04 • Viaggio

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"Come va Herega? Ti sei calmato?"
"Si Eve, tranquilla. Vuoi un cambio alla guida?"
"No, non mi fido quando dici così, riposati un altro po'".
[...]
"Senti Herega, cosa ti sei portato dietro?"
"Roba da bere, cibo per circa 5 giorni, denaro, qualche cambio e ovviamente il libro Meta e il libro dalle pagine bianche. Perché?"
"Stavo pensando che il libro appartiene a uno stregone, e che noi stiamo andando in luoghi potenzialmente pericolosi di cui non sappiamo nulla"
"Dove vuoi arrivare?"
"Magari dovremmo procurarci qualcosa per difenderci"
"Come abbiamo fatto a non pensarci prima? Tra Nustia e Triosa ci sono alcuni paeselli, sosteremo in uno di quelli e ci armeremo"
"Siamo sicuri che vendano armi a minorenni"
"Tentar non nuoce".

Passarono un paio d'ore quando arrivarono finalmente al paese di Flu, noto per le irruenze interne. Proprio per questo fu circondato di mura, per diminuire scontri esterni, e riempito di armerie, spesso frequentate dai protagonisti delle irruenze.

"Aspetta Eve, ti aiuto a scendere"
"Herega, abbiamo intrapreso un viaggio potenzialmente pericoloso, se non mi lasci nemmeno scendere dalla carrozza rischi di caricarti tutto il lavoro"
"Cercavo di aiutare..."
[...]
"Dovremmo chiedere a qualcuno dove potremmo comprare delle armi. Perché non chiediamo a quel signore?"
"Fermo un attimo. Non pensi che si insospettirebbe se due ragazzi chiedessero di un armeria? Cerchiamo invece una mappa della città"
"Non hai tutti i torti, dove troviamo una mappa?"
"Non saprei. Guardiamoci un po' in torno intanto".

Girato un angolo della strada, Herega voltò il viso verso il muro

Il senso di inquietudine di Herega si fece migliaia di volte più presente, ma non avrebbe potuto mettere in pensiero Eavelin ancora una volta, perciò strinse solo i denti, socchiuse gli occhi e, senza farsi vedere dalla ragazza proseguì avanti, se...

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Il senso di inquietudine di Herega si fece migliaia di volte più presente, ma non avrebbe potuto mettere in pensiero Eavelin ancora una volta, perciò strinse solo i denti, socchiuse gli occhi e, senza farsi vedere dalla ragazza proseguì avanti, senza farsi altre domande.
Nel frattempo, l'aura che aveva sentito provenire dal libro in biblioteca ricomparì, questa volta da un vicolo molto lungo e stretto, decise quindi di inoltrarsi, Eavelin lo stava seguendo. Appena finirono di percorrerlo, si ritrovarono di fronte a una piazza. Soprattutto nella parte destra l'aura era molto più potente e, proprio per questo, Herega riuscì a scorgere un'armeria. Ormai aveva smesso di preoccuparsi di cose del genere, quindi si avvicinò.

"Guarda Eavelin, siamo riusciti a trovare un'armeria. Forza cerchiamo quel che ci serve"
"Non pensavo sarebbe stato così facile, proviamo a prendere qualcosa"

Allora entrarono:

"Dov'è il proprietario?"
"Non lo so. Starà là dietro quella porta, intanto diamo un'occhiata. Cosa pensi di prendere Herega?"
"Non so se dovremmo combattere, ma in caso non voglio che tu ti faccia male, lascia combattere me da vicino. Io prenderò una spada e un pugnale, tu un arco, poi uno scudo per entrambi"
"Nemmeno io voglio che tu ti faccia male, Herega" Disse Eavelin toccandosi la guancia e guardando in basso.
Herega le prese entrambe le mani, stringendole le alzò tra i loro volti e disse:
"Non voglio storie. Sono stato io a coinvolgerti in tutto questo. Non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa. Devi prendere un'arma a lungo raggio e sicuramente lo scudo, ci penso io all'incontro ravvicinato, intesi?"
"Va bene"
"Ehi voi, ragazzini! Cosa ci fate qua? Siete troppo giovani per comprare delle armi"
Tra sé e sé: "Come? Ancora questa percezione? Perché sulla divisa ha scritto Triosa? E cos'è quel simbolo? Che mal di testa. Eve? C-che succe-"
[...]
"Eve!"
"Cosa c'è Herega?"
"Che cosa ci facciamo sul carro? Non ci eravamo fermati a prendere le armi?"
"Si, le abbiamo prese, stanno lì di fianco a te"
"Ma come?"
"Che significa come? Mi hai detto di aspettarti fuori dal negozio e poco dopo sei uscito con le armi. Poi ci siamo rimessi sul carro e siamo ripartiti. Poi ti sei addormentato, non te lo ricordi?"
Tra sé e sé: "No. Questa volta sono sicurissimo che non è mai successo. Com'è che Eve ha questi ricordi? Perché io no? Perché non riesco a ricordarmi? Devo dire qualcosa o continuerà a dirmi che non sto bene"
"Scusa Eve, penso di aver preso una botta mentre abbiamo sorpassato un dislivello. È meglio coprire le armi con un panno, altrimenti potrebbero rubarcele"
"Tranquillo, ci ho già pensato io a prenderlo. Tieni, poggialo sopra"
"Grazie Eve. Hai pensato davvero a tutto. Forse sei addirittura più preparata di me, devo impegnarmi di più, altrimenti sembra che qui sia solo tu a lavorare"
"Non ti preoccupare, prenditi tutto il tempo che vuoi"
Rispose sorridendo.

Il viaggio verso Triosa continuava. Riprendendosi, Herega diede il cambio a Eavelin come cocchiere. Addormentatasi la ragazza, Herega ebbe la mente più libera. Cominciò quindi a pensare alla strana inquietudine che percepisce tante, forse troppe volte. Concentrandosi, però, smise di fare attenzione alla carrozza, che frenò improvvisamente. Il cavallo era sparito, non c'era niente neanche dietro, nemmeno le armi, tantomeno Eavelin. Lì era rimasto solo il pugnale. Herega quindi cominciò a pensare:

"Eve? Non puoi essertene andata così, non è vero? Dove sono le armi? E il cavallo?
No, non può essere vero... C'entrerà questa strana percezione? Devo scendere un attimo a riflettere.
Aspetta un attimo, dov'è finita la carrozza? Sono sceso proprio ora. Non posso permettermi di perdere tutto proprio ora.
[...]
Ohi? Cos'è stato? Chi c'è là? Eve? Sei tu? Dai rimontiamo sulla carrozza e andiamocene, è troppo buio qui. Eve?
[...]
Cos'è quella cosa? Un albero? Ma quella è la carrozza! Ma è sfasciata...
Là vicino c'è il cavallo. M-ma? È morto? Ha la spada infilzata nel col-
E-Eavelin? No, non può essere vero, se-sei morta?"
"Herega"
"No, non puoi essere Eve, lei non mi spaventerebbe mai in questo modo"
"Herega, dammi il pugnale" ripeteva con voce fatata e tenebrosa
"No, allontana le braccia"
"Ma io non ho le braccia. E nemmeno tu"
"Cosa? Qu-quando è successo? Ah-ahi. Ancora questa percezione. Argh. Che devo fare? Mi sto avvicinando il pugnale alla gola?"
"Herega" ripeteva con voce fatata e tenebrosa.
[...]
"Herega"
"Herega"
"HEREGA SVEGLIATI!"
"O-ohi"
"Che stavi facendo con quel pugnale? Mollalo subito! Vorresti già finire qui?"
Herega rimase immobile.

Pietra Miliare - Sic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora