17 • Vivere

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"Ren, tu che fai, vieni con noi?" Chiese Herega,
"Vuoi davvero che venga con voi?"
"Si. Siamo stati solo in uno dei nove posti in cui dobbiamo stare. Una mano non ci farebbe scomodo"

Ren, che non aveva avuto interazioni sociali per molto tempo, capì di aver finalmente trovato degli amici. Commossa, prese la sua decisione.
"Certo Herega, vengo con voi".

"Vecchio. Salgo prima io"
"No no. Questa volta potete salire tutti e tre insieme. Non preoccuparti, le azioni che farò d'ora in poi non avranno più senso"
"Che intendi dire?" Domandò Herega,
"Ahahahah, non farci caso. Un giorno saprai tutto, dai, saltate su".

Tutti e tre insieme salirono sulla barca, per tornare al porto di Triosa. Durante il viaggio, Herega ebbe modo di riflettere su qualcosa di davvero molto importante, con cui voleva confidarsi con le ragazze:
"Sapete, credo che alla fine ciò che cercavo non era la ricompensa data dal custode, ma la visione che ho avuto quando ho toccato la lettera",
Mentre diceva ciò, una luce vibrante provenì dal suo zaino. Veniva dal suo libro, che adesso riportava una scritta.

"Giusto, il libro dalle pagine bianche. Me lo ero scordato, mi avrebbe dovuto indicare la via... Infatti, ora è comparsa una scritta:
L'isola di Triosa. Colma di cittadini amichevoli e dal cuore d'oro, con un custode che porta pace su di essa.
L'isola dei ladri, dove le persone all'interno sono bloccate a causa dei misfatti.
Meta, autore dell'uccisione del custode Gen Nishida.
Prossima destinazione: il lago di Rinji".

"Bene, almeno ora sappiamo dove dobbiamo andare"
"Dove si trova Rinji?" Chiese Eavelin,
"Se non sbaglio verso est, apri il libro Meta, controlla la mappa"
Rispose Herega,

"Bene, almeno ora sappiamo dove dobbiamo andare""Dove si trova Rinji?" Chiese Eavelin,"Se non sbaglio verso est, apri il libro Meta, controlla la mappa"Rispose Herega,

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"Sì, verso est. Appena saremo scesi dalla barca, ci metteremo subito in viaggio verso Rinji"
"Va bene Eve. Comunque non avevo mai sentito questa Rinji prima di vederlo sulla mappa"
"Rinji avete detto?" Si intromise Ren,
"Come mai? La conosci?" Domandò Herega,
"Non ci sono mai stata, ma quando non ero in mezzo ai ladri nell'isola se ne parlava tantissimo"
"Davvero? Che cosa dicevano?" Chiese Eavelin,
"Ne parlavano molto bene. Tutti ne erano affascinati dalle bellezze naturali: Cascate, fiumi, foreste, selve, tutto quanto. Non mi sorprende che il lago dove dovete andare si trovi proprio lì"
"Interessante" aggiunse Herega "anche se se ne parla bene, dobbiamo prestare la massima attenzione. Anche l'isola all'inizio sembrava innocua, ma tra foreste, ladri e persone che per anche uno solo di noi sarebbero troppo, l'abbiamo scampata difficilmente"
"Hai ragione Herega. Ma tutto sommato stiamo bene tutti e tre. Quando siamo insieme nulla può andare storto"
"Eve..."

Finito il discorso di Herega, Eavelin scese nell'unica piccola cabina-letto che era presente nella barca per controllare la ferita che si era procurata contro il lupo nel passaggio prima della piazza.

Tra sé e sé: "Pensavo sarebbe passato entro pochi giorni. Invece non accenna proprio a migliorare. Dovrei fare qualcosa? Si, ma che cosa? Herega ha detto che avremo trovato una soluzione, ma ancora non abbiamo concluso nulla. Non voglio fargliene una colpa, anche perché colpa sua non è, e poi, da quando abbiamo intrapreso questo viaggio, mi sembra strano, come diverso, non come persona, ma il suo comportamento. È molto superficiale su quello che fa apparire di fuori, non pensa a ciò che possono pensare gli altri, e quando provi a parlarci gira intorno a ciò che dici. Non so a cosa sia dovuto questo cambiamento, ma non mi promette per niente bene.
Comunque, tralasciando questo, anche io devo trovare un obiettivo in questo viaggio, potrebbe durare molto come potrebbe durare molto poco. Non posso per sempre seguire Herega in ogni parte che va, non posso dedicare la mia vita a lui, anche s-".

A quel punto Ren entrò nella stanza
"Ehi Eavelin, ti ho spaventata?"
"Eh? Cosa? No no, dimmi"
"Volevo solo ringraziarvi per avermi portata con voi. Devo anche ripagare il mio debito, quindi farò il possibile per aiutarvi"
"Grazie Ren, ma non c'è bisogno di ripagare nessun debito. Lo abbiamo fatto solo perché volevamo aiutarti, non perché ci aspettavamo qualcosa in cambio".

Durante il primo giorno di viaggio, ne approfittarono per riposarsi. Mentre Ren e Eavelin erano andate a dormire, Herega cominciò a parlare con l'uomo sedendosi vicino a lui.

"Vecchio, perché dici che tutto quello che farai d'ora in poi sarà totalmente inutile?"
"Purtroppo questo non posso dirtelo. Se lo facessi voi non riuscirete a tornare a casa. Appena sarete arrivati non ci rivedremo mai più"
"Eppure dicevi di sapere delle mie sensazioni. Come?"
"Non posso dirti neanche questo. Mi dispiace lasciarti con mille domande giovane, ma se dovessi dirlo ricomincerai tutto da capo"
"Cosa intendi dire? Che quello che sto facendo è inutile?"
"No... Ma a che scopo lo stai facendo?"
"Voglio ritrovare me stesso, come mi ha suggerito l'entità nella grotta di Nustia, te l'ho detto la prima volta che ci siamo incontrati"
"Non ti piace il te stesso di adesso?"
"No, è che-"
"C'è qualcosa che vorresti cambiare in te?"

Rivolgendo lo sguardo verso il cielo, Herega si posizionò all'estremità destra della barca, dandogli le spalle, e con il sole che illuminava i suoi occhi, pronunciò quello che davvero pensava:

"Non c'è nulla che voglia cambiare in me. Ma che senso avrebbe la vita, se il senso stesso non fosse viverla? Voglio esplorare, scoprire, vivere avventure nuove e diverse ogni giorno che passa, e non devono per forza essere al dì fuori, possono anche essere dentro di me. Voglio essere libero, libero di vivere la mia vita, di vivere anche la vita di altri, essere un'ispirazione per vite di altri e avere ispirazioni da altri. Voglio essere tutt'uno con me stesso, con il cielo, con il mare, con ogni cosa, voglio decidere ciò che posso, quando voglio e se lo voglio. Voglio poter fare qualsiasi cosa mi dica la mente o il corpo, per questo motivo devo conoscere a pieno me stesso e tutto quello che mi circonda, senza pensare alle conseguenze, anche esse faranno parte della mia avventura".

 Voglio poter fare qualsiasi cosa mi dica la mente o il corpo, per questo motivo devo conoscere a pieno me stesso e tutto quello che mi circonda, senza pensare alle conseguenze, anche esse faranno parte della mia avventura"

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"Voglio vivere".

Pietra Miliare - Sic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora