasione per rivederci, accadrà, ma non te ne renderai conto"
"Capisco, è un'altra delle cose che non puoi dirmi... Non fa niente. Buonanotte vecchio. Ci vediamo domattina"

Herega, sfogato delle sue sensazioni più grezze e sincere, andò a dormire. Il vecchio, era ancora sveglio, pensando:
"Auguro il meglio a quel ragazzo. Prima o poi tutto questo deve finire. Per quanto hai intenzione di continuare, eh?"

Così la prima notte passò in tutta tranquillità. Mentre i tre dormivano, il vecchio continuava a guidare la barca fino al porto di Triosa. Il primo a svegliarsi, sebbene fosse andato a dormire dopo, fu Herega.

"Buongiorno vecchio. Dormito bene?"
"Ahahaha. Non ho bisogno di dormire per il momento".
"Continui a fare il misterioso, eh? Non fa niente..."
"Giovane, ora dovrete dirigervi verso Rinji, dico bene?"
"Sì"
"Devi sapere qualcosa al riguardo. Come diceva la tua amica, è famoso per i paesaggi naturali e tutto ciò di cui, se avesse coscienza, potrebbe vantarsi. Ma è altrettanto pericoloso"
"Come mai?"
"Devi stare attento. Quel posto brulica di creature che non potresti nemmeno immaginare. Non fare nemmeno il confronto con un lupo del bosco dell'isola, sono molto più pericolose"
"Capisco..."
"Ti devo dare un ultimo consiglio. Dici di voler vivere... Allora cerca di rimanere in vita, fatti aiutare da più persone possibili, trova nuovi amici nel tuo percorso, aumenta le tue chance di vivere"
"Si vecchio, è questo il piano, voler vivere"
"Bene, allora posso farti una domanda?"
"Fai pure"
"Se ti dicessi che sto per darti un consiglio che ti salverà la vita, lo seguiresti"
"Quale consiglio intendi?"
"Non preoccuparti. Lo seguiresti?"
"Beh, se non è qualcosa che reputo sbagliato, lo seguirei"
"D'accordo allora..."

"Ehi, Herega"
"Oh, Eve, buongiorno. Non pensavo fossi sveglia, Cosa c'è?
"Voglio un attimo parlarti. Seguimi"
"Ehm, arrivo"
"Dobbiamo parlare di una cosa importante"
"Ovvero?"
"Come fai a padroneggiare la stregoneria in questo modo? Riesci a fare gli incantesimi con una naturalezza incredibile"
"Eve, lo so che è difficile da credere, ma non ne ho idea, però ho pensato a una cosa"
"Cioè?"
"Il mio corpo che si muove da solo, le scritte che ci guidano verso la strada giusta, poter leggere la lingua del posto, poter fare incantesimi... Sembra che tutto stia andando a nostro favore, come se qualcuno, anzi qualcosa di astratto ci stesse aiutando"
"Non ho avuto la stessa impressione, ma adesso che mi ci fai pensare... Mi sembra che tu abbia ragione. Ma meglio così d'altronde, no? La fortuna non avviene a caso, devi saperle creare le occasioni, e noi le stiamo sfruttando abbastanza bene"
"Sì, direi di sì. Ma rimane il fatto che sia tutto troppo strano"
"Herega, dopo che hai visto quella roba nella grotta di Nustia, non dovrebbe sorprenderti più niente. Forse è perché siamo sempre rimasti in quel paesino che non abbiamo mai aperto gli occhi. La stregoneria esiste davvero, le creature mistiche esistono davvero. Io sono nata a Shiitia, ma non sono riuscita a viverla a pieno, forse esistono anche là cose del genere. Quell'entità che hai incontrato proverrà sicuramente da una di quelle zone"
"Secondo te è così? Quindi mi stai dicendo che io provengo da uno di quei posti?"
"No, non lo penso. Sarà colpa dell'incontro nella grotta di Nustia, ti avrà appiccicato qualche magia addosso che ti riesce a fare comportare così, ma non deve essere per forza una cosa negativa. Non solo perché l'aspetto era spaventoso o inquietante devi averne paura, forse voleva solo farti vivere un'esperienza indimenticabile"
"La vedi troppo nel lato positivo. Sono preoccupato per me stesso e da me stesso. Quanto potrò andare avanti senza avere il pieno controllo del mio corpo?"
"Non dicevi di voler vivere qualsiasi avventura ti si fosse piazzata davanti?"
"Mi hai sentito ieri mentre parlavo col vecchio?"
"Si, ero sveglia, e stavo sentendo la tua voce. Mi ha colpito molto il tuo discorso, mi hai lasciata andare a dormire di buon umore. Sappi che qualunque cosa dovrai affrontare, potrai contare per sempre su di me. Ogni volta che vorrai, le affronteremo, insieme"
"Eve... Non avrei potuto chiedere di meglio che avere una persona come te al mio fianco. Qualunque cosa succederà, riusciremo a superarla, insieme".
Finendo di parlare con Eavelin, Herega tornò dal vecchio.

"Giovane, ti ho già detto troppo. Ma stai attento a ogni singola considerazione che fai. So che rispetto a ciò che mi hai detto ieri è il completo opposto, ma ragiona le scelte che fai"
"Farò tesoro di ogni tuo consiglio".

Nel frattempo Eavelin era tornata nella cabina, per curiosare sul libro Meta,

"Da quanto dice Herega, è stato Meta a lasciar morire il custode. Questo fatto, forse è il più strano. Noi abbiamo trovato il libro nella biblioteca di Nustia... Là erano già segnati tutti i posti, compresa Triosa con la sua isola. Con quale tempismo siamo arrivati proprio nei giorni in cui stava avvenendo tutto ciò? Herega stesso ha detto che ciò che cercava era la visione di quella lettera. Se adesso dovessimo incontrarlo anche al lago di Rinji... Molte cose non tornerebbero nei conti, come non ne tornano molte adesso. Come diceva Herega, forse questo è tutto progettato per intraprendere questo viaggio. Non siamo andati vicini alla morte, ma abbiamo rischiato la vita. Mi domando fino a quanto sia pericoloso. Spero solo che non gli succeda nu-".
"Eavelin?"
"Eh? Co... Ren, sì?"
"Sto pensando che domani dovremmo andare a Rinji. Essendo che attraccheremo di mattina, ci conviene riposarci il più possibile"
"Sì, forse hai ragione. Non c'eri durante il primo viaggio, ma è stato un inferno. Soprattutto Herega, aveva un pugnale e-"
"Non fa niente. Non devi raccontarmi tutto per filo e per segno, soprattutto se non vuoi ricordarlo"
"...
Devo solo riposarmi. Teniamoci pronti per domani".