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ECATE


Riapparsi nel piazzale innevato di fronte alla casa in cui eravamo ospitati, da fuori essa appariva buia e silenziosa. Ero stanca e avevo un disperato bisogno di un bagno caldo. Continuavo a percepire su di me quel profumo floreale e dolciastro proveniente dall'Olimpo.

Sospirando, iniziai a salire i gradini in legno.

Dov'erano tutti?

Anche se non avevo molta voglia di socializzare o raccontare della mia breve avventura tra le nuvole, quella sistemazione, da quando ero arrivata, non aveva mai avuto un momento di pace, eppure, adesso, non vi era nessuna luce accesa e il soggiorno sembrava vuoto.

Non mi persi d'animo e ricordai a me stessa di essere arrabbiata con la metà dei suoi inquilini.

Aprendo la porta principale però mi accolse un forte odore di sangue.

Cosa dannazione avevano combinato in mia assenza quelle due teste di cazzo?!

Il pavimento in ingresso doveva essere stato ripulito alla buona, presentava degli aloni rossastri, questi a tratti andavano a macchiare il parquet chiaro. Con riluttanza mi spinsi verso la cucina, pronta a qualsiasi cosa. Il silenzio continuava a farmi compagnia e la cosa iniziava a darmi sui nervi.

Sull'isola immensa vi era depositato qualcosa di strano e ingombrante, accesi la luce in modo da poter capire meglio di cosa si trattasse.

Porca di quella puttana!

Conoscevo fin troppo bene cosa stavo guardando. Le ali di Than giacevano senza vita, erano incrostate di sangue rappreso, i tagli puliti alla base mi fecero capire di essere state recise di netto.

Un conato di vomito minacciò di farsi largo dal mio stomaco, mi portai una mano alla bocca in modo da impedirlo e indietreggiai allontanandomi da quella vista raccapricciante.

Sapevo quanto poteva essere doloro per lui perdere quella parte.

Il mio cervello inserì il pilota automatico e le mie gambe si mossero da sole, corsi sulle scale per raggiungere la sua stanza. Senza fermarmi a bussare la aprii solo per trovarmi nel buio più totale.

Della Morte non vi era traccia.

Dove cazzo era?!

Dopo averla perlustrata da cima a fondo e non aver trovato nulla mi mossi velocemente, corsi fino alla stanza del lupo e anche questa volta non persi tempo a bussare.

Lo trovai a dormire nel grande letto al centro della stanza, aveva un'aria così rilassata, in netto contrasto al mio stato d'animo.

Il lupo aprì gli occhi di scatto una volta fatto il primo passo in camera sua, come se i suoi sensi lo avessero avvertito della mia presenza. Con fare pigro l'interessato si stiracchiò. "Sei tornata?!" Nelle sue parole vi percepivo del sollievo.

Mi feci largo nel suo spazio personale, il lupo si alzò dal letto venendomi incontro, mi toccò il viso come se volesse personalmente assicurarsi della mia incolumità. Con fare aggressivo gli allontanai le mani e feci un passo indietro. "Torno a casa e la puzza di sangue è talmente forte da farmi girare la testa, in più ho trovato le ali di Than sul cazzo di bancone della cucina. Posso avere una cazzo di spiegazione di quello che è successo in mia assenza?" gli chiesi innervosita saltando i convenevoli.

Il lupo emise un rumoroso sospiro. "Thanatos voleva venire a salvarti sull'Olimpo..."

"Non ho bisogno di essere salvata." Gli dissi in automatico.

La Strega e La MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora