39 • Mille Domande

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Un cumulo di sangue cadde sul pavimento. Il corpo dell'ultimo demone del secondo piano era caduto a terra, e adesso scomparso.
Eavelin, Herega, Ren, Mishiter, Essyl e altri 2 guerrieri, solo loro erano rimasti.
I demoni erano tornati, stavolta al terzo piano, erano 340.

"Eve, ti sei tranquillizzata?"

La ragazza scosse lentamente la testa a occhi chiusi, stringendo più forte le spalle del giovane.

"D'accordo, prenditi tutto il tempo che vuoi". Rispose il ragazzo con voce soave, un po' tremolante.

Ricominciava la battaglia, ricominciava lo sterminio. Ancora una volta Ren e Mishiter si gettarono nella mischia. Ancora una volta Herega si posizionò in difesa della ragazza.

Essendo stati sterminati tutti i diavoli dei primi 2 piani, Herega dovette sopportare la sua sensazione di inquietudine per ben 620 volte. Sebbene fosse abbastanza leggera rispetto al solito, egli non era comunque in grado di far fronte a una presenza così dannata. La sua condizione mentale ne risentiva.

L'andatura del terzo piano fu identica a quella del secondo. Dopotutto, l'unica differenza, erano una ventina di demoni aggiunti. Raggiunsero presto, grazie soprattutto ai due sterminatori, il piano 4.

Considerando che i primi 7 piani hanno una media di 360 demoni l'uno, escludendo il 9 di cui non si sa l'essenza, tenendo conto che il 10 ne ha 301 e che l'8 ne ha circa 50. Egli avrebbe dovuto sopportare quella sensazione per più di 2870 volte, il che non era affatto fattibile. E come si poteva ben notare dal suo comportamento e volto, cominciava a dimostrare i primi sintomi dal piano attuale.

Herega mostrava un volto definibile come "da pazzo psicopatico". Aveva un gran sorriso dentato, un occhio spalancato con il sopracciglio alzato e un occhio coperto dall'altra mano. Stava in piedi a stento, con le gambe semi-piegate e l'altro braccio che stringeva il petto. Respirava a fatica e cominciava ad avere una vista annebbiata. La mente era alla stregua del cataclisma, ma era ancora in grado di formulare pensieri sensati, difficilmente riusciva a parlare.
Eavelin aveva ancora gli occhi chiusi, ma si accorse della stranezza presente.

"Herega, cosa ti sta succedendo? Ti senti bene?"

Si sentivano respiri affannati provenienti dal giovane che non riusciva a parlare.

Notando la situazione, Mishiter smise momentaneamente di attaccare i demòni, e si avvicinò al ragazzo.

Ancora e ancora si sentiva il respiro pesante di Herega, che cadde a terra, trascinando con sé Eavelin.

Mishiter tra sé e sé: "Merda, è troppo presto. Ma di questo passo morirà".

Evitando di farsi notare, il ragazzo armato di lancia scansò Eavelin, che aveva ancora gli occhi chiusi, da Herega e, con la sua arma lo infilzò, poi, si allontanò velocemente, ricominciando la strage.

"Dove... Dove mi trovo. Il mio corpo... Dov'è? Questo posto. Sembra un paradiso. Non sento nulla, non provo nulla, posso solo pensare e vedere"
Tutto ciò che lo stregone poteva osservare era uno spazio bianco, poteva volgere la vista, ma non sarebbe cambiato nulla, non c'erano ombre o riferimenti cardinali, un'omogenea ambientazione bianca era l'unica presenza osservabile. Dopo un tempo che al giovane sembrò sia infinito che infinitesimale, scorse una figura familiare.
"Tu, chi eri? Non mi ricordo, per quanto tempo sono stato qui? Dove ti ho già visto?"
A un certo punto, Herega ebbe la sensazione che il tempo scorresse al contrario, non sapendo né il perché, né il perché lo percepisse, semplicemente aveva questa sensazione.
La sagoma cominciò ad avvicinarsi a velocità alla stregua di quella della luce, senza però mai raggiungere Herega.
"Chi sei? Tu sei Herega? Questo nome, l'ho già sentito troppe volte, ma dove?" Chiese il giovane dai capelli rossi.
La sagoma non rispose immediatamente, ma, dopo una frazione infinitesimale di secondo disse:
"Ci siamo già incontrati. Ci vediamo ogni giorno. Uno più di tutti. Devi portare a compimento la nostra missione".
"Qual è la nostra missione?"
Il tempo ricominciò a scorrere normalmente. La sagoma si allontanò alla stessa velocità con la quale si era avvicinata. Il corpo di Herega ricomparve.
"Herega... Herega sono io. Quella figura. Chi era? Dove l'ho già vista?"
Il giovane riuscì a intravedere nuovamente la sagoma. Questa volta, però;
"Meta. Tu sei lo stregone sulla copertina del libro, sei Meta!"
Un'altra frazione di secondo passò. Tutta l'inquietudine mai provata da egli si addensò in un solo punto, divenendo insostenibile e un'infinità di volte più presente, tanto che il giovane si lasciò cadere a terra, chiudendo gli occhi che non facevano trasparire più un'anima viva. Il corpo si rialzò, in un posto buio e tempestato dalla presenza di entità oscure, chiamate demoni.

Senza che se ne accorgesse, lo stregone dai capelli rossi aveva ripreso la lucidità, perdendo memoria di ciò che aveva provato poco prima.

"Herega, perché ti sei allontanato?" Disse Eavelin in preda al panico.

Herega tra sé e sé: "Cos'è successo? Poco fa ero a pezzi, e adesso..."
"Eve! Eccomi, stai tranquilla. Non volevo lasciarti cadere". Disse a voce alta il giovane.
"È tutto apposto? Mi sembravi stare male" Rispose la ragazza.
"Si, sto bene Eve. Pensa a te stessa".

"Signorino Lygarwen. Stai bene?"
"Essyl? Sì, tutto bene"
"Sei deciso? Procederei allo sterminio?"
"Vi ho già detto che devo proteggere la mia amica"
"La donzella dalla chioma rosa? Non penso le serva protezione. Guarda come si muove insieme alla sterminatrice"

Herega si guardò intorno confuso. Effettivamente Eavelin era al fianco di Ren, entrambe stavano proseguendo la strage.
"Ma... Ci ho parlato un attimo fa. Era qui"
[...]
"Signorino Lygarwen. Stai bene?"
"Essyl. Sì, tutto bene."
"Sei deciso? Se-"
"Aspetta, ma abbiamo fatto questo discorso un attimo fa"
[...]
"Signorino Lygarwen. Stai bene?"
"Essyl. Sì, tutto... va tutto bene"
"Sei deciso? Procederai allo sterminio?"
"Io..."
"Se non te ne curi, allora moriremo tutti"
Herega strinse i denti, "D'accordo. Io vivrò".

Il giovane si allontanò,

"Perché mi succede questo? Era da tanto che non si ripeteva un ciclo in cui provo a dire la stessa cosa

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"Perché mi succede questo? Era da tanto che non si ripeteva un ciclo in cui provo a dire la stessa cosa. Perché non posso parlare della mia inquietudine? E perché Eavelin si è allontanata? Era successa una cosa simile alla biblioteca di Nustia..."


Pietra Miliare - Sic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora