Era passato a malapena un giorno dalla notizia della morte di Hesle ricevuta da Lenja.
Mentre però la madre si disperava per lo sfortunato annuncio, Herega si riposava su una prateria con Eavelin."Herega, sei sicuro di non volerne più parlare?"
"Eve, so che vuoi aiutarmi, ma mi confido con te, mi dispiace di più per mia madre rattrista dalla notizia che dalla notizia stessa. Non voglio essere duro nei confronti di mio padre, ma non riesco proprio a considerarlo come tale. Sono sempre stato senza di lui, riuscirò a continuare.
Però sono curioso, la notizia è tornata, ma il corpo no, e nessuno lo ha trovato. Potrebbe anche essere vivo ma disperso. Non credo, ma potrebbe essere, e comunque quest'estate non ho nulla da fare, andrò a cercarlo. Ma prima godiamoci questo momento".
"Herega" Disse Eavelin arrossendo a malapena "ma noi stiamo sempre insieme".Passarono una decina di giorni, quando Herega decise di andare nella zona più colpita dalla rivolta, che probabilmente non era ancora stata vista da alcuna persona, se non qualche senzatetto.
Innanzitutto scavalcò qualche maceria, spostò qualche detrito, e salì in cima ad un mucchio di apparenti rifiuti. Osservò un po' la zona, e vide una caverna. Essendo il padre archeologo, pensò che fosse il luogo adatto. Ovviamente non ne era convinto, ma una sensazione interna lo spinse lì.
Decise quindi di entrare nella grotta e, passati almeno 20 metri,
una fitta nebbia cominciò ad avvolgersi intorno a lui.
La caverna presentava una larga spaziatura tondeggiante, affiancata da due discese più o meno ripide. Spinto dalla curiosità si avvicinò a quella destra; quanto più si avvicinava, tanto più la nebbia si infittiva, ed egli cominciava a sentire rumori davvero strazianti, ma passarono in secondo piano rispetto alla sua voglia di sapere.
Entrato nella seconda spaziatura, che si trovava a circa 5 metri in profondità notò che la nebbia era sparita, forse già da un pezzo, e nel buio delle tenebre riuscì a scorgere una figura sinistra incatenata a 2 colonne.
Non era qualcosa che avrebbe potuto riconoscere. Era qualcosa di mai visto e che non pensava avrebbe mai potuto vedere.
Aveva sembianze di un torso umano, color nero, sfumato di grigio, privo di gambe e testa, con un buco centrale riflettente una strana aura violacea, che dava una sensazione di profondità nella figura. Anche le braccia presentavano caratteristiche insolite, sia di lunghezza che di forma. Le mani, dal canto loro, non erano da meno, infatti su di esse erano presenti solo 3 dita, appuntite come artigli.Herega ormai era da considerarsi un esperto nell'esplorazione colma di audacia e coraggio, ma tutti questi sentimenti sembrarono tutto d'un tratto sparire all'improvviso dinnanzi alla figura che apparentemente stava osservando.
Tuttavia, anche se difficilmente, Herega dovette farsi coraggio.
Fu però quella strana entità a rompere il ghiaccio, con una voce lenta, rilassante (che al momento avrebbe fatto rabbrividire il più tenace dei guerrieri) e saggia:
"Finalmente... è giunto"
"Chi sei?" Chiese Herega.
Passò un attimo di silenzio, che al momento sembrarono minuti interi;
"Non sono. E se sono non mi è dato saperlo. Privo di coscienza e conoscenza mi resta solo indifferenza" sussurrò la figura,
"Rispetto a cosa?"
"A ogni cosa".
[...]
"Sapresti dirmi qualcosa riguardo mio padre?"
"L'indifferenza di cui sono colmo ha fatto sì che io non sappia nulla. Ma qualcosa... Qualcosa posso dirtela. La strada che cerchi... È un'altra"
"Non capisco, spiegati meglio" rispose Herega con voce sempre meno lucida,
"Sei venuto qui per cercare tuo padre, ma ciò che cerchi è altra cosa"
"Ovvero?"
"Prima di capire gli altri... Devi prima capire te stesso"
"Come posso fare?"
"Osserva laggiù, quel libro sporco dalle pagine bianche, prendilo, e riempilo con tutto ciò che scoprirai"
"È questo tutto ciò che hai da dirmi? Chi sei? E perché dovrei fidarmi di te? Spiegamelo!"
"Sono indifferente. Scegli se seguirti e allontanarti".
Il corpo, se così possiamo chiamarlo, era ancora lì, ma sembrava che l'entità se ne fosse andata.
Herega prese allora il libro, e uscì dalla caverna. Era scosso da ciò che era successo, anche perché non era credenza comune il paranormale a Nustia, ma c'è anche da dire che ormai la nazione non era più definibile come Nustia.
Tuttavia rimase sbalordito, non appena entrò nella caverna era appena sorto il sole, ma arrivato all'entrata gli sembrò di vedere la Luna, ed era vero, era già notte, quando invece sembrò passare solo qualche manciata di minuti.
Tantissime emozioni percorrevano il corpo e la mente del giovane.
Non sapeva se farne parola con qualcuno, o tenere tutto per sé.
Non sapeva se seguire la strada offertagli dall'entità o restare nella sua vivace semplicità quotidiana.
Non sapeva più cosa fare con la questione di suo padre, se cercarlo ancora.
Tante, troppe cose insieme si erano accumulate per essere ragionate allo stesso tempo.
Decise quindi di tornare a casa con il libro. Magari per farlo vedere a Eavelin, appassionata di indovinelli e rompicapi. Si sarebbe però posto il problema di tenere tutto per sé. Decise quindi di rischarirsi le idee con una semplice dormita, per ragionarci il giorno dopo.
In questo stesso giorno, ci mise poco per arrivare alla conclusione che tenere tutto per sé non lo avrebbe di sicuro portato lontano, ma non avrebbe potuto confidarsi con ogni persona che gli capitasse a tiro, perciò invitò Eavelin a casa sua, essendo lei l'unica persona con cui si potesse confidare senza alcun tipo di problema.
"Hey Herega, buongiorno. Cosa vogliamo fare?"
"Sai Eve, credo che oggi sarà un giorno diverso dagli altri".
Eavelin lo guardò con un viso confuso:
"Cosa ti prende? Che cosa hai combinato stavolta?"
Herega allora raccontò tutto, o almeno tutto ciò che ricordava.
Una persona qualsiasi non gli avrebbe mai creduto, ma Eavelin che era speciale a lui tanto quanto lo era lui a lei capì che era serio. Soprattutto dal tono della sua voce, che dopo svariati anni era riuscita a comprendere.
"Quindi; cosa vorresti fare Herega?"
"Voglio seguire la mia strada, ma voglio che tu venga con me".
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Pietra Miliare - Sic.
Phiêu lưuPrima prova di Soul Interaction: Chain! che ho abbandonato. Quando arriverà il suo momento, la cancellerò. La rielaborazione dell'opera si trova sul mio profilo.