Pietra Miliare - Sic.

43 • Il Re

Ignorando la sagoma, si diresse verso la porta; oltrepassandola, sentì una forte scossa e la sua vista si oscurò, riuscì così ad arrivare all'ultimo piano.
Aspettando qualche minuto arrivarono anche Ren e Eavelin, seguite da Mishiter. Tutt'e tre avevano uno sguardo confuso, Herega pensò che probabilmente il piano 9 fosse diverso per tutti, ma allo stesso tempo uguale, perché anche lui ne era uscito parecchio confuso.
"Questo quindi è l'ultimo piano?" Cominciò Herega "È uguale al primo...". I suoi occhi repentini si volsero dall'altra parte del piano, dove si ergeva imponente, sopra gli altri, un grande demonio. Come descritto dal maestro aveva quattro braccia, era molto più grande degli altri ed emanava un'aura molto più sinistra.
"Direi che ci conviene uccidere prima tutti i demoni per lasciare il Re ultimo. Tutti d'accordo?" Chiese Herega, gli altri annuirono.
Così cominciò lo sterminio. Eavelin si concesse un po' di riposo, Ren e Mishiter proseguirono contro ogni demonio che gli si presentasse davanti. Herega anche cominciò a combattere, ma nei pressi dell'amica, cosicché potesse difenderla. Il proseguimento in cui questo piano volgeva, era molto simile a quello del piano 1. L'unica differenza, oltre alla presenza del Re, era il fatto che questa volta non c'era nessun umano impreparato pronto a morire inconsciamente. La maggior parte della sofferenza che la torre aveva causato era stata portata via dai primi piani.
Così i guerrieri riuscirono a sterminare tutti i demoni, fatta eccezione per colui che custodiva il tesoro.
"Ne manca solo uno. Mishiter, possiamo contare su di te?" Chiese Herega,
"Sì, ma mi servirà comunque una mano. Lasciatemi solo dare il colpo di grazia" Rispose lui.
"Ren, Eve, siete pronte?"
La prima con sguardo ambizioso, la seconda con sguardo deciso, annuirono.

Subito Herega tentò di lanciare una catena al demone, velocemente essa fu respinta verso lo stregone, che riuscì a disgregarla in poco tempo. Allora Mishiter e Ren si avvicinarono per ingaggiare un corpo a corpo, ma una sorta di barriera invisibile bloccava l'avanzata di entrambi. Il Re voltò lo sguardo verso un tomo che teneva in mano, dopo meno di un secondo alzò lo sguardo, e con esso una delle braccia destre, appiattendo il palmo verso l'alto, un fulmine proveniente dall'alto lo attraversò, poi una tempesta fu scagliata contro tutti e 4. Eavelin, Ren e Mishiter si limitarono a schivare. Herega ebbe un'intuizione geniale. Sicuramente quei fulmini erano frutto di qualche magia, e quindi carichi di mana. Puntando la spada verso la tempesta, essa fece da parafulmine, attirandoli tutti. L'arma si caricò a tal punto da non poter più contenere tanto mana che cominciò a respingere quello in eccesso, di fatto sparando fulmini. Lanciata la spada da Herega verso il Re, si sentì un suono assordante, la barriera era stata rotta, di nuovo Mishiter e Ren si lanciarono contro egli, per prima arrivò Ren, ma non riuscì a colpirlo, era come se il demone fosse scomparso nel momento in cui la lama era intenta ad attraversare il suo corpo; la ragazza perse l'equilibrio ma si rialzò repentinamente, all'improvviso, però, le si annebbiò la vista, e cominciò a girarle la testa fortemente, cadendo così a terra.
Alzando una delle sue braccia, il Re plasmò una lancia, tenendola come fosse un giavellotto, lanciandola ne comparì un'altra, cominciò quindi a scagliarle a ripetizione. Herega si mise davanti a Ren per proteggerla con uno scudo di metallo, poi urlò:
"Mishiter, quanto era forte in confronto a noi quel guerriero che era riuscito a ucciderlo?",
"Probabilmente quattro volte voi tre messi insieme" Rispose lui,
"E nonostante ciò non è uscito illeso?",
Mishiter mostrò uno sguardo di preoccupazione guardando Herega, poi il Re. Intensamente, stava pensando a qualche stratagemma per colpirlo, tra sé e sé: "In realtà non avrei problemi a cavarmela da solo contro questo demone, ma non posso destare sospetti, tuttavia, allo stesso tempo, devo fare in modo che sia Herega a prendere il tesoro, devo far sì che non muoia o subisca ferite gravi. Ma come posso fare?".
Il Re cominciò a correre verso il lancere, Mishiter riuscì a bloccare un primo colpo con la sua arma, per poi ingaggiare un combattimento che consisteva nel attaccare e bloccare il colpo avversario, indietreggiando per distrarlo.
"Ehi Ren, è tutto apposto?" Le chiese Herega,
"Merda. No, non è apposto. Non riesco ad alzarmi",
"Che cosa ti senti?",
"Come se una forza mi premesse dall'alto, qualcosa che mi spinge quando provo ad alzarmi. Aiuta Mishiter, a me ci pensi dopo", chiuse lei.
Il giovane dai capelli rossi si avvicinò alla sua amica:
"Eve, vai un attimo da Ren. Le serve una mano",
"Cosa vuoi fare?",
"Non lo so, ma in qualche modo il Re deve essere sconfitto".
I due si allontanarono.
Herega prese un profondo respiro, poi chiuse gli occhi e si immerse in una danza lenta e precisa. A pochi metri di distanza dal Re e da Mishiter, cominciò ad ergersi una spirale d'acqua, pochi secondi passarono quando vennero sparati dei proiettili ad alta velocità da essa, che colpirono entrambi. La Spirale d'Idroscintilla era stata attivata dallo stregone, in questo modo, egli poté attivare le proprie magie direttamente sul demone, così lo incendiò dopo averlo bloccato in una gabbia fatta di metallo.
"Herega" urlò Mishiter, "apri una fessura!"
La gabbia di metallo si aprì, velocemente il ragazzo biondo lanciò la sua arma dentro essa, poi si richiuse. Non si capiva bene cosa stesse succedendo all'interno, ma dal rumore si poteva ben intuire che il Re stesse arrecando danni non trascurabili.
Mentre i giovani aspettavano che il demone contrattaccasse, uscendo dalla gabbia, Herega vide con la coda dell'occhio una sagoma avvicinarsi dietro di lui. Con un riflesso fuori dal comune, schivò velocemente un colpo datogli da esso, allontanandosi. Il Re, senza che qualcuno se ne accorgesse, era riuscito a fuggire dalla gabbia e provare un attacco a sorpresa, ma non ne era uscito illeso. Le sue ossa sembravano scalfite, e dal suo corpo usciva un leggero fumo nero. L'attacco combinato dei due era a malapena riuscito a metterlo in difficoltà.