THANATOS
Il piccolo ramo sulla quale mi ero appollaiato scricchiolò per l'ennesima volta, lo stavo mettendo a dura prova col mio peso. Non mi importava, quella posizione mi dava un'ottima visuale sulle due persone al di sotto, li stavo spiando come un dannato rapace, ma non potevo farci un cazzo, era stato più forte di me.
Ecate e Alexander erano usciti di buon mattino, senza esserne perfettamente cosciente li avevo seguiti, ero sgattaiolato dalla finestra di soppiatto come un maledetto ladro.
Quella notte non ero nemmeno riuscito a chiudere occhio, continuavo a rimuginare come una ragazzina sulla notte precedente. Non ero andato nella stanza della Dea per litigare, anzi il contrario, ma le cose non erano minimamente andate come avevo previsto.
Mi tolsi dalla mente quei pensieri e tornai al presente. Il lupo teneva un'andatura sicura in mezzo alla neve, perfettamente a proprio agio, mentre la Dea non sembrava così tranquilla, trascinava le gambe in modo scomposto.
Sembrava una brutta replica di New York.
Il vento freddo sospinse le fronde dei pini innevati portandomi al naso il profumo di bosco, mi ero nascosto contro vento in modo da non rilevare la mia presenza ai due. Ecate non sarebbe stata felice di sapere in cosa mi stessi cimentando in quel momento.
Non mi importava granché in realtà di nascondermi, ma non volevo passare altro tempo a litigare con lei.
I miei propositi di restare nascosto vennero quasi spazzati via quando il lupo prese il braccio della Dea per aiutarla a non perdere l'equilibrio, lei rise e lo ringraziò per il gesto.
La sua risata era rilassata e cristallina, mi accorsi di quanto fosse diversa da quelle prodotte da lei in mia presenza. Dovetti chiudere gli occhi e impormi di rilassarmi prima di commettere qualcosa di cui mi sarei pentito.
La mia posizione accovacciata era rigida, ma funzionale, in questo modo risultavo pressoché invisibile.
La seconda volta in cui il lupo toccò la Dea dovetti sforzarmi ancora di più, promisi a me stesso non ci sarebbe stata una terza, per cercare di rilassarmi strinsi tra le mani una pigna, sotto quella costrizione si frantumò in pochissimi secondi. Alexander si voltò con discrezione e incontrò il mio sguardo, come se sapesse esattamente dove guardare. Qual bastardo mi sorrise mettendo una sudicia zampa dietro la schiena di Ecate.
Strinsi i pugni, lo stava facendo di proposito.
La Dea non si era accorta di quello scambio tra di noi, né il lupo mi aveva smascherato, tenendo per sé la mia presenza.
Si stava di sicuro divertendo.
Cosa gli dava così tanta sicurezza nelle sue capacità per fargli credere di poter sfidare un Dio?
"Sono proprio una bella coppia, non trovi?" Le parole inaspettate del Dio della Guerra mi fecero sussultare, in qualche modo mi aveva raggiunto sul ramo senza farsi sentire.
Il mio sguardo irrequieto si puntò su Ecate, anche se il Dio della Guerra aveva sussurrato quelle parole, volevo sincerarmi di non essere scoperto. Per fortuna la Dea sembrava rapita dalla conversazione con il lupo. Quasi mi rammaricai di non essere scoperto, sapere quanto fosse interessata ad ascoltare quel bastardo mi faceva torcere le budella.
Per tutti gli Inferi, quella cosa mi stava facendo incazzare.
Tornai a concentrami sull'intruso. Fissai Ares con astio, non potevamo usare i nostri poteri divini per tutta la durata del processo, teletrasporto compreso. Socchiusi gli occhi, il Dio se ne stava appoggiato con nonchalance per una spalla al tronco principale, mentre sgranocchiava una mela e fissava i due sotto di noi.
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La Strega e La Morte
Viễn tưởngSpin-off de "Il Dio dei Morti con gli occhi di ghiaccio" e "La Primavera e il Cacciatore". Ora che finalmente Ade ha ritrovato il suo amore e possono essere felici cosa ne sarà del Dio della Morte e del suo di amore per Ecate, Dea della Magia? Dopo...