14 • L'esattore

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"Ren, hai detto che questo posto non è molto esteso, giusto?"
"Si Herega, perché?"
"Forse come capolinea intende la fine di questo percorso, ovvero l'isola dei ladri, ci sarà una fine?"
"Come ti ho già detto le mie conoscenze si fermano nei pressi dell'entrata. Ma non dovrebbe volerci molto"
"Va bene, incamminiamoci ancora una volta verso nord-est. Dovrebbe essere quella la strada da seguire"

Avanzarono nello stesso senso con il quale erano giunti di fronte alla statua. Tra case diroccate, cumuli di macerie, oggetti buttati per terra e strade sterrate, nessuna anima si faceva viva, sembrava una zona isolata, come se qualcuno avesse fatto fuori tutti i ladri che erano presenti nell'isola.

"Ren, sai dirci come mai non c'è nessuno?" Domandò Herega incuriosito,
"Potrebbero esserci tanti motivi. Potrebbero star preparando un colpo di massa, come potrebbe essere arrivato l'esattore, op-"
Entrambi in coro: "Chi è l'esattore?"
"Giustamente non ne siete a conoscenza. Come vi ho già detto, ogni persona qua dentro è spinta a rubare contro voglia, dalla giustizia, però, ogni volta che commette un'azione che normalmente sarebbe contro legge, gli viene applicata una tassa immediata, che può essere ripagata in due modi. Il primo è con un oggetto di valore, che deve essere portato all'esattore entro il giorno dopo, ma, essendo che da qui non si può uscire, gli oggetti di valore stanno finendo, e in aggiunta non si sa mai la sua posizione precisa. Si ricorre quindi sempre al secondo metodo, ovvero si viene maltrattati fisicamente dall'esattore, al quale non interessa delle tue condizioni, finché non ti riduce in fin di vita non è contento, in più occasioni ha persino ucciso. E tutto questo non serve solo a ripagare il debito. Ma a rimandare la pena".
"Deve essere terribile. Quindi non abbiamo nemmeno idea di dove possa trovarsi" Domandò Eavelin.
"Già. Ma non abbiamo la certezza che sia qui",
"Tranquille, continuiamo a camminare".

Più continuavano a camminare, più la zona si faceva isolata. Prima cominciarono a sparire le macerie, poi le case diroccate e infine anche le case in generale. Tutto era diventato una distesa di sabbia, terra e pietra. In lontananza si vedeva una figura nera, era irriconoscibile, ma era facile da capire che fosse molto alta.

"Lo vedete anche voi? C'è una figura nera e molto alta. Che sia una mansione come quella dell'entrata che segna la fine dell'isola?"
"Non lo so Herega. Speriamo. Non ho voglia di fare un altro percorso lungo come quello con cui siamo venuti qui"
"Ci siamo" disse Ren sotto voce.

Camminarono per altri 500 metri, finché la figura non fu riconoscibile. Era un portone enorme.

"Che dici Ren, siamo arrivati?"
"Si Herega, Dovremmo esserci.
[...]
Voi due, fermatevi un attimo. Lo avete visto anche voi, vero?"
"E quindi quello, dovrebbe essere l'esattore?"

"Esatto Eavelin, non so cosa ci faccia qua, essendo che i ladri non possono uscire

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"Esatto Eavelin, non so cosa ci faccia qua, essendo che i ladri non possono uscire... Aveva previsto che qualcuno come me sarebbe uscito?"
"Essendo che noi non siamo dei ladri dovrebbe lasciarci passare. Perché non proviamo?"
"Non lo so. Perché starebbe lì se i ladri non posso uscire?"
"Hai ragione Ren. Non ha senso. Sta di sicuro nascondendo qualcosa dietro quel portone. Sentitemi entrambe, forse ho un'idea per bloccarlo, sarà rischioso ma dobbiamo provarci".

Le ragazze rimasero nascoste dietro quella che sembrava una stalla e, spiegato il piano, Herega si avvicinò l'esattore.

"Eh, e tu chi saresti?"
"E tu chi saresti? Mi aspettavo che avresti detto una cosa del genere. Probabilmente ti stai chiedendo cosa ci fa una persona qui, non è vero?" Rispose Herega,
"Smettila di definirti persona, ladro! Sei venuto qui per ripagare il tuo debito da pezzente?"

Tra sé e sé: "Da lontano faceva molta meno paura, sembrava molto meno grosso e alto. Ho un presentimento spaventoso. Ha uno sguardo folle, da maniaco psicopatico. Devo stare attento, con quell'ascia che tiene in mano può affettarmi in un colpo solo"

"Mi hai portato qualcosa, o hai intenzione di farti pestare di botte?"
"Pestare di botte? Fammi il piacere, sarai anche grande e grosso ma quell'ascia è troppo per te. E se scappassi non mi staresti dietro per più di 5 secondi"

L'esattore alzò lo sguardo con viso malinconico, puntato verso il sole, che gli fece socchiudere gli occhi. E con voce seria, alzando l'ascia verso il cielo, come per caricare un colpo, disse:
"Fai anche lo sbruffone... Mi chiedo cosa ci sia nel cervello di voi luridi truffatori"

L'ascia precipitò a una notevole velocità verso il viso di Herega, non fu però abbastanza veloce da battere i suoi riflessi, il giovane alzò lo scudo portato da Flu per bloccare il colpo, riuscendosi.

"Ora!"

Una freccia fu scoccata, anche essa a velocità elevata, verso la spalla dell'esattore, che indietreggiò. Per tutta la massa muscolare che aveva, la freccia servì solo per distrazione. Rialzando l'ascia, lo scudo rimase incastrato con essa, Herega nel frattempo era sparito da là sotto, e mentre l'omone stava per rendersene conto, un pugnale fu lanciato con una tale precisione e potenza da staccargli il pollice dove teneva l'ascia, cosicché non potesse più tenerla.
L'arma però non cadde. L'esattore visibilmente infastidito urlò: "Miseri vermi. Siete giunti al capolinea"
"Proprio ciò che mi aspettavo"
Disse Herega tra sé e sé.

Il grande uomo lanciò l'ascia verso Eavelin, e corse verso Herega.
La ragazza riuscì a difendersi grazie allo scudo che anche lei aveva portato da Flu, uscendone quasi completamente illesa.
Nel mentre che il nemico si avvicinava al giovane, Ren si avvicinò con i suoi pugnali, che non usò come arma d'attacco ma di difesa, stava cercando di fare guadagnare tempo a Herega, il quale aveva posizionato entrambe le mani sul libro per eseguire la magia delle catene e la caratterizzazione solida.

La prima, infatti, permetteva di avere un'immagine mentale precisa nei minimi dettagli di una catena. La seconda, permetteva di renderla reale, e caratterizzarla come si preferisce. Così Herega riuscì a creare una catena attorno al nemico, bloccandolo, successivamente si avvicinò a lui.

"Dicci cosa ci facevi qui o ti incendio con questa vampa".

Pietra Miliare - Sic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora